Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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In caso di lavori sulle parti comuni del fabbricato condominiale i condomini sono sempre tenuti a mettere a disposizione dell’impresa appaltatrice le parti di proprietà esclusiva, come per esempio i cortili, ove ciò sia necessario all’installazione dei ponteggi. In questo caso i condomini non hanno diritto a indennità, a meno che ne sia derivato un danno all’area utilizzata come cantiere. Questo quanto chiarito dal Tribunale di Sassari nella sentenza n. 1154, pubblicata lo scorso 16 novembre 2022
Le assicurazioni diventano integrate ai prodotti. Si stanno sempre più diffondendo, infatti, formule che prevedono l’acquisto di una polizza insieme un altro servizio o bene: per esempio se si sta comprando uno smartphone, un computer portatile o una bicicletta non è ormai insolito che venga proposta una copertura per assicurare il nuovo acquisto. Un trend, questo, favorito dalla trasformazione digitale che sta interessando il mondo assicurativo e le abitudini di shopping dei consumatori.
Il 68% dei bilanci delle società quotate italiane nel 2021 riporta l’informativa relativa al cambiamento climatico. Nel 2020 tale percentuale era pari al 53% mentre nel 2019 si fermava al 42%. Continua, quindi, a crescere l’attenzione delle società quotate sulla rilevanza dell’informativa sui rischi legati al clima nei bilanci. È quanto emerge dal report di Deloitte “L’evoluzione dell’informativa climate – related nelle relazioni finanziarie 2021”
Rivitalizzate le azioni collettive per la tutela dei consumatori. Partiranno dal 25 giugno 2023, serviranno per chiedere misure inibitorie e provvedimenti compensativi. Si chiamano azioni rappresentative e interesseranno 66 materie che variano dal settore bancario, finanziario e assicurativo ai trasporti, dal turismo alla sanità, dalla privacy agli alimenti e così via.
Tre buone notizie per chi è vicino alla pensione. L’anno prossimo non ci sarà alcun aumento di età o contributi per mettersi a riposo (prima buona notizia) e si avrà diritto a una pensione di importo più alto rispetto a quanto ricevuto da chi è andato o andrà in pensione entro la fine di quest’anno (seconda buona notizia).
La pensione torna a crescere, però meno del dovuto per i futuri pensionandi. Chi si metterà in pensione a partire dal prossimo anno, infatti, beneficerà di una rivalutazione del «montante contributivo» in misura inferiore a quella calcolata dall’Istat, perché ridotta della rivalutazione negativa che doveva esserci per il corrente anno (cioè una “svalutazione”) e che, invece, è stata azzerata. È andata meglio a chi è andato in pensione quest’anno: anch’egli ha beneficiato dello stesso azzeramento della rivalutazione negativa, ma non dovrà più restituire il beneficio.
Le Pmi che adottano strumenti di welfare aziendale generano un maggiore impatto sociale su persone e comunità. Ma il welfare contribuisce anche all’aumento di produttività e fatturato nonché rappresenta un argine di resilienza contro gli effetti della pandemia, garantendo maggiore slancio nella ripresa. È quanto si rileva dalla lettura della settima edizione del rapporto Welfare index Pmi 2022, promosso da Generali Italia

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  • Superbonus, tasse e mutui il governo cambia la manovra
Giorgetti spiega che le modifiche arriveranno a blocchi perché la presidenza della Camera ha chiesto di spacchettare il maxi- emendamento, una modalità che le opposizioni contestano. Le novità riguardano soprattutto il pacchetto lavoro: si allarga il segnale sul cuneo fiscale destinato ai lavoratori dipendenti con redditi bassi. Il taglio di tre punti percentuali sarà destinato ai redditi fino a 25 mila euro, con il tetto che sale quindi rispetto ai 20 mila previsti dalla prima versione della manovra. Guarda invece ai pensionati delceto medio la modifica del meccanismo dell’indicizzazione previsto per i prossimi due anni: si riduce il taglio della rivalutazione sugli assegni tra 4 e 5 volte sopra il minimo, con importo compreso tra 2.100 e 2.626 euro. Un nuovo equilibrio che passa da un intervento più pesante sulle pensioni più alte. Nessuna modifica, invece, per Opzione Donna, il canale di uscita anticipata per le lavoratrici. Le ipotesi circolate nelle settimane scorse si fermano davanti ai pochi soldi a disposizione per allargare le maglie. Al momento resta così come inserita nel testo all’esame del Parlamento: pensione a 60 anni per tutte (a 59 per chi ha un figlio, un anno in meno ancora per chi ne ha due) a condizione però di essere una lavoratrice careviger , invece che avere un’invalidità di almeno il 74%, ancora licenziata o dipendente di un’azienda in crisi.

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  • Matteo Castelvetri. “In Italia c’è spazio per crescere”
Il manager di GamaLife spiega l’acquisizione del portafoglio Vita di Zurich Life: “Il rialzo dei tassi Bce rimette in discussione i prodotti tradizionali”N uovi attori spuntano nelle polizze Vita a gestione separata (il ramo I), al posto dei colossi generalisti, che da anni puntano – e investono – più sulle reti distributive e i prodotti azionari. La fase di tassi tra zero e sottozero ha tolto fascino e redditività alle polizze rivalutabili o garantite, un affare da 750 miliardi di euro di riserve in Italia, ma di cui le grandi compagnie tendono a liberarsi (per ultima Generali, che valuta di cedere 20 miliardi di euro di attivi ramo I, in gran parte trovati nella controllata Cattolica).
  • I conti delle assicurazioni nel 2023 più utili, l’incognita dei patrimoni
Un business che vive di cicli lunghi e fa della prevedibilità la propria bussola deve rivedere le strategie per investire attivi miliardari e affrontare le nuove tendenze dei clienti. Con una contabilità tutta da riscrivere. L’ aumento dei tassi dell’euro – ben 250 punti base da luglio – è talmente ripido da sconvolgere anche i paludati bilanci delle assicurazioni. Un business che come pochi vive di cicli lunghi e fa della prevedibilità la propria bussola deve rivedere le strategie per investire attivi miliardari, e affrontare nuove tendenze dei clienti. Per giunta con una contabilità 2023 tutta da scrivere, usando i nuovi principi Ifrs che richiedono ilmark to marketanche delle riserve tecniche e renderanno più volatile la redditività contabile delle compagnie, forti investitrici in titoli di Stato e strumenti a tasso di mercato. Un quadro a più luci che ombre, con certe direttrici di cambiamento viste rafforzarsi nell’anno nuovo.
  • Strade e incidenti allarme sicurezza trecento i milioni legati al Pnrr
Morti sopra la media dell’Unione europea: uno su cinque è un ragazzo sotto accusa velocità e telefonino, ma spesso diventano cruciali anche stato di asfalto, segnaletica, presenza di attenuatori d’urto e guardrail. Arrivare al 2030 dimezzando il numero delle vittime e dei feriti gravi sulle strade rispetto al 2019. È l’obiettivo che si è data l’Unione europea e l’intento è di proseguire con ulteriori progressi negli anni a venire tanto da tendere a decessi zero per la metà di questo secolo. Del resto, molto è già stato fatto su questo fronte, grazie al miglioramento dei dispositivi di sicurezza e a una costante campagna di comunicazione sul tema: tra il 2010 e il 2020 il numero dei morti nel vecchio continente è sceso del 36% e in Italia addirittura del 42%, anche se restiamo sopra la media con 48 vittime per milione di abitanti contro 44 della media continentale. Numeri alti, con buona parte delle vittime tra i giovani, con un quinto dei decessi tra i 15 e i 30 anni che avvengono proprio sulle strade e nell’81% dei casi si tratta di uomini. Pesano l’inesperienza (i neopatentati fanno registrare i tassi di incidenti più elevati di tutti), lo stile di guida poco disciplinato e, spesso la mancanza di lucidità alla guida. Tanto che negli ultimi anni tra le misure più efficaci vi è stato l’inasprimento delle sanzioni per chi viene trovato alla guida sotto l’effetto di alcol e droga.
  • “Neopatentati i più a rischio la prudenza è stile di vita”
Il report 2022 della multinazionale tedesca esperta in testing delle auto si concentra sugli under 24.  Focalizzare l’attenzione alla sicurezza stradale dei neopatentati, i più esposti agli incidenti. È l’indicazione che si ricava dal rapporto 2022 di Dekra, multinazionale tedesca con quasi un secolo di storia che si occupa di testing, ispezione e certificazione, in particolare nel settore automobilistico. Non a caso questa edizione dello studio si intitola “Mobilità dei giovani” e si sofferma in particolare sull’importanza di diffondere la consapevolezza sui rischi che si corrono alla guida. Nonostante i passi in avanti compiuto negli ultimi anni, segnala il report, ancora oggi nell’Unione europea gli incidenti stradali nella fascia d’età 18-24 anni causano nel 64% dei casi la morte del guidatore o del passeggero al suo fianco, rispetto al 44% nella popolazione complessiva. Nuove prospettive arrivano tuttavia dai veicoli di ultima generazione, che sono connessi e digitali, quindi risultano essere maggiormente sostenibili. A volte, però, anche questi vengono usati senza un’adeguata consapevolezza e formazione rispetto ai rischi, anche fisici, derivanti da un impiego non completamente informato dei mezzi.

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  • I 4 fronti della manovra
Il tetto al Pos per i pagamenti fino a 60 euro viene cancellato. Non convince la Ue, e Roma finisce per evitare lo scontro con Bruxelles a patto che le commissioni sui micro-pagamenti possano scendere. Non potendo convincere le banche a ridurle il ministro del Tesoro sta ragionando su un sistema «di ristori e compensazioni». Cioè sarà dunque lo Stato a rimborsare i commercianti dai pagamenti con carte. Tra gli emendamenti spunta una sforbiciata del cuneo fiscale di tre punti percentuali fino a 25 mila euro di reddito (e non più a 20 mila). Confermando lo sgravio del 2% fino a 35 mila euro. Passa anche l’innalzamento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75. Il Reddito di Cittadinanza si riduce a 7 mesi (dagli 8 precedenti) per i 660 mila occupabili. Sale da 6 mila a 8 mila lo sconto contributivo per i neo-assunti.

  • Pensioni, rivalutazioni avare. Un salasso da 45 mld
Li perderanno nei prossimi dieci anni gli assegni sopra i 2.500 euro, che vengono adeguati parzialmente al costo della vita. Una misura che non premia il merito di chi ha versato molti contributi e ha sempre pagato e pagherà le tasse. La perequazione avverrà per fasce  e non per scaglioni: la rivalutazione già tagliata si ridurrà ulteriormente
  • Il fringe benefit si allarga fino a 3 mila euro. Senza obblighi per le aziende
Il decreto Aiuti quater dello scorso 18 novembre, oltre a prevedere misure per contrastare la crisi energetica e i rincari dei prezzi del carburante, ha anche previsto l’estensione dei fringe benefit non tassabili che il datore di lavoro può riconoscere ai propri dipendenti aumentando la soglia di esenzione a 3 mila euro fino al 31 dicembre 2022. Per Alessandra Maniglio, head of Employment & Benefit Deloitte Legal «la norma dal punto di vista giuslavoristico è innovativa ed importante, anche se di natura emergenziale. Nel 2023 si dovrebbe tornare alla soglia precedente, con il tetto di esenzione a 258 euro anche se la situazione contingente può far sperare in una proroga della misura anche per il prossimo anno. L’auspicio è che sulla scia di questo importante provvedimento, possa essere messo in cantiere un intervento strutturale sul welfare aziendale che possa rendere definitivo l’aumento della soglia di esenzione facendo sì che il work-life balance e il benessere dei singoli lavoratori e delle loro famiglie, assicurato tramite questi strumenti di esenzione fiscale, possa diventare anche una leva di sviluppo per l’economia».

  • Per le lesioni alla salute danni dalla casa di cura ma non dal medico