Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

La Consob lo ha detto senza mezzi termini: dal 2023 anche i fondi comuni dovranno pubblicare il Kid (Key Information Document, con una sola “i”), uniformandosi a tutti gli altri prodotti di investimento. In buona sostanza, in massimo tre-quattro pagine dovranno essere riportate tutte le caratteristiche dei fondi, comprensive di descrizione, orizzonte di investimento, rapporto rischio-rendimento e, non da ultimo, i costi.
La previdenza complementare cerca di affrontare il delicato frangente economico che caratterizza il periodo attuale e guarda al futuro per nuovi, ulteriori sviluppi. MF-Milano Finanza ne ha parlato con Fabio Cappuccio, direttore generale di Previmoda, fondo pensione complementare a capitalizzazione per i lavoratori dell’industria tessile-abbigliamento, delle calzature e degli altri settori del sistema moda.
Il ceo di Unicredit, Andrea Orcel, alleandosi con Azimut, ha ufficialmente dichiarato guerra ad Amundi. Una battaglia che si gioca nel risparmio gestito, un mercato che, nonostante la battuta d’arresto della raccolta quest’anno dovuta alla crisi delle borse, ha enormi prospettive intatte di rilancio di fronte a sè vista l’enorme massa di liquidità (oltre 1.818 miliardi di euro in Italia a fine novembre secondo gli ultimi dati Abi, 4 miliardi in più da novembre 2021) che giace sui conti correnti ed è a rischio di deprezzamento con l’inflazione alle stelle. L’accordo, annunciato venerdì 16 dicembre, tra Unicredit e Azimut cambierà gli equilibri nell’industria italiana dell’asset management e va visto proprio alla luce delle potenzialità di intercettare questa massa di risparmio parcheggiata.
La chiusura d’anno porta con sé il sigillo di alcuni importanti accordi di bancassurance tra i principali attori del mondo bancario che erano in trattativa da mesi.
A partire da Banco Bpm e Credit Agricole che hanno costituito una partnership strategica di lunga durata nel settore Danni e Protezione. Tra le principali novità la valorizzazione del 100%, superiore alle aspettative, che si attesta intorno a 400 milioni di euro.
Conviene, ma non sempre, il meccanismo a tutela dei mutuatari previsto dalla manovra di bilancio per il 2023. Mirato a controbilanciare il rialzo dei tassi di interesse (e quindi delle rate del mutuo) effettuati dalla Bce negli ultimi mesi per combattere l’inflazione, nella realtà dei fatti non sembra funzionare, o perlomeno non sempre. La norma, che di fatto ripristina una procedura introdotta nel 2012, dà diritto ai mutuatari di rinegoziare, a costo zero, il tasso del mutuo variabile per farlo diventare fisso. Purché presentino determinati requisiti: il mutuo deve essere stato stipulato prima dell’entrata in vigore della legge Finanziaria e deve essere a tasso e rata variabile per tutta la sua durata.
Due nuovi fondi pronti al debutto, il primo dedicato al direct lending per finanziare le pmi green in tutta Europa; l’altro, 700 milioni di valore, dedicato al real estate. Solo due esempi dell’impegno di Generali Investments verso il mondo dei real asset, nuova frontiera dell’attività del colosso triestino negli investimenti cosiddetti illiquidi, termine che in questo caso vuol dire privati e a lungo termine.
  • Multiattiva Fedeltà fidelizza i clienti
La polizza di Helvetia Vita è destinate al rinnovo di capitali in scadenza e può contare su un buon set di opzionalità

Una recente e molto estesa ricerca (il World Risk Poll, condotto dalla Gallup per conto della Lloyd’s Register Foundation) ha rilevato che, su un campione di oltre 125 mila persone intervistate in tutto il mondo, il 27% degli interpellati ha riferito di avere avuto almeno un’esperienza diretta con un disastro naturale negli ultimi cinque anni. Le più comuni di queste disgrazie sono le alluvioni (globalmente vissute dal 10% del campione), seguite da uragani e cicloni (7%) e dai terremoti (5%), ma la varietà dei possibili disastri naturali è molto più ampia. La lista prosegue con la siccità (0,8%), gli incendi incontrollati (0,7%), i temporali violenti (0,7%), i tornado (0,6%) e le bufere di neve (0,5%).
  • Allianz Umana Mente, 20 anni di attività
Fondazione Allianz Umana Mente festeggia 20 anni di attività istituzionale e per l’occasione presenta un resoconto delle iniziative avviate nel 2021. Sviluppo sostenibile, vacanze accessibili, inserimento lavorativo, attività online, arte, cultura e sport, sono gli ambiti su cui si è concentrata la Fondazione nel corso del 2021, anno in cui ha sostenuto 9 progetti rivolti sia alle persone con disabilità sia a minori e giovani svantaggiati. La Fondazione ha proseguito con il progetto Youth in Action, un concorso che premia le idee degli under 30 che favoriscono il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Sempre grazie alle idee di questa iniziativa, dal 2018 la Fondazione ha sviluppato quattro piattaforme online, di cui due dedicate alle offerte di lavoro, TutorialMe.it e TutorialMe-Managing Disability, una alla promozione di attività di volontariato, VolontariaMente, e l’altra di attività culturali accessibili alle persone con disabilità, CulturAgile. Nel 2021 TutorialMe-Managing Disability ha raggiunto 170 persone con disabilità e sono state pubblicate 410 offerte di lavoro, mentre TutorialMe.it ha registrato l’attività di 274 ragazzi e il coinvolgimento di 44 strutture. In ambito sportivo, il 3 dicembre 2021, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, Allianz e la Fondazione hanno organizzato l’Allianz Italy Disability Day, un evento che promuove lo sport inclusivo.

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  • Dagli autonomi a precari e pensionati Vincitori e sconfitti della manovra
Molta attenzione viene riservata agli autonomi, che incassano l’aumento della flat tax. C’è poco per i lavoratori dipendenti, che ottengono solo un punto in più, e solo per i redditi fino a 25 mila euro, di taglio del cuneo fiscale, e per i pensionati, che hanno una rivalutazione molto limitata degli assegni, che ha il solo pregio di una progressività che favorisce le pensioni medie e basse. Ma soprattutto la legge di Bilancio 2023 viene accusata da sindacati e opposizioni di essere particolarmente dura, iniqua, con i poveri. Il reddito di cittadinanza viene fortemente ridimensionato nel nome di un presunto rifiuto a offerte di lavoro che finora non si sono viste,dato che le politiche attive non sono mai veramente decollate. Si salvano solo, per ora, quelle famiglie che hanno al loro interno un anziano, un minorenne o un disabile. Una manovra che costruisce un fisco su misura: uno, più vantaggioso, per gli autonomi, e uno, gravoso come sempre, per i dipendenti e i pensionati.
  • Crédit Agricole compra le polizze Banco Bpm Partnership di vent’anni
L’intesa valuta 400 milioni le società italiane e «rinforza ulteriormente la logica del nostro investimento a lungo termine in Banco Bpm», ha detto l’ad dei francesi, Philippe Brassac. L’Agricole, che con Amundi e il polo attorno a Cariparma contende a Banco Bpm il ruolo di terzo gruppo finanziario in Italia, comprò mesi fa il 9,2% dell’istituto; e chissà che tra 20 anni non l’avrà annesso come ha già fatto con Creval dopo analoghe circostanze. L’intesa vincolante prevede che Credit Agricole Assurance rilevi il 65% di Banco Bpm Assicurazioni e di Vera Assicurazione, pagando per contanti 260 milioni di euro. Per Vera, tuttavia, prima Banco Bpm dovrà prima esercitare, da gennaio, l’opzione di riacquisto del 65% ora in mano a Cattolica Assicurazioni. L’accordo, che sarà perfezionato in circa un anno, prevede anche un’intesa commerciale per cui i francesi venderanno tramite sportelli e canali di Banco Bpm polizze e servizi del settore “non vita” (danni, protezione, salute). Agricole ha battuto nella gara indetta nei mesi scorsi la rivale, pure francese, Axa, valutando il dossier più dei 300 di cui si vociferava.

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  • Crédit Agricole rileva da Banco Bpm il 65% delle assicurazioni danni
Accordo fatto tra Banco Bpm e Crédit Agricole sul fronte della bancassicurazione. Dopo quattro settimane di negoziato in esclusiva, i due istituti hanno firmato una partnership commerciale ventennale nel settore assicurativo danni e protezione. In base agli accordi siglati, Credit Agricole rileverà il 65% delle compagnie Banco Bpm Assicurazioni e Vera Assicurazioni. La Banque verte pagherà in tutto 260 milioni. Tra Banco Bpm e Crédit Agricole Assurances verrà avviata una partnership commerciale ventennale. Numeri che valorizzano il 100% del perimetro circa 400 milioni. Il closing è previsto entro la fine del 2023 dopo la fase di due diligence, l’approvazione da parte delle authority competenti e il riacquisto da parte di Banco Bpm della partecipazione del 65% in Vera Assicurazione, di proprietà di Cattolica del gruppo Generali. Si conclude così la partita del riassetto di bancassurance avviato oltre un anno fa dal ceo di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, per ridefinire le partnership nel settore. Un progetto che sul fronte del business delle polizze vita aveva visto la scorsa estate l’istituto di Piazza Meda rilevare dall’ex partner francese Covéa l’81% nella joint venture di bancassicurazione Bipiemme Vita per un 309,4 milioni, secondo il percorso disegnato dagli accordi di aprile che prevedevano di riportare nel perimetro della banca le polizze vita.
  • L’Istat: sale ancora la fiducia
È in aumento a dicembre 2022, per il secondo mese consecutivo, il clima di fiducia dei consumatori (da 98,1 a 102,5) e delle imprese (da 106,5 a 107,8). La stima, elaborata dall’Istat, mette in evidenza che tutte le serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori sono in miglioramento eccetto i giudizi sul bilancio familiare.
  • Howden rileva Assimovie
Howden acquisisce Assimovie, broker assicurativo attivo in Italia nel settore televisivo.
  • Yolo compra AllianceInsay
Yolo Group, operatore del mercato insurtech italiano, ha rilevato il 51% di AllianceInsay Broker per circa 1,1 milioni di euro.

  • Fuga di dati, indagine Ue ai danni di Twitter
  • BancoBpm alleato con l’Agricole: partnership sulla bancassurance
  • Pensioni: 64mila nuove uscite da Quota 103, Ape, Opzione donna

  • La difficile congiuntura per le assicurazioni tra riscatti e rendimenti meno competitivi