Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

Una buona notizia dai rendimenti delle gestioni separate legate alle polizze Vita rivalutabili di ramo I. In base ai dati dei portafogli che chiudono il bilancio al 30 settembre, le performance medie sono tornate a salire grazie all’aumento dei tassi che ha permesso ai gestori assicurativi di comprare, con la nuova raccolta, titoli di Stato più generosi, dopo anni di scarsità di rendimenti. La conferma arriva dai dati raccolti da Milano Finanza su oltre 100 gestioni separate che hanno il rendiconto al 30 settembre o al 31 ottobre (alcune sono legate a polizze Vita chiuse al collocamento, come segnalato in tabella da Prometeia). Da questo primo panel, in attesa dei risultati delle gestioni separate che chiudono l’esercizio al 31 dicembre, risulta infatti che il rendimento medio è salito dal 3% dello scorso anno e del 2021 al 3,19% (tabella in pagina). Si tratta di un’anticipazione, perché la maggior parte delle linee hanno il bilancio al 31 dicembre. Tuttavia la media definitiva non dovrebbe discostarsi da questa tendenza.
In effetti tra immobili, quote in fondi di real estate e partecipazioni in società immobiliari, gli investimenti degli enti pensionistici nel mattone ammontano a 19,8 miliardi, quasi il 20% del totale (dati 2021). Solo gli immobili direttamente posseduti valgono 3,7 miliardi e si concentrano per il 90% tra Roma e Milano. Ma non in maniera uguale: tre quarti degli immobili nelle grandi città sono proprio nella capitale. Dunque ha ragione la nostra fonte: le casse sono a Roma. Ma conta solo questo aspetto geografico per spiegare il legame degli enti che erogano le pensioni a medici, avvocati, ingegneri, architetti e geometri con Caltagirone?
Il life cycle è un meccanismo cui si guarda con favorevole attenzione, sia in ottica internazionale che italiana, per guidare il risparmiatore nella costruzione del proprio percorso finanziario di costruzione dell’integrazione pensionistica. E’ una sorta di pilota automatico che gradua progressivamente l’esposizione al rischio finanziario dell’investimento in rapporto all’aumentare dell’età del lavoratore. Il fondo pensione negoziale del pubblico impiego Perseo Sirio introduce ora nel proprio bouquet di soluzioni finanziarie tale metodologia di investimento per i propri aderenti. Come spiega Maurizio Sarti, direttore generale della forma pensionistica.
La polizza di UnipolSai si appoggia unicamente alla gestione separata Risparmio Dinamico e prevede poche opzionalità

Il datore che ha osservato i protocolli Covid è assolto dalle imputazioni di violazione della sicurezza sul lavoro per distanze minime e mascherine. Le linee guida frutto dell’accordo Governo-parti sociali non rappresentano uno scudo penale, ma costituivano le misure di prevenzione da osservare nelle aziende durante l’emergenza Coronavirus e derogavano in modo temporaneo alla regola di massima sicurezza tecnologicamente possibile per i lavoratori, di cui all’articolo 2087 Cc; il tutto perché la massima tutela durante la pandemia sarebbe stata indefinibile, mentre i protocolli puntavano a individuare nel concreto «livelli adeguati» per ogni settore. Così la Corte di cassazione penale, sez. terza, n. 47904 del 01 dicembre 2023.
ha realizzato delle linee guida per le compagnie, con le azioni di prevenzione e contrasto alla diffusione di siti che vendono polizze assicurative false. Le linee guida sono state predisposte, grazie anche all’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), dopo aver condiviso strumenti e procedure per agevolare interventi tempestivi, anche di oscuramento dei siti fake dopo averli individuati.
La start-up innovativa impegnata nella creazione di piattaforme di orchestrazione, soluzioni modulari e sistemi di protezione nel mondo della mobilità e delle assicurazioni si aggiudica il Talent Attraction Award destinato a compagnie assicurative, società tecnologiche, insurtech e istituti di formazione che si sono distinte nella talent attraction e nella talent rentention.
ha perfezionato l’operazione, annunciata al mercato in luglio, di acquisizione da Unicredit del 50% di Incontra assicurazioni, rafforzando la partnership nella bancassurance. L’operazione, che si inquadra nell’accordo internazionale fra i due gruppi rinnovato l’anno scorso, ha ottenuto le autorizzazioni regolamentari.
In ottobre le reti di consulenza hanno registrato volumi di raccolta netta per 2,9 miliardi di euro, in crescita del 17% rispetto a settembre ma in calo del 22,7% su base annua.
La Commissione Ue ha dato via libera all’acquisizione del controllo congiunto di Banco Bpm assicurazioni, Vera ass. e Vera protezione da parte di Crédit Agricole e Banco Bpm.

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Un Paese di sonnambuli, «apparentemente vigili, ma incapaci di vedere» i segni che mettono fortemente a rischio la tenuta del sistema. In 57 anni il Rapporto Censis ha raccontato della “vitalità”, del “furore” e anche della “rabbia” di un’Italia che lottava per conquistare il proprio benessere. Un impeto sostituito ora dalla «ricerca pacata di piaceri consolatori», senza più investire troppo sul lavoro: per l’87,3% degli occupati metterlo al centro della vita è un errore. Il futuro fa paura: gli italiani temono le conseguenze del cambiamento climatico, la crisi economica, la violenza, gli immigrati, il debito pubblico, le guerre. Continuano a risparmiare, ma solo per garantirsi ancora un piccolo margine di sicurezza, non certo per contribuire allo sviluppo del Paese. E si rifiutano di affrontare le questioni che già concretamente stanno stravolgendo le nostre prospettive di sviluppo, a cominciare dallo stravolgimento demografico che ci porterà tra pochi anni, nel 2050, ad avere 9,1 milioni di under 65 in meno, e 4,6 milioni di over 65 in più. Già dal 2040 solo una coppia su quattro sceglierà di mettere al mondo dei figli. Una trasformazione radicale della società italiana che porterà alle stelle i costi del welfare: nel 2050 la spesa sanitaria pubblica, a parità di prestazioni, dovrebbe arrivare a 177 miliardi di euro, dai 131 attuali.

Il mercato auto porta a casa un altro mese in recupero – a novembre le immatricolazioni sono cresciute del 16,2% sullo stesso mese del 2022 – e riduce il gap rispetto ai volumi pre-pandemia a quota 18,1%. Una risalita iniziata nell’estate dell’anno scorso che però lascia intatti i problemi del mercato domestico: una quota bassa di immatricolazioni di auto full electric e un basso tasso di ricambio del parco mezzi, che resta il più datato d’Europa.

Ciak si riprova. Va in onda un nuovo tentativo di rendere più semplici i documenti di polizza. Il 23 novembre l’Ivass (l’Authority assicurativa) ha messo in pubblica consultazione il documento 9/2023 che ha una sua unicità: esso infatti non ha lo scopo di introdurre novità normative, quanto quello di semplificare e razionalizzare l’informativa sul distributore e l’informativa sul prodotto. «L’iniziativa nasce da una serie di approfondimenti e confronti che hanno fatto emergere una serie di criticità e di ridondanze nell’ambito della informativa precontrattuale unitamente alla presenza di discordanze tra le informazioni presenti nella documentazione precontrattuale e le disposizioni delle condizioni generali delle polizze che finisce per pregiudicare la chiarezza dei contratti assicurativi» chiarisce Luca Zitiello, founder e managing Partner di Zitiello Associati.
In un’annata che almeno in Italia non è stata delle migliori per l’industria del risparmio gestito, alcuni trend che si delineano sul mercato americano fanno prevedere un futuro complesso. L’ultima indagine di Pwc (Mutual Fund 2030 Rising expectations) evidenzia una crescita esplosiva dei fondi passivi. Si stima che nel 2025 il 58% del totale dei fondi comuni statunitensi sarà di questo tipo (+44% sul 2022) e la pressione sui costi si farà sentire sui ricavi che diminuiranno (del 19% entro il 2030). Complessivamente l’industria del risparmio gestito continuerà a crescere (fino al 6% al 2030 a livello di Cagr) raggiungendo la cifra di 38mila miliardi di dollari ma rallenterà il passo (è cresciuta del 7,4% tra il 2010 e il 2022). Ci sarà poi una forte spinta ai processi di acquisizione: PwC prevede che entro il 2030 il 20% delle attuali società sarà oggetto di un’acquisizione e aumenterà il numero dei cosiddetti mega manager che gestiranno il 65% del totale delle masse (+55% rispetto al 2020).