Il Coordinated Portfolio Investment Survey (CPIS) delle Bermuda per il 2022, elaborato dalla Bermuda Monetary Authority (BMA), ha rivelato che al 31 dicembre 2022 il totale delle attività assicurative delle Bermuda rappresenterà 1.634 miliardi di dollari, pari all’83,7% del totale delle attività del settore dei servizi finanziari.

Questa rivelazione sottolinea il ruolo centrale svolto dal settore assicurativo nel guidare il successo economico delle Bermuda, consolidando la sua posizione di hub finanziario globale.

Il rapporto CPIS evidenzia inoltre un sostanziale aumento su base annua, con il totale dei portafogli esteri detenuti dal settore assicurativo che ha raggiunto gli 833,8 miliardi di dollari, con un’impennata del 9,8% rispetto al 2021 e un sorprendente aumento del 151,3% nell’ultimo decennio (2012-2022).

La maggior parte di questi investimenti di portafoglio all’estero nel 2022 è stata indirizzata verso i titoli di debito, che hanno rappresentato un significativo 85,7% (715,2 miliardi di dollari) del totale dei portafogli esteri del settore assicurativo.

All’interno di questa categoria, i titoli di debito a lungo termine hanno rappresentato il 78,2% (652,4 miliardi di dollari), mostrando una robusta tendenza al rialzo nel corso degli anni.

È interessante notare che la distribuzione delle attività di portafoglio rivela un cambiamento sfumato nelle strategie di investimento. I titoli azionari, che rappresentano il 14,2% (118,6 miliardi di dollari) del totale dei portafogli assicurativi esteri, hanno registrato una crescita lineare e costante.

Inoltre, al 31 dicembre 2022, la quota di partecipazioni azionarie del settore assicurativo si attesterà al 14,2%, superando la media dell’11,2% registrata dal 2012 al 2022.

Dal punto di vista geografico, gli Stati Uniti emergono come il principale beneficiario degli investimenti di portafoglio esteri delle Bermuda, con una quota sostanziale del 59,5%, pari a 495,8 miliardi di dollari.

Il Canada segue con il 5,4% (45,2 miliardi di dollari), mentre Regno Unito, Hong Kong, Isole Cayman e Lussemburgo contribuiscono in modo significativo alla distribuzione globale.