Secondo l’ultimo report Inail, il 78% delle patologie del settore trasporto e magazzinaggio riguarda il sistema osteomuscolare e il tessuto connettivo

In Italia, il trasporto su gomma rappresenta il metodo di spedizione di gran lunga più utilizzato, spostando più dell’80% delle merci (dati Eurostat), contro una media europea di poco superiore al 70%.

Uno studio certifica come dal 2015 al 2020 il trasporto di merci su gomma sia aumentato del 14,1%, ben oltre la media europea. Dai van fino agli autoarticolati, l’indotto italiano si muove sempre più su gomma. A testimoniarlo è l’Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile dell’Airp, l’Associazione Italiana Ricostruttori Gomme, che ha elaborato i dati Eurostat per il trasporto merci su gomma in Europa nel quinquennio 2015-2020.

Circa il 60% delle denunce di malattie professionali – si legge sull’ultimo Dati Inail – si concentra proprio nel Trasporto terrestre e mediante condotte (1.538 casi); il 34% circa nel magazzinaggio e supporto (896); oltre il 5% nei servizi postali e attività di corriere (140) e il rimanente 1% tra trasporto aereo e marittimo (32 casi in totale).

L’analisi delle tecnopatie nel quinquennio 2017-2021 evidenzia una crescita delle denunce
dell’8,3% dal 2017 al 2019 (da 2.766 casi a 2.996) per poi registrare nel 2020 un calo del 24,8% (2.253) per effetto dell’ormai ben nota pandemia da Covid-19 e fino ad un successivo aumento del 17,7% registrato nel 2021 (2.651).

Tra i settori di attività economica dell’Industria e servizi quello dei Trasporti continua, anche per il 2021, a posizionarsi, con 2.651 casi, al quarto posto per numero di malattie professionali denunciate (7,8% sui 34.045 casi denunciati dall’intero settore al netto dei non determinati) dopo Manifatturiero (10.059; 29,5%), Costruzioni (8.864; 26,0%) e Commercio (3.349; 9,8%).

Circa il 40% sono state denunciate nel Mezzogiorno del Paese (1.030 casi) con i due terzi
concentrate nel Sud di cui il 30,3% in Sardegna; a seguire il 33,5% nel Centro (889) con una predominanza in Toscana (41.4%) e il 28% circa (732) nel Nord (il 72% nel Nord-est) di cui il 29% in Emilia Romagna.

La quasi totalità delle patologie (2.408 casi), il 90,8%, è denunciata da lavoratori italiani e la rimanente quota del 9,2% (243) da lavoratori stranieri di cui quasi i due terzi interessano i non comunitari (160) soprattutto marocchini (18,1%) e albanesi (10,6%).

Le denunce di malattie confermano come il settore dei trasporti sia un settore con una presenza prevalente di lavoratori di genere maschile: oltre il 93% (2.467 casi). È la fascia di età dai 45 ai 64 quella maggiormente interessata dal fenomeno tecnopatico con circa il 75% dei casi registrati mentre le fasce fino a 44 e da 65 anni e oltre registrano equamente oltre il 12% di casi.

Le patologie più frequenti nel settore trasporto e magazzinaggio

Le patologie più frequenti del settore, così come per l’intero settore dell’Industria e Servizi,
risultano essere le muscolo-scheletriche, le patologie del sonno e quindi del sistema nervoso, le malattie dell’orecchio (nella quasi totalità come effetti del rumore sull’orecchio interno – ipoacusia da rumore, trauma acustico) e infine le neoplasie. E infatti dall’analisi dei dati sulle malattie professionali denunciate, secondo la codifica Icd-10, il 2021 evidenzia che circa il 78% di esse colpiscono il sistema osteomuscolare e tessuto connettivo (2.057 casi), l’8% circa il sistema nervoso (203) e circa il 5% l’orecchio e apofisi mastoide (122) e oltre il 3% tumori (89).

In particolare, fra le patologie del sistema osteo-muscolare, le malattie più frequenti sono le dorsopatie (1.296 casi), malattie a carico della colonna vertebrale, e i disturbi dei tessuti molli (657) di cui 236 casi per sindrome della cuffia dei rotatori (da postura e movimenti impropri per l’articolazione); oltre il 78% dei 203 casi del sistema nervoso sono imputabili alla sindrome del tunnel carpale. Rilevante importanza hanno anche le malattie dell’orecchio e dell’apofisi mastoide (122 casi) di cui il 95% legate alle patologie dell’orecchio interno.