Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

logo_mf

L’aumento dal 2,5 al 12,5% della tassazione per le polizze infortuni del conducente, allineato alla Rc Auto, sembra destinato a rimanere nel testo definitivo della prossima legge di Bilancio, ma l’intenzione del governo, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, sarebbe eliminare la retroattività di 10 anni che avrebbe consentito alle casse dello Stato di incassare circa 1 miliardo. Quella cifra, anzi un po’ di più, dovrebbe arrivare invece da una altro intervento previsto dall’emendamento omnibus alla manovra presentato dal governo, che riguarda sempre le assicurazioni: l’introduzione di un meccanismo di versamento, entro il 16 novembre di ogni anno, di un acconto pari all’85% del contributo sui premi delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti al Servizio sanitario nazionale (che è pari al 10,5% dei premi), che dovrebbe generare 1,3 miliardi (con una parte cge resterebbe ai territori autonomi).
Elettrico sì, ma con più tempo e più paletti. Il compromesso raggiunto da Bruxelles sullo stop ai motori termici dal 2035 sembra concedere una boccata d’ossigeno ai costruttori europei, ma non cancella il destino dell’auto elettrica, che resta al centro della traiettoria industriale Ue. È il quadro delineato dagli analisti nelle ricostruzioni di Reuters e Financial Times dopo la decisione della Commissione europea di ammorbidire il bando totale, sotto la pressione delle lobby dell’auto e di alcuni governi.
Shock senza stupore. È questa la reazione che viene spontanea alle notizie arrivate nelle ultime settimane sull’inchiesta della magistratura di Milano sul caso Mps-Mediobanca. E alle annesse intercettazioni telefoniche, che mostrano che un concerto fra gli azionisti, inteso come coordinamento finalizzato a un comune obiettivo, effettivamente c’era anche se ripetutamente negato. E confermano che l’intendimento finale dell’operazione era arrivare a controllare Generali, attraverso il duplice «scalino» di Mps e Mediobanca. Che così fosse appariva evidente a tutti. Ma ciò che è evidente a chi osserva non sempre è sufficiente per chi amministra la giustizia o la vigilanza prudenziale. Occorrono prove, elementi concreti, come quelli che i magistrati di Milano stanno ora cercando di raccogliere.
  • Generali scommette sul Sud-Est Asiatico
L’Asia si conferma un mercato sempre più strategico per Generali, con il Sud est asiatico al centro della crescita del gruppo triestino. Caratterizzata da un tessuto economico dominato da micro e piccole medie imprese, che rappresentano circa il 97% delle aziende, l’area presenta rischi crescenti legati al cambiamento climatico, che stimolano la domanda di soluzioni assicurative innovative. In questo scenario, si inserisce la partnership tra il gruppo assicurativo e il programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), recentemente rinnovata a Bangkok per ulteriori tre anni, e volta a rafforzare la resilienza delle micro,
piccole e medie imprese thailandesi

Dagli appalti alle assunzioni agevolate, passando per i cantieri edili, aumenta la tracciabilità delle prestazioni lavorative. Il fine? Rendere il lavoro più sicuro e di qualità. È legge il Decreto Sicurezza (dl n. 159/2025) con le misure per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro, convertito ieri in via definitiva dalla Camera con 143 voti favorevoli e 105 contrari. Appalti e subappalti sotto controllo. Una prima novità affida all’Inl il compito di orientare l’attività di vigilanza, in via prioritaria, nei confronti dei datori di lavoro che operano in regime di subappalto, sia pubblico sia privato, anche al fine d’implementare la “Lista di conformità Inl”.  Infortuni studenti.Il Decreto Sicurezza, infine, ha rafforzato la tutela assicurativa Inail agli studenti impegnati in percorsi di formazione scuola-lavoro, con estensione agli infortuni in itinere (tragitto casa-lavoro e viceversa).

corsera

Mini finanziamenti per decine e decine di micro interventi. Passa solo questo, di fatto, nella prima giornata di votazioni sulla legge di Bilancio in commissione al Senato, dove continuano ad arrivare alla spicciolata le riformulazioni del governo agli emendamenti della maggioranza. Nel tardo pomeriggio è arrivato anche il nuovo testo delle misure sulle pensioni, saltate fuori due giorni fa e rispedite indietro dalla premier. Con la nuova formulazione, ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, «sono stati tenuti indenni tutti coloro che hanno già fatto il riscatto, quindi sono stati salvati i diritti acquisiti. Per il futuro la laurea breve si potrà riscattare, sapendo che ciò che si versa aumenterà la pensione, ma non inciderà rispetto alla data di pensionamento», ha detto il ministro. In realtà, il nuovo testo del governo sopprime interamente la stretta sul riscatto, dicono il relatore di maggioranza, Claudio Borghi (Lega) e il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan. Resta, invece, l’allungamento delle finestre per l’accesso alla pensione anticipata. «È un’ipotesi di scuola. La copertura deve essere tecnicamente assicurata nel lungo periodo. È un intervento che tiene il sistema, ma può essere cambiato quando si vuole, ben prima della scadenza del 2033», ha spiegato Giorgetti

Italia sempre meno popolata e sempre più anziana. Prosegue il processo di declino demografico, che l’Istat fotografa per il 2024 con una popolazione residente scesa a 58.943.464 individui, -0,05 per cento sull’anno precedente (che aveva già abbattuto la soglia dei 59 milioni), con un calo più marcato nel Sud e nelle Isole e una più lieve al Centro mentre nel Nord-Ovest e nel Nord-Est si osservano incrementi. Lo scorso anno sono nate 369.944 persone, dato in calo di 10mila unità sul 2023 (-2,6%), in linea con il 2023. Per quest’anno la prospettiva appare anche peggio: nei primi nove mesi del 2025 sono nati (dati provvisori estratti dalla banca dati Istat aggiornata ieri a fine settembre) 260.792 unità, in calo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2024: in base a questa dinamica si può stimare che si possa arrivare attorno ai 350mila neonati, quindi con una nuova netta riduzione.
Fininfluencer con regole di ingaggio certe e garanzia per un corretto rapporto qualità-prezzo per i prodotti finanziari che vengono immessi sul mercato. La Ris (Retail Investment Strategy), dopo aver preso avvio con la passata commissione Ue, è finalmente arrivata alle battute finali. Nei giorni scorsi infatti c’è stato l’ultimo trilogo (il confronto informale su una proposta legislativa tra Parlamento, Consiglio e Commissione), nel corso del quale si è raggiunta l’intesa sulla proposta. Un comunicato diffuso ieri illustra, anche se in modo sintetico, i punti qualificanti dell’accordo. La proposta presentata dalla ex commissaria Mairead McGuinness prevedeva una serie di misure che garantissero un corretto rapporto qualità-prezzo (“value for money”) per i prodotti finanziari. Sulla traduzione pratica di questo principio però i colegislatori avevano registrato posizioni molto differenziate. In attesa del testo definitivo, il comunicato spiega come sia stato concordato di impedire l’immissione sul mercato e la vendita ai clienti retail di prodotti che non offrano un adeguato rapporto qualità/prezzo.