Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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In Italia poco più di sessanta persone concentrano una ricchezza pari a 197,3 miliardi di dollari, quasi il 9% del prodotto interno lordo nazionale. È il profilo dei miliardari residenti nel Paese tracciato dall’ultimo Ubs Billionaire Ambitions Report: in totale sono 61, più che in Francia (46) ma molti meno rispetto a Germania e Regno Unito (rispettivamente 156 e 91). Rispetto al 2024 il numero dei paperoni con residenza in Italia si è ridotto di un’unità. Nonostante una lieve flessione nell’ultimo anno (-2,5 miliardi), il gruppo continua comunque a esprimere un patrimonio complessivo molto elevato, stabile a 197,3 miliardi di dollari. L’indagine rileva anche un tratto strutturale della ricchezza italiana: la quota di miliardari self made è tra le più basse in Europa.
La Cassa di Risparmio di Asti cerca alleati per la distribuzione di polizze vita nei suoi sportelli. In questo periodo la situazione della banca, come riportato nei giorni scorsi da MF-Milano Finanza, è in divenire: la Fondazione Cr Asti presieduta da Livio Negro, che di Cassa di Risparmio di Asti controlla il 31,8%, ha fatto sapere di aver dato mandato a Spencer Stuart per selezionare i migliori candidati in vista del rinnovo del cda della banca nell’aprile prossimo. Si cerca in particolare «un cambio di governance per permettere alla banca di essere più redditizia e staccare dividendi più corposi», aveva detto Negro, aggiungendo che «dal nuovo cda (di cui l’ente nomina sette membri su 13, tra cui amministratore delegato e presidente, ndr) ci aspettiamo un piano industriale più credibile dei precedenti. Altrimenti dovremo affidarci a un istituto più grande, tema su cui stimolerò un dibattito interno alla fondazione» (con Equita chiamata come advisor), aveva aggiunto Negro.
Se Bff Bank dovesse riuscire a spuntarla sugli altri due competitor in gara per accaparrarsi gli asset di GamaLife da Apax Partners per la banca specializzata nel factoring, guidata dal ceo Massimiliano Belingheri, potrebbe esserci il vantaggio del danish compromise. Si tratta del «compromesso danese» che consente di ridurre l’assorbimento di capitale per le acquisizioni nel settore assicurativo da parte di istituti bancari. Come riportato nei giorni scorsi da MF-Milano Finanza in gara per gli asset assicurativi di Gamalife sono rimasti in tre. L’intenzione è di arrivare entro gennaio alla selezione di un unico partner: oltre a Bff Bank in gara ci sono Generali e i francesi di Bpce. Le tre società sono passate al secondo round di offerte per acquisire da Apax Partner le attività della società di Lisbona. Il fondo Apax punterebbe a una valutazione di circa 600 milioni di euro per GamaLife e attende a stretto giro offerte vincolanti, per poi chiudere l’accordo all’inizio del prossimo anno. Il mandato è in mano agli advisor Ubs e Nomura in un’operazione che coinvolge quasi 9 miliardi di euro di polizze vita, divise Portogallo e Italia. Nella Penisola, in particolare, dove la compagnia è guidata dall’ex top manager di Generali, Raffaele Agrusti, GamaLife ha realizzato nel 2022 l’acquisizione di un portafoglio Vita rilevato dalla compagnia elvetica Zurich, composto quasi interamente gestioni separate (ramo I), con un investimento di oltre 120 milioni di euro.
Bnp Paribas intende vendere la partecipazione del 25% in Ag Insurance ad Ageas, conferendo alla società belga il controllo del principale assicuratore del mercato interno. Ageas pagherà 1,9 miliardi di euro per la quota, secondo quanto ha spiegato la banca francese guidata dall’ad Jean Laurent Bonnafé in una nota. In cambio, Bnp Paribas investirà 1,1 miliardi di euro nel gruppo assicuratore, aumentando così la partecipazione in Ageas dal 14,9% al 22,5%.

Riorganizzazione aziendale in casa Berkshire Hathaway, l’ultima prima dell’uscita di scena dello storico a.d. Warren Buffett, che a fine anno lascerà la guida dell’azienda a Greg Abel. La società dell’oracolo di Omaha ha annunciato una serie di cambiamenti strutturali a livello aziendale e delle attività di assicurazione e non-assicurazione, scegliendo leader «che siano portavoce della cultura aziendale, dimostrino un forte senso degli affari e un giudizio rigoroso e favoriscano il modo distintivo di operare di Berkshire».
Colpevole il legale che consiglia al cliente di non impugnare la sentenza di I grado su presupposti errati: lo ha chiarito la Cassazione, III sezione civile, nell’ordinanza n. 30392 del 18 novembre scorso. Intervenuti sul ricorso di una donna mosso contro la decisione di II grado, i giudici di legittimità hanno innanzitutto ricordato, riportando alcuni precedenti sul punto, come l’indagine circa l’esistenza di una colpa professionale vada compiuta «con un giudizio ex ante, sulla base di una valutazione prognostica della utilità dell’iniziativa intrapresa o più frequentemente omessa, non potendo comunque l’avvocato garantirne l’esito favorevole»: questo significa che la valutazione deve essere condotta seguendo le regole causali in materia di responsabilità civile, cioè il principio del ‘più probabile che non’, in base al quale può ritenersi, in assenza di fattori alternativi, che «l’omissione da parte del difensore abbia avuto efficacia causale diretta nella determinazione del danno».
Più facile provare che un immobile è legittimo. Di conseguenza sarà anche più agevole vendere e più sicuro comprare: la prova della regolarità edilizia è, infatti, necessaria per poter alienare il bene senza patemi d’animo. Sono questi alcuni degli obiettivi principali inseriti nel disegno di legge delega per l’adozione del Codice dell’edilizia e delle costruzioni, approvato dal Consiglio dei ministri del 4 dicembre 2025.
Le grandi società saranno responsabili delle condotte illecite della filiera produttiva, la due diligence diventerà legge in Italia una volta completato l’iter legislativo che recepisce la direttiva europea Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD). Prima di essere obbligo il dovere di diligenza è una necessità strategica e fattore reputazionale a favore della qualità competitiva delle pmi. Il disegno di legge n. 2574-A recante la delega al governo per il recepimento delle direttive europee e degli atti dell’Unione europea, è stato approvato dalla camera dei deputati nell’assemblea del 3 dicembre 2025. Ora il testo è al vaglio senato
L’educazione finanziaria conquista l’interesse delle scuole italiane: a un anno dal suo inserimento nei programmi scolastici, due classi delle scuole superiori su tre hanno avviato dei corsi. E’ il risultato del “Primo rapporto sull’educazione finanziaria nelle scuole superiori”, presentato dal Comitato Edufin a Roma.

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L’età media degli italiani si alza giorno dopo giorno: si vive di più, ma siamo sempre più esposti a problemi di salute che possono spingerci alla non autosufficienza. La quota di persone anziane che non riescono più a compiere autonomamente le azioni della vita quotidiana è arrivata a 3,8 milioni, un numero già molto alto che tocca quota 10 milioni contando i familiari che li assistono e chi lo fa professionalmente (operatori e badanti). Il sistema pubblico di assistenza agli anziani non autosufficienti presenta nel nostro Paese varie carenze. Le speranze di cambiamento sono riposte nella prima riforma nazionale del settore, la Legge 33 approvata nel marzo 2023, il cui obiettivo era modificare strutturalmente il sistema di welfare, ideato quando i non autosufficienti erano molti meno, per metterlo in condizione di rispondere alla loro sempre più diffusa presenza. Queste speranze al momento sono lontane dall’essere soddisfatte perché l’attuazione sta incontrando notevoli difficoltà. Servirebbe un sistema veramente unitario, come sottolineano le organizzazioni del «Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza» che raggruppa 61 organizzazioni della società civile.  La riforma la porterebbe a 850 euro – una maggiorazione per chi assume assistenti familiari in modo regolare o ricorre a soggetti accreditati -, ma le organizzazioni si chiedono come riuscirà lo Stato a garantire questa cifra per 1,3 milioni di anziani che ne beneficiano. Si stima che a regime siano necessari tra i 5 e i 7 miliardi aggiuntivi annui di spesa pubblica, da raggiungere, se possibile, gradualmente. Ma per ora siamo fermi ad una sperimentazione rivolta a circa 25 mila anziani, determinata anche dalle condizioni socioeconomiche e con una cifra uguale per tutti.

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La manutenzione della parte fiscale della legge di bilancio è sostanzialmente chiusa. Dovrà essere validata dalla Ragioneria, a cui spetta la bollinatura dei testi, ma lo schema messo a punto dal Dipartimento delle Finanze del Mef è di fatto pronto. Dentro c’è il via libera alla proposta di Fratelli d’Italia che incrementa l’aliquota applicata sulle polizze per gli infortuni e l’assistenza del conducente. Salirà dal 2,5% al 12,5% a partire dal primo gennaio dell’anno
prossimo. Lo scatto, quindi, non sarà retroattivo

L’azione diretta dei soggetti danneggiati nei confronti della compagnia assicurativa del responsabile civile ha carattere eccezionale e non spetta di default agli eredi delle vittime di un incidente aereo. La Corte d’appello di Milano conferma la decisione di primo grado e spiega che l’esercizio diretto dell’azione deve essere previsto da una fonte normativa, quandanche di carattere sovranazionale. A seguito di un incidente aereo verificatosi in Italia, in cui sono morti tutti i passeggeri, i parenti più stretti di alcune vittime, dopo aver denunciato il sinistro alla compagnia assicurativa che aveva stipulato una polizza con il proprietario del velivolo e con il vettore aereo, trasmettendole la documentazione necessaria, promuovono una causa per ottenere l’indennità assicurativa (nei limiti del massimale previsto dalla polizza). La domanda viene rigettata in primo grado. All’esito del giudizio di impugnazione, la Corte d’appello di Milano, con sentenza n. 3259 del 28 novembre 2025, conferma la decisione di primo grado, ritenendo che l’azione diretta dei soggetti danneggiati nei confronti della compagnia assicurativa del responsabile civile ha carattere eccezionale, sicché deve essere espressamente prevista da una fonte normativa, che però nella specie difetterebbe, perché nessuna azione diretta è prevista da fonti sovranazionali in materia (e, segnatamente, dalla Convenzione di Montreal del 1999), richiamate dall’articolo 941, comma 1, del Codice della navigazione laddove l’articolo 942, comma 2, dello stesso contempla l’azione diretta contro l’assicuratore in favore del «passeggero danneggiato». Né era nel caso di specie rinvenibile una deroga pattizia nelle condizioni di polizza.
In risposta a una richiesta di parere avanzata dall’assessorato della salute della Regione siciliana, la Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro ha fornito importanti precisazioni in merito alla nozione di “luogo di lavoro” in agricoltura e di «altri terreni facenti parte di un’azienda agricola o forestale». Per comprendere appieno il significato dell’interpello 2/2025, occorre premettere che i campi coltivati di un’azienda agricola e i boschi sono normalmente esclusi da una serie di prescrizioni di conformità previste dal titolo II del Testo unico per la salute e sicurezza. Ma l’articolo 62, comma 2, lettera d-bis, del Dlgs 81/2008 esclude anche «altri terreni facenti parte di un’azienda agricola o forestale».
Il Centro Aerospaziale Tedesco (DLR) avverte che c’è una probabilità aumentata di una cosiddetta tempesta solare. Gli scienziati hanno scoperto diverse macchie solari grandi e attive. Questi potrebbero far sì che il sole espella una nube di plasma verso la Terra nei prossimi giorni. Questo disturberebbe enormemente il campo geomagnetico terrestre e influenzerebbe satelliti, sistemi GPS, sistemi di comunicazione, reti elettriche e molte altre tecnologie. Lo scienziato Florian Günzkofer del DLR afferma: “Fondamentalmente, attualmente c’è abbastanza energia perché si verifichi un’eruzione grave. Se succederà davvero, non puoi prevederlo.” Dal punto di vista dell’industria assicurativa, una tempesta solare rappresenta un rischio con un alto accumulo. Questo si verifica quando un singolo evento influisce su diverse polizze assicurative in località diverse. Per il settore assicurativo, il cui modello di business si basa sul principio della diversificazione, questo è difficile da gestire.