Le richieste di indennizzo del ramo danni possono contribuire a compiere progressi significativi verso gli obiettivi di decarbonizzazione e, così facendo, a ottenere migliori risultati aziendali

Gli assicuratori del ramo danni hanno dovuto affrontare una crescente pressione sulle spese per le richieste di indennizzo e sugli indici di sinistrosità, spinti da fattori legati al mercato come l’aumento dell’inflazione, le difficoltà legate alla catena di approvvigionamento globale e l’aumento degli eventi calamitosi.

Un recente report di McKinsey si pone di approfondire come gli assicuratori possano gestire l’impatto ambientale delle richieste di indennizzo per raggiungere i propri obiettivi di decarbonizzazione. Gli assicuratori con un forte impegno ambientale hanno infatti iniziato a esaminare le emissioni delle richieste e a fissare obiettivi di decarbonizzazione.

L’analisi mostra che la gestione delle richieste di indennizzo rappresenta una quota significativa (85%) delle emissioni operative (Definite come emissioni Scope 1, Scope 2 e Scope 3 nelle categorie da 1 a 14. Questo dato include le operazioni e le richieste ed esclude investimenti e sottoscrizione), ed è almeno in parte gestita dagli assicuratori, rappresentando quindi un’opportunità per produrre risultati positivi sia per l’azienda sia per i clienti.

Una riduzione delle emissioni può rappresentare anche un’opportunità per ripensare alcuni elementi chiave dell’approccio alla gestione delle richieste e alle supply chain. Tra i possibili risultati vi sono l’ottimizzazione della spesa per la gestione delle richieste, una maggiore produttività ed efficienza e l’attuazione delle strategie di sostenibilità degli assicuratori. Per massimizzare l’impatto del proprio operato a sostegno della decarbonizzazione delle richieste di risarcimento, gli assicuratori dovrebbero valutare la possibilità di quantificare i propri livelli di base di emissioni relative alle richieste e identificare le strategie che contribuirebbero a ridurle, così da gestire la propria attività di conseguenza.

L’opportunità

Nel breve termine, gli assicuratori potrebbero ad esempio incentivare i fornitori a utilizzare energia rinnovabile per utilizzare energia rinnovabile e parti ecologiche nei processi di riparazione e sostituzione, riducendo così le emissioni necessarie per una gestione efficace delle richieste di indennizzo. La riduzione delle emissioni può anche rafforzare le credenziali ecologiche degli assicuratori tra i loro stakeholder: investitori e clienti chiedono sempre più spesso che gli assicuratori si implichino attivamente nel processo di decarbonizzazione. In un sondaggio condotto tra gli investitori istituzionali globali, circa il 56% ha indicato il greenwashing come principale preoccupazione sul mercato. Anche i clienti apprezzano sempre più la sostenibilità, il che rende i processi di richiesta indennizzo sostenibili una fonte significativa di valore e di differenziazione che i clienti possono sperimentare personalmente. Questo allineamento con le priorità ambientali dei clienti può inoltre aiutare le compagnie assicurative a fidelizzarli nel tempo.

Nel breve termine, gli assicuratori possono decarbonizzare ricorrendo a soluzioni a basse emissioni per risolvere i claim assicurativi, riducendo al contempo i costi. Ad esempio, riparare un parabrezza danneggiato invece di sostituirlo con uno nuovo potrebbe far risparmiare circa 1.200 euro, in media, e ridurre le emissioni del 99%. Su un orizzonte temporale più lungo, la decarbonizzazione delle richieste di indennizzo può creare effetti positivi di ricaduta sulle emissioni legate alla sottoscrizione. L’analisi mostra che queste emissioni rappresentano circa il 45% delle emissioni totali attribuite agli assicuratori europei e britannici (una parte delle emissioni prodotte da aziende e individui è attribuita agli assicuratori che le sottoscrivono). Si pensi a uno scenario in cui un cliente presenta una richiesta di risarcimento per una finestra rotta: Se l’assicuratore sostituisce la finestra con un vetro sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico che riduce la dispersione di calore dall’abitazione, le emissioni di carbonio della proprietà saranno di conseguenza inferiori di 330-405 chilogrammi all’anno e ridurranno le emissioni totali di sottoscrizione dovute alla dispersione di calore di circa il 20%.

Gli assicuratori sono incoraggiati a sostenere la decarbonizzazione dei claim assicurativi anche per motivi normativi e commerciali. Per massimizzare le proprie probabilità di successo, potrebbero valutare il proprio punto di partenza, identificando e dando priorità alle strategie necessarie per la decarbonizzazione, incorporando i cambiamenti necessari nelle organizzazioni. Si tratta di un impegno che richiede uno sforzo in termini di analisi e pianificazione, per individuare le aree con un elevato potenziale di riduzione delle emissioni e per sviluppare i giusti approcci.

Stabilire linee guida affidabili richiede tre requisiti:

  • Un approccio trasparente basato su dati e obiettivi scientifici: Le best practice possono aiutare gli attori del settore privato a ridurre le emissioni in modo da contribuire al raggiungimento dell’obiettivo dell’Accordo di Parigi. Tuttavia, quantificare il livello di base delle emissioni dovute ai claim assicurativi è difficile perché il settore non dispone di un metodo condiviso per stimare le emissioni derivanti dai claim, che derivano per lo più dai pezzi di ricambio e dalla manodopera necessaria per riparare e sostituire i beni. Sarebbe necessaria una metodologia condivisa per la contabilizzazione delle emissioni di carbonio, così come una linea condivisa per attribuire agli assicuratori le emissioni derivanti dal processo delle richieste di indennizzo.
  • Dati dettagliati sulla decarbonizzazione: Gli assicuratori conoscono i dati relativi ai propri claim assicurativi in termini di rischio, tipologia e gravità. Tuttavia, il settore non dispone di un database delle emissioni associate ai diversi componenti che possono essere coinvolti in un claim. Una fonte di dati che aiuti a quantificare le emissioni nelle richieste di indennizzo può aiutare i leader aziendali a sviluppare piani per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni e a tradurli in azioni.
  • Una visione prospettica: Una volta stabilite le emissioni di base, gli assicuratori possono guardare avanti, verso i principali fattori che possono influenzare le diverse componenti delle emissioni dei loro claim assicurativi, per dare priorità alle strategie di trasformazione dei processi di liquidazione delle richieste.

Identificare e bilanciare le strategie ottimali:

Dopo aver stabilito una base di riferimento, gli assicuratori possono sviluppare una serie di approcci mirati per trasformare i processi di liquidazione delle richieste di indennizzo in modo da ridurre le emissioni. Alcuni approcci potrebbero creare risparmi considerevoli, altri sono quasi neutrali dal punto di vista dei costi, mentre altri ancora richiedono investimenti significativi. Ad esempio, l’analisi di McKinsey suggerisce che il settore assicurativo P&C del Regno Unito, per un totale di 20 miliardi di sterline di premi lordi emessi, potrebbe risparmiare fino a 500 milioni di sterline ottimizzando gli indennizzi e continuando a perseguire azioni di riduzione delle emissioni.

Le emissioni possono essere ricondotte a tre aree chiave:

  1. Integrare la riduzione delle emissioni a livello di prodotto. In particolare, gli assicuratori potrebbero ridisegnare le polizze per consentire una gestione sostenibile dei claim assicurativi e incoraggiare le riparazioni con opzioni a basse emissioni.
  2. Ottimizzare il processo delle richieste di indennizzo. I responsabili della gestione dei claim assicurativi possono prendere decisioni in punti cruciali del ciclo di vita delle richieste per ridurre le emissioni.
  3. Decarbonizzare la catena del valore dei claim assicurativi. La gestione dei fornitori sarà fondamentale perché le emissioni dei claim sono per lo più frutto dei fornitori che eseguono riparazioni e sostituzioni. Motivando i fornitori a ridurre le loro emissioni e monitorandoli, si otterrebbe la maggior parte delle riduzioni dirette delle emissioni.

Gli assicuratori dovranno esaminare il potenziale impatto degli sforzi di decarbonizzazione non solo sulle emissioni, ma anche sui costi e sulla soddisfazione dei clienti. Recenti ricerche suggeriscono che i clienti sono sempre più favorevoli a opzioni più sostenibili per la gestione delle richieste di indennizzo. Ad esempio, circa il 70% dei clienti delle assicurazioni auto ha dichiarato che sceglierebbe un pezzo di ricambio ecologico per la riparazione di un veicolo e ha citato la tutela dell’ambiente come motivazione principale.

I claim assicurativi possono essere tradizionalmente inquadrati come una funzione con tre elementi: indennizzo, spese ed esperienza del cliente. Allineare questa funzione agli obiettivi di sostenibilità è un cambiamento significativo che aggiunge la riduzione delle emissioni come quarto elemento. Concentrarsi sulla decarbonizzazione dei claim comporta la definizione di una linea guida e il successivo allineamento delle persone, dei processi, della tecnologia e dei dati degli assicuratori, così come della gestione dei fornitori all’obiettivo. Si tratta di un processo che può non essere lineare e che richiede l’utilizzo di tecnologie adatte e dati.