Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Se un investitore subisce perdite pesanti perché un modello di Intelligenza Artificiale che opera in modo autonomo gli propone prodotti non in linea con il suo profilo di rischio, di chi è la responsabilità? Umberto Bottesini, co-founder e managing partner di BlackSheep MadTech Fund, fondo di venture capital specializzato in tecnologie digitali (gestito da Eureka! Venture sgr), riassume in questi termini quello che considera il principale rischio dei sistemi di AI in finanza: la mancanza di norme chiare sulla responsabilità. «Il supervisore può visionare le operazioni finanziarie dell’intelligenza artificiale, ma non è in grado di spiegarne la genesi. Di conseguenza il ricorso all’AI potrebbe aprire nuove sfide nella responsabilità penale del gestore finanziario».
Nel crack Signa rischia di scottarsi gran parte del sistema finanziario tedesco. Sul colosso immobiliare austriaco finito in insolvenza nelle scorse settimane sotto il peso di oltre 10 miliardi di debiti sono esposti alcuni dei principali intermediari di Berlino. Oltre alle banche è emerso un coinvolgimento di alcuni importanti gruppi assicurativi, a partire da Allianz. Mezza dozzina di compagnie avrebbero finanziato Signa per oltre tre miliardi di euro, di cui circa un miliardo senza collaterale. «Qualcuno si farà male», ha spiegato una fonte al Financial Times.
Clienti molto giovani, ritardi nei pagamenti, insolvenze frequenti e soprattutto un tasso di adozione molto elevato, almeno in alcuni Paesi. Per tutte queste ragioni i regolatori dovrebbero monitorare con grande attenzione il comparto del buy now pay later. Questa è la raccomandazione data in un recente report dalla Banca dei Regolamenti Internazionali (Bri), l’istituzione con sede a Basilea che promuove la cooperazione tra le banche centrali.
Tesla richiamerà quasi tutti i suoi veicoli venduti negli Stati Uniti – oltre due milioni in tutta la sua gamma di modelli – per riparare un difetto del pilota automatico che dovrebbe garantire che i conducenti prestino attenzione quando guidano utilizzando il sistema. Secondo quanto riferito da una nota delle autorità di regolamentazione della sicurezza americane, la società invierà un aggiornamento software per risolvere i problemi che interessano i modelli Y, S, 3 e X prodotti tra il 5 ottobre 2012 e il 7 dicembre scorso. A poco più di metà seduta, sul Nasdaq il titolo flette di circa il 3%.
Dopo le due cause promosse al Tribunale di Venezia Mister Diesel ha depositato un terzo atto di citazione, questa volta al Tribunale di Verona. L’imprenditore della moda ha chiesto ai giudici di accertare se le comunicazioni rese al mercato da marzo in poi da parte di Masi configurino «un’ingiusta lesione del diritto all’onore e alla reputazione» dello stesso Rosso e di Brave Wine e abbiano quindi determinato un «danno risarcibile».
Il report IIA-IVASS: le opportunità di crescita maggiori sono nei rami Salute (19%) e Retail (16%)
In Italia la disparità di genere nel mondo lavorativo rimane una sfida significativa, ma ancor più nel settore finanziario e assicurativo. Durante il Summit dell’IIA è emerso come la quota rosa sia ancora sotto rappresentata in questo settore.  Emergono però nuove iniziative per promuovere l’equità di genere e arricchire il settore attraverso una maggiore diversità di prospettive e competenze: InsureTube, Giochiamo d’anticipo di Groupama ad esempio.
Cirasola (Anapa): bene avere una garanzia tra pubblico e privato, ma la norma può essere migliorata
A Bruxelles Generali celebra i vincitori della terza edizione di SME EnterPRIZE

Saranno i ministeri dell’economia (Mef) e delle imprese (Mimit) a definire le modalità di individuazione degli eventi catastrofali che danneggiano le strutture produttive delle aziende e per i quali è introdotto l’obbligo di stipulare, entro il 2024, contratti assicurativi a copertura dei danni. Tale disposizione è prevista con uno degli emendamenti presentati dal governo in commissione bilancio al senato alla legge di bilancio 2024. L’obbligo riguarderà le imprese con sede legale in Italia e quelle estere, con stabile organizzazione nel nostro Paese. Il nuovo strumento, oggetto di alcuni emendamenti durante l’esame del disegno di legge di stabilità, poggia sul riconoscimento del ruolo dell’IVASS, che avrà la responsabilità di registrare ed approvare i consorzi tra imprese di assicurazione. E di esprimere pareri in merito alle modalità di individuazione degli eventi calamitosi e catastrofali suscettibili di indennizzo e di adeguamento periodico dei premi. Con un altro emendamento vengono dimezzate le sanzioni a carico delle imprese che si rifiutano o eludono l’obbligo di contrarre polizze assicurative. I nuovi importi andranno da un minimo di 100.000 ad un massimo di 500.000 euro.
L’Ocse contro i sistemi di pensionamento anticipato introdotti in Italia negli ultimi anni. In particolare, nei confronti del sistema delle quote, dell’Ape sociale e del concetto di lavoratori gravosi, sia per l’ampiezza delle categorie che sono state ricomprese nel termine, sia per il fatto che un fenomeno del genere non deve essere gestito tramite il sistema pensionistico, bensì tramite quello sanitario. Questi aspetti, insieme ad un altro insieme di fattori, penalizzano le future generazioni; per chi entra ora nel mercato del lavoro, la prospettiva è quella di andare in pensione a 71 anni. È il pensiero dell’Ocse, che ieri ha pubblicato il report «Pension at a Glance», con un approfondimento mirato sull’Italia.
Sempre più persone guardano ai cambiamenti climatici come a una minaccia seria, ma al tempo stesso aumentano le persone che hanno conoscenze di alfabetizzazione climatica sempre più scarse. Dalla seconda indagine Allianz Climate Literacy Survey, condotta dalla compagnia assicurativa tedesca in otto nazioni (Italia, Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Regno Unito e Stati Uniti) su un campione rappresentativo di mille persone in ciascun paese, emerge che il 76,8% degli intervistati condivide le preoccupazioni per le conseguenze del riscaldamento globale. In Italia questa percentuale è più alta (86,7%).

Arrivano le correzioni sulle modalità di introduzione delle polizze catastrofali obbligatorie per le imprese. L’emendamento alla legge di Bilancio in discussione al Senato presentato dai relatori sembra tenere conto di alcune criticità messe in evidenza, in occasione dell’audizione a Palazzo Madama, dalla presidente di Ania, Maria Bianca Farina. Uno degli aspetti più controversi è connesso con l’esposizione massima che le due parti coinvolte (la cosiddetta partnership pubblico privata) possono raggiungere. La norma prevede che i rischi legati alle calamità naturali siano coperti dalle compagnie che si riassicurano con la Sace; la partnership è al 50%, ma nella versione iniziale della norma era stabilita una soglia massima di 5 miliardi all’anno per il periodo 2024-26. Per le compagnie non era previsto un tetto massimo, con il rischio che l’onere di queste operazioni fosse sbilanciato sul settore privato.
L’obbligo per le imprese di doversi assicurare dal rischio di danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali introdotto dalla manovra continua a non piacere alle imprese. Confindustria fin da subito ha espresso forti perplessità sull’articolo 24 del Disegno di bilancio presentato alle Camere dal Governo. Perplessità che non sono affatto superate neanche con la presentazione in commissione Bilancio di Palazzo Madama dell’emendamento depositato martedì notte dai Relatori. La crescente frequenza e intensità di eventi legati al cambiamento climatico sottolinea l’importanza di affrontare il tema della protezione del sistema produttivo. Tuttavia, la formulazione della norma del Ddl, secondo Confindustria, genera incertezze, soprattutto in merito all’impatto sulle imprese obbligate ad assicurarsi. In particolare, il rischio è che i premi per le polizze, specie in assenza di misure preventive adottate dalle imprese e nei territori più esposti a rischi ambientali e sismici, siano fissati a livelli troppo elevati. Il rischio è quello di introdurre un obbligo che il sistema produttivo sarebbe forzato ad attuare al buio. Come più volte sottolineato da questo giornale allo stato dell’arte non esistono dati sugli effetti che queste polizze avrebbero sulle imprese, così come non esiste una mappatura dettagliata dei territori e una stima dei relativi rischi.
Pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 22 novembre 2023 n. 184 che recepisce la direttiva Ue 2021/2118 sull’assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli. Il provvedimento è noto perché è quello che estende l’obbligo di assicurazione Rc auto anche per i monopattini elettrici e per i veicoli che circolano solo in aree private (si veda il Sole 24 Ore del 16 novembre scorso).
 «Cultura, cultura, cultura». È quello che serve su salute, sicurezza e ambiente, ha ripetuto ieri Bernardo Sestini, nella sua veste di vicepresidente di Federchimica con delega alle relazioni industriali, mentre moderava la giornata nazionale tradizionalmente dedicata a questi temi dalla chimica e dalla farmaceutica, secondo quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro siglato da Federchimica, Farmindustria e Filctem, Femca, Uiltec e Ugl. «La cultura su questi temi richiede però metodo e disciplina e una leadership che vada in una direzione chiara perché poi bisogna anche farsi seguire dai lavoratori», continua Sestini. La percezione del rischio e la sensibilizzazione sul tema sono in deciso aumento se è vero, secondo i dati dell’ultimo rapporto Responsible care, che lo scorso anno l’incidenza degli infortuni nel settore è stata inferiore del 39% rispetto alla media manifatturiera.
Nuove esigenze di mobilità e sostenibilità, sia ambientale sia finanziaria, sono le sfide che oggi interessano il mondo dei trasporti, sempre più frammentato e in cerca di nuove logiche e nuove dinamiche. Al centro c’è soprattutto la necessità di garantire la massima sicurezza sulle strade, sulla scia dell’obiettivo Ue di dimezzare il numero di morti stradali entro il 2030, anche se il percorso è ancora lungo. Secondo il Road safety performance index (Pin) dello European transport safety council, infatti, nel 2022 ci sono stati oltre 20mila morti sulle strade europee, con un aumento complessivo del 4% rispetto al 2021.

Handelsblatt

 

I mancati pagamenti sono già saliti alle stelle quest’anno. La debolezza economica della Germania sta diventando sempre più un problema per le aziende.
L’assicuratore di Colonia cresce più rapidamente della concorrenza, soprattutto in due rami. Nel prossimo anno, una fusione dovrebbe aiutarla a tornare a essere più redditizia.