Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

Anche l’Ocse lima le stime di crescita dell’Italia. Nel 2025 il pil tricolore salirà dello 0,5%, meno del +0,6% stimato a settembre. Mentre il deficit fiscale in Italia scenderà al 2,9% del pil nel 2025, a seguito del ritorno del saldo primario di bilancio in avanzo nel 2024, principalmente grazie all’aumento delle entrate fiscali personali e degli introiti previdenziali dovuto alla solidità del mercato del lavoro e a una spesa inferiore al previsto, in particolare per gli incentivi all’edilizia. L’Economic Outlook dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) conferma invece una crescita dello 0,6% nel 2026 e dello 0,7% nel 2027. Buone notizie, ma solo in parte, perché si tratta di incrementi dello zero virgola.
L’indagine Global Trade Pulse di Hsbc condotta su 6.750 decision maker in 17 mercati, mostra come anche le 250 aziende italiane coinvolte – realtà con fatturati compresi tra 50 milioni e oltre 2 miliardi di dollari – stiano ridefinendo la strategia. Il 74% delle imprese interpellate si attende infatti una crescita degli scambi nei prossimi due anni, pur rimanendo al di sotto dell’88% globale. Inoltre, il 62% ritiene che l’incertezza abbia stimolato l’evoluzione del business e l’esplorazione di nuove opportunità. Sul fronte dei ricavi, il 53% del campione italiano prevede un incremento, aspettative suffragate negli ultimi sei mesi risulta meno impattato rispetto alla media globale da variazioni tariffarie, oscillazioni dei prezzi e concorrenza crescente. Anche i costi mostrano dinamiche più moderate: solo il 48% si aspetta aumenti, contro il 68% globale. I principali fattori di pressione restano prezzi dei fornitori, dazi e costi delle materie prime. La survey mette inoltre in evidenzia un sostanziale riequilibrio dei flussi commerciali mondiali, con Europa e Sud-est asiatico come principali aree di crescita, a fronte di un numero crescente di aziende che ridurrà la dipendenza dal Nord America. In Italia, per arginare l’effetto dei dazi Usa il 32% continua a rafforzare i rapporti con l’Europa, ampliando vendite soprattutto verso Germania, Francia e Spagna; nel settore trasporti & Industriali spicca l’aumento delle esportazioni verso la Germania.
Gli «effetti della transizione demografica» rappresentano «un vero e proprio rischio sistemico per l’Italia e incide profondamente sulla sostenibilità e sull’equilibrio della nostra società». Lo ha dichiarato il presidente dell’Ania, Giovanni Liverani, audito dalla Commissione parlamentare d’inchiesta proprio sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica in atto. È diventato dunque un «imperativo urgente», ha segnalato Liverani, «costruire un welfare privato integrativo e complementare a quello pubblico, capace di rendere il sistema resiliente e autosufficiente, anche in assenza di crescita, mitigando le iniquità e preservando l’universalità delle tutele».
Gli agenti imprenditori di assicurazione di Generali Italia, raccolti in Anagina, comprano ancora azioni della compagnia, lanciano un maxi piano di reclutamento di mille giovani, chiedono stabilità di management e, consapevoli del proprio valore nel gruppo, vanno avanti spediti nell’attuazione del piano triennale, presentato da Generali a gennaio che, tra le altre cose, punta a pagare 7 miliardi di dividendi. I numeri sono positivi, dice il presidente Davide Nicolao che ha riunito a Milano la 95esima assemblea di Anagina. «Siamo il linea con il nostro target. Abbiamo raggiunto una raccolta Danni di circa 1,6 miliardi e una Vita di 3,4 miliardi con la raccolta netta tornata positiva per 300 milioni», sostiene Nicolao che è presidente dell’associazione dal 2013 ed è stato rinnovato fino al 2027.
Il pacchetto automotive della Commissione Europea, atteso inizialmente per il 10 dicembre e destinato a rivedere le norme sulle emissioni delle auto e il bando ai motori endotermici dal 2035, potrebbe slittare «di alcune settimane». A confermarlo è il commissario europeo Apostolos Tzitzikostas parlando a Handelsblatt, segnale che il dossier è entrato in una fase politica molto delicata dopo che è aumentato il pressing di Berlino per un superamento del divieto di vendita delle auto a motore termico dal 2035.
L’indagine della Procura della Repubblica di Milano sulla scalata del Monte dei Paschi di Siena (Mps) a Mediobanca è appena agli inizi. È dunque azzardato prefigurare gli scenari che si potrebbero aprire in seguito a un’eventuale condanna definitiva in sede penale. Per ora la Procura ha emesso il 25 novembre scorso un decreto di perquisizione personale e locale e di sequestro nei confronti dei tre protagonisti della vicenda, Francesco Gaetano Caltagirone, Franceso Milleri e Luigi Lovaglio che sono stati anche invitati a nominare un difensore di fiducia. Dalla ricostruzione della vicenda operata dalla Procura sembrano emergere numerose violazioni anzitutto del Testo Unico della Finanza. Infatti, in base ad alcune intercettazioni telefoniche, gli indagati avrebbero concertato l’acquisizione del controllo di Mediobanca da parte del Monte dei Paschi di Siena. Pertanto, poiché il complesso delle azioni detenute dal gruppo Caltagirone e da Delfin in Mediobanca superava la soglia del 25%, ove fosse dimostrato il concerto, sarebbe stato violato l’obbligo di procedere a un’offerta pubblica di acquisto (opa) di tutte le azioni, incluse quelle detenute dai piccoli risparmiatori (articolo 106 del Tuf).

Fondazione Allianz Umana Mente, insieme a fondazione Italia per il dono, ha deciso di celebrare la Giornata internazionale delle persone con disabilità richiamando l’attenzione sul ruolo dello sport e del lavoro quali leve fondamentali di autonomia, dignità e piena partecipazione alla vita sociale attraverso una conferenza, organizzata e moderata dalla senatrice Giusy Versace, atleta paralimpica e presidente dell’intergruppo parlamentare per la disabilità.Durante l’incontro, tenutosi ieri a Roma, Nicola Corti, segretario generale della Fondazione Allianz Umana Mente, ha presentato le iniziative sportive sostenute dalla fondazione negli ultimi anni, a partire dal progetto SuperEroica, avviato nel 2022 per permettere anche alle persone con disabilità intellettiva di vivere l’esperienza dell’evento ciclistico «L’Eroica», fino alla nascita, nel 2024, dei campionati italiani Fisdir-Fci Faumcup, il primo circuito nazionale di ciclismo agonistico dedicato ad atleti con disabilità intellettivo-relazionali.
Giro di vite sulle piattaforme di e-commerce. Devono essere vigilanti sentinelle a difesa della privacy, controllare i contenuti degli annunci pubblicati dagli inserzionisti, bloccare quelli che violano la riservatezza e impedire che siano copiati da altri siti, prevenendo la moltiplicazione di danni per le persone coinvolte. È quanto ha deciso la Corte di Giustizia UE (Cgue) con la sentenza del 2/12/2025, nel caso n. C-492/23, i cui effetti sono applicabili anche in Italia. Per comprendere appieno la decisione si consideri che nel diritto UE ci sono normative in apparente conflitto. Da un lato, abbiamo il Gdpr (regolamento UE sulla privacy n. 2016/679), che, per contrastare manipolazioni e sottrazione di dati, impone il rispetto di misure di sicurezza nonché obblighi di correttezza e liceità. Dall’altro lato, abbiamo le norme sul commercio elettronico (direttiva 2000/31) e sui servizi digitali (regolamento 2022/2065, DSA), che esonerano da responsabilità la piattaforma web che si limita ad ospitare contenuti caricati da altri, a condizione che sia ignara della natura illecita dei dati e che, una volta informata delle violazioni commesse, rimuova subito gli annunci illegittimi. Il problema, dunque, è se prevale il DSA e, allora, il gestore di un mercato online può starsene tranquillo tanto, visto che non mette becco negli annunci, è esente da responsabilità oppure se prevale il Gdpr e, quindi, se non vuole subire sanzioni del Garante e condanne a risarcire i danni, deve passare alla cernita gli annunci e rimuovere quelli che violano la privacy. La Cgue ha scelto questa seconda opzione, caricando di incombenze i gestori di mercati on line. Gli effetti pratici sono notevoli, come si capisce dalla vicenda al centro della sentenza in esame.
Il campo di grano e gli allevamenti all’aperto (bovini, galline, etc.) non sono «luoghi di lavoro» ai fini della sicurezza sul lavoro. Luoghi, cioè, per i quali l’azienda agricola deve preoccuparsi di dotarli di tutti i requisiti per quanto riguarda vie di circolazione, uscite emergenza, armadi, servizi igienici, acquai, latrine e così via (requisiti dell’allegato IV al Tu sicurezza approvato dal dlgs n. 81/2008). A precisarlo, tra l’altro, è la commissione interpelli sulla sicurezza sul lavoro del ministero del lavoro, nell’interpello n. 2/2025, escludendo dalla definizione di luogo di lavoro (di cui al Tu sicurezza) «i terreni sui quali viene svolta l’attività agricola (art. 2135 del codice civile)». È luogo di lavoro, invece, qualunque area d’immediata pertinenza di una sede dell’azienda agricola: magazzini, luoghi di carico e scarico merci e movimentazione mezzi (aie, ad esempio), depositi, etc.
L’avvocato rischia la sanzione disciplinare per le allucinazioni dell’intelligenza artificiale. Nel ricorso, infatti, risultano richiamate pronunce non pertinenti e le massime indicate si riferiscono a orientamenti di giurisprudenza non noti, probabilmente inventati. Il difensore è segnalato all’Ordine degli avvocati per violazione del dovere di lealtà e probità processuale. Non ha valenza esimente la «confessione» al giudice: il legale ammette di aver trovato la giurisprudenza in una ricerca con strumenti fondati sull’IA, ma nel momento in cui sottoscrive l’atto processuale ne assume la responsabilità. Così il Tar Lombardia, sez. quinta, nella sentenza n. 3054 del 21/10/2025.

Prima di finire in carcere nel novembre 2020 per le violenze sessuali, Genovese è stato, e sicuramente lo sarà ancora dopo che avrà saldato il suo conto con la giustizia, un fenomenale e visionario imprenditore. Sua è stata l’idea di Facile.it, l’applicazione concepita per confrontare e scegliere tra offerte in diversi settori, a partire dalle assicurazioni. La cedette nel 2015, sembra per un centinaio di milioni di euro, che investì per mettere in piedi Prima Assicurazioni, la prima, appunto, assicurazione online. Poi vennero gli anni della droga, degli eccessi, delle violenze e delle condanne alla detenzione in carcere. Dopo l’arresto e l’avvio del procedimento penale a suo carico, decise di cedere anche le quote di Prima Assicurazioni, un pacchetto azionario consistente che gli fece incassare qualcosa come duecento milioni. Restava ancora un’ultima partecipazione in Prima Assicurazioni, del valore di 89,7 milioni di euro. L’operazione è stata perfezionata venerdì scorso davanti ad un notaio, come previsto da un accordo di pagamento differito che era stato siglato tra i soci e che ha chiuso ogni rapporto tra Alberto Genovese, Prima Assicurazioni, Goldman Sachs, Blackstone e il gruppo Axa, che ha rilevato più del 50 per cento delle quote della società di polizze.
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- Pensioni, Opzione donna salta di nuovo
L’emendamento Mancini di Fratelli d’Italia, che provava a riportare in vita l’unico canale di flessibilità in uscita per le lavoratrici cancellato dal governo Meloni, è stato di nuovo dichiarato inammissibile dalla commissione Bilancio del Senato. Mancano le coperture. I
90 milioni stimati dalla senatrice Paola Mancini per allargare la platea delle disoccupate – conteggio ottenuto dalla Ragioneria – non bastano a blindare la proposta, perché rischiano di bruciare il fondo da 100 milioni riservato ai parlamentari per le modifiche alla manovra.
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