Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il numero di cittadini italiani con una copertura sanitaria integrativa è stimato essere tra i 17 e i 20 milioni nel 2021, in crescita di circa 4 milioni dal 2017. In particolare, i fondi e le casse di assistenza hanno visto un’importante espansione nel numero degli iscritti, raggiungendo quota 15 milioni lo scorso anno, pari a circa il 25% della popolazione italiana. Per quanto riguarda il mercato assicurativo, i premi del ramo malattia sono arrivati a 3,3 miliardi di euro nel 2021, con un tasso annuo medio di crescita del 4,9% dal 2017, ben superiore alla media totale del settore.
La buona notizia è che gli italiani stanno tornando a risparmiare. La quota delle famiglie risparmiatrici, secondo quanto rivelato ieri dell’indagine 2022 su risparmio e scelte finanziarie degli italiani, condotta da Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi, ha superato quest’anno il 53%. Un balzo di cinque punti percentuali rispetto al 2021, non lontano dal 55% registrato nel 2019. La cattiva notizia però, ha svelato lo studio, è lo scopo di questo risparmio: solo il 17% del campione dell’indagine lo fa avendo in mente un obiettivo preciso, contro un 30% che risparmia in via totalmente precauzionale. A fronte di ciò la liquidità rimane la spada di Damocle più gravosa sull’economia italiana. Rispetto al pre-Covid i depositi delle famiglie sono cresciuti del 13%, ossia di 135 miliardi.
Da Cattolica Assicurazioni arriveranno più sinergie del previsto, mentre i nuovi principi contabili, Ifrs17 e Ifrs9, che prenderanno avvio dal 2013, faranno emerge meglio il valore che c’è in Generali. Parola del group general manager della compagnia di Trieste, Marco Sesana, e del group cfo, Cristiano Borean, che hanno chiarito i numeri in occasione dell’investor update di Generali. Per quanto riguarda le sinergie con la compagnia assicurativa di Verona, su cui Generali ha lanciato un’opa nel 2021, il gruppo prevede di raggiungere entro il 2025 sinergie stimate tra 120 e 130 milioni, al lordo delle tasse.
Il gruppo Azimut, attraverso la sua controllata statunitense Azimut Alternative Capital Partners, ha siglato un accordo per l’acquisizione di una partecipazione di minoranza in Sanctum Altriarch Investment Management e in alcune entità affiliate, gestore emergente specializzato nel venture debt basato tra Palo Alto (California) e Charleston (Carolina del Sud).
Le date appuntate nelle agende dei banchieri Giuseppe Castagna e di Giampiero Maioli sono quelle di martedì 20 e di mercoledì 21 dicembre. Il consiglio di amministrazione di Banco Bpm si riunirà infatti in uno di questi due giorni per decidere sull’alleanza con il Credit Agricole nel campo della bancassurance. Nelle scorse settimane infatti la banque verte ha avviato una trattativa in esclusiva con Piazza Meda per arrivare a un accordo nel ramo danni, valutato circa 300 milioni. L’intesa di massima di fatto è già stata raggiunta e in questi giorni i legali delle controparti stanno solo definendo gli ultimi dettagli tecnici prima dell’annuncio.

  • La famiglia torna a risparmiare
Crisi geopolitica ed energetica, inflazione, modifica delle catene di fornitura, isolamento internazionale della Russia, raffreddamento dei rapporti politici fra Occidente e Cina: è lo scenario al quale le famiglie si trovano di fronte quando decidono come impiegare i loro soldi. È quanto emerge dall’Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani di Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi. La ricerca è stata condotta tra marzo e aprile. L’andamento della propensione a risparmiare è tra le buone notizie: la quota dei risparmiatori è salita al 53,5% dal 48,6% della rilevazione precedente, non lontano dal picco del 55% toccato prima della pandemia. «Le famiglie italiane tornano a risparmiare e c’è una maggiore propensione a investire nel risparmio gestito», ha spiegato Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo. «Il grande tema è quello di un’elevata liquidità tenuta dalle famiglie italiane ancora sui conti correnti. Forse non tutte le famiglie hanno compreso che, con un tasso di inflazione del 10%, avere soldi fermi e non investirli ha un inevitabile costo. Credo che il nostro paese abbia ancora un problema di educazione finanziaria nonostante gli sforzi che il sistema bancario sta effettuando».
  • Generali-Cattolica, più sinergie
Generali prevede di raggiungere, con l’integrazione di Cattolica, sinergie comprese fra 120 e 130 milioni di euro entro il 2025. Numeri che si confrontano con la stima di 80 milioni entro il 2026, precedentemente indicata nel prospetto informativo dell’offerta pubblica di acquisto. La compagnia guidata dall’amministratore delegato Philippe Donnet ha riferito che il processo di integrazione, che prevede anche la creazione di un portafoglio prodotti semplificato e centralizzato con Generali Italia, sta procedendo in modo rapido ed efficace, confermando la valenza strategica che era stata illustrata al momento dell’offerta pubblica. È quanto emerge dall’investor update sull’implementazione e sull’impatto atteso dei nuovi principi contabili e sull’integrazione di Cattolica, acquisita l’anno scorso. Ora il gruppo si aspetta un utile netto normalizzato al 2024 delle attività core di Cattolica pari ad almeno 145 milioni. Rispetto alle attese iniziali ciò si tradurrebbe in un contributo addizionale di 0,4 punti percentuali da parte di Cattolica alla crescita dell’utile per azione nel periodo 2021-2024, nell’ambito del piano strategico «Lifetime Partner 24: Driving Growth».

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  • Ubriachi o con il cellulare al volante: pene più severe
Il governo prova a stringere i tempi su un nuovo pacchetto di modifiche al Codice della strada. La prossima settimana, mercoledì 21, si terrà una prima riunione operativa con tre ministri: assieme al vicepremier e responsabile delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ci saranno i titolari dell’Interno, Matteo Piantedosi, e quello dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. I temi di discussione e i possibili interventi di modifica sono quelli di cui si è parlato negli ultimi giorni, un po’ in ordine sparso. Soprattutto in seguito agli ultimi casi di cronaca, come l’incidente di Alessandria: tre ragazzi morti dopo essere sfuggiti all’alt dei carabinieri alla fine di una serata fra amici e il guidatore accusato di omicidio stradale aggravato. Oltre a un rafforzamento delle sanzioni per chi viola alcune regole, ci sarà anche un peso maggiore per la prevenzione, soprattutto per i più giovani, coinvolgendo ancora di più le scuole che già oggi partecipano a diversi progetti sul tema. Allo studio ci sarebbe il possibile aumento delle sanzioni a carico di chi si mette al volante dopo aver bevuto troppo o dopo aver assunto droghe e provoca incidenti mortali. Stesso discorso per chi guida tenendo in mano il telefono cellulare, comportamento sempre più diffuso soprattutto in città e spesso all’origine di quella che negli ultimi anni è diventate la prima causa degli incidenti più gravi: la distrazione. Sul tavolo torna anche l’ipotesi di dotare di targhe i monopattini, che spesso violano ogni regola del Codice della strada ma vengono considerati quasi zona franca anche perché senza targa non possono essere identificati.
  • Generali, la redditività del ramo vita a quota 33 miliardi. Ai livelli di Axa
Generali alza il velo sul cantiere in corso a Trieste che tocca l’integrazione con Cattolica — dalla quale si attendono sinergie fino a 130 milioni contro gli 80 previsti nel 2026 — e l’adozione dei nuovi criteri contabili IFRS 17 e 9, sulla scia di quanto già realizzato a ottobre da altri gruppi assicurativi come Axa e Allianz. Il punto sui progetti del Leone è stato fatto all’investor update in cui il cfo Cristiano Borean e il group general manager Marco Sesana hanno illustrato alla comunità finanziaria i passi fatti e quelli da compiere. Cattolica, sulla quale Generali aveva investito 1,2 miliardi, nella seconda metà del prossimo anno diventerà una business unit di Generali Italia, preservando marchio, rete e presenza sul territorio. Contribuirà all’utile netto di gruppo per 145 milioni nel 2024. «Sarà un driver per l’utile per azione del Leone e contribuirà a spingerne i dividendi», ha detto Sesana.
  • l risparmio torna a salire: 1.800 miliardi nei conti correnti
Torna a crescere il risparmio delle famiglie italiane, che nel 2022 si riporta ai livelli pre pandemia. La ricchezza accumulata tuttavia tende a non essere indirizzata verso impieghi produttivi ma a venire lasciata «inattiva» sotto forma di giacenze di conto corrente, che a livello di sistema — famiglie e imprese — hanno raggiunto la cifra record di 1.800 miliardi di euro. È quanto emerge dall’ultima edizione dell’«Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2022» presentata ieri da Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi a Milano. Alla presentazione della ricerca, oltre al presidente di Intesa Sanpaolo Gianmaria Gros-Pietro e al capo della ricerca Gregorio De Felice, hanno preso parte Beppe Facchetti e Giuseppe Russo rispettivamente presidente e direttore del Centro Einaudi.
  • L’Unrae: immatricolazioni in crescita nel 2023
L’annuale conferenza di fine anno dell’Unrae, l’associazione dei costruttori stranieri in Italia, porta una notizia positiva: il 2023 vedrà circa 100 mila immatricolazioni in più rispetto a quelle di quest’anno che si dovrebbero fermare a circa 1,3 milioni di unità. Lo ha detto il direttore generale Andrea Cardinali, a Roma alla Luiss Business School. Inoltre le previsioni vedono una crescita complessiva del 12,8%, sia per le auto 100% elettriche che per le ibride plug-in. Michele Crisci, presidente dell’Unrae, ha inviato una lunga lettera aperta alla premier Giorgia Meloni in cui dettaglia la situazione del settore e evidenzia che “nell’auto esiste il Made in Italy, ed esiste grazie alle sfide vinte nel mondo”. Sempre Crisci spiega quanto “l’automotive sta cambiando radicalmente, le nuove tecnologie stanno profondamente sfidando la capacità dell’Italia di tenere il passo”. Servono attenzioni ed aiuti come “gli incentivi basati sulle classi di CO2, prima ben pensate su base triennale e poi rovinate da limitazioni senza senso”.
  • Previdenza privata, +30% di iscritti alle casse in 16 anni
Nel 2021 gli iscritti alla casse di previdenza privatizzate hanno raggiunto quota 1.700.000, con un +1,14% rispetto al 2020, + 30% in 16 anni. È quanto emerge dal XII Rapporto annuale Adepp sulla previdenza privata. La crescita è dovuta a nuovi ingressi, aumento dell’età di pensionamento e dei pensionati che continuano a esercitare.

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  • L’Italia torna a risparmiare ma ha sempre paura dei rischi
Tornano a crescere le famiglie che risparmiano: sono il 53,5% del totale, contro il 48,6% del 2021. Si rivede il 55,1% del 2019 pre-Covid, tra segni normalizzatori e la cautela che merita il contesto incertissimo. La paura del futuro innalza anche la quota di reddito risparmiata: all’11,5% dal 10,9% del 2021. E cresce, in parallelo, il ricorso ai professionisti (quasi sempre, bancari), e alle classi di risparmio più rodate, come i fondi e la previdenza complementare: non sembra più tempo di gestioni passive e fai-da-te. Ne parla la ricerca annuale presentata da Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi, basata su un campione di 1.000 italiani sentiti tra marzo e aprile. La volatilità delle quotazioni, specie al ribasso nel 2022, frena il risparmio. Il 53% del campione, quando investe, guarda anzitutto la sicurezza delle somme in gioco. Nel 2000, altra epoca, i primi due fattori erano la tempistica e gli strumenti scelti, ora scese a seconda e terza priorità col 42,5% e il 31% delle risposte. L’accresciuta percezione del rischio gonfia la liquidità italiana: quasi duemila miliardi di euro, oltre metà delle famiglie. «Forse non tutti hanno compreso che con l’inflazione al 10% tenere i soldi fermi e non investiti ha un inevitabile costo – ha detto il capo economista di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice – . Il Paese ha ancora un problema di educazione finanziaria malgrado gli sforzi del sistema bancario». Complici i lockdown, la liquidità delle famiglie in due anni è salita di 135 miliardi (+13%), ed è raddoppiata – dal 40% all’80% – in rapporto alle somme tenute per i «normali pagamenti». Affiorano, però, i primi dubbi che il conto corrente non sia l’opzione migliore data l’inflazione: gli italiani “soddisfatti” di questa soluzione sono scesi dal 18% al 14,8% in un anno.

  • Responsabilità decennale per gravi vizi costruttivi su lavori del superbonus
  • Il gestore di rete elettrica risponde per i danni da cambio della tensione
  • Sorpresa risparmio: una famiglia su due ce la fa nonostante i super prezzi
  • Generali, target di piano confermati anche con le nuove regole contabili
  • Lo stress è malattia professionale
«La malattia professionale è indennizzabile ai sensi dell’articolo 13 del Dlgs 38/00 anche quando non sia contratta in seguito a specifiche lavorazioni, ma derivi dall’organizzazione del lavoro e dalle sue modalità di esplicazione. Così, ad esempio, è stato riconosciuto l’indennizzo al lavoratore che aveva contratto malattia professionale dovuta allo stress subito per le eccessive ore di lavoro straordinario chieste dal datore di lavoro (Cassazione 5066/18). Ancora, è stato riconosciuto l’indennizzo dell’articolo 13 del Dlgs 38/00 al lavoratore affetto da patologia psichica dovuta alle vessazioni subite dal proprio datore di lavoro (Cassazione 8948/20). Ciò che importa è che la malattia derivi dal fatto oggettivo dell’esecuzione della prestazione in un determinato ambiente di lavoro, seppur non sia specifica conseguenza della prestazione lavorativa. Rientra nel rischio assicurato dall’articolo 1 richiamato poi dall’articolo 3 del Dpr 1124/65, non solo il rischio specifico proprio della lavorazione, ma anche il rischio collegato con la prestazione lavorativa». Corte di cassazione, ordinanza 31514/2022, depositata il 25 ottobre
  • Le Pensioni catalizzano le ricerche in rete
  • Opzione donna verso la mini proroga senza variabile figli
Governo e maggioranza continuano a lavorare, non senza qualche tensione, ai ritocchi alla manovra a partire dal capitolo pensioni. Ma le prossime ore sono decisive un po’ per tutto l’insieme della manovra, su cui gli emendamenti avranno in ogni caso un effetto limitato dal fatto che a disposizione del Parlamento ci sono 400 milioni a cui si aggiungono i 300 del governo (al netto delle coperture Ue sulla decontribuzione al Sud). I circa 40 emendamenti governativi dovrebbero arrivare nel tardo pomeriggio di venerdì, mentre proprio la scarsità di tempo e risorse impone un nuovo confronto fra maggioranza e opposizione sulla riduzione delle proposte di correttivi (ma non c’è accordo sulla divisione delle risorse, fanno sapere dal Pd). Su tutto pesa poi il giudizio sulla manovra (Dpb) atteso oggi da Bruxelles, che dovrebbe mettere l’accento sull’importanza di non flettere nella lotta all’evasione e negli incentivi ai pagamenti tracciabili. Da lì potrebbe arrivare la discesa a 40 euro dei pagamenti per i quali i commercianti possono pretendere i contanti senza incorrere in sanzioni come ipotizzato ieri da Giorgio Mulè (Fi). Ma «il governo rivendica le scelte di contanti e Pos», ha detto ieri la premier Meloni in un videomessaggio all’assemblea di Confesercenti ribadendo che sul fisco «non c’è nessun condono ma solo scelte di buonsenso».
  • Il cavallo è ora riconosciuto come atleta. Obbligo di assicurazione per i danni a terzi