di Giorgio Migliore
Oltre il 68% delle pmi italiane ha superato il livello base di welfare aziendale ed è raddoppiato -dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022- il numero di quelle con livello molto alto e alto. A svelarlo è il rapporto Welfare Index pmi 2022 di Generali, secondo cui il 70,7% delle realtà con oltre 250 addetti presenta livello elevato di welfare (64,1% nel 2017); nelle aziende tra 101 e 250 addetti la quota è del 66,8% (59,5%). Raddoppiano poi da 7,7% a 15,1% le microimprese con alto livello di welfare. Il balzo è dovuto per lo più alla semplificazione delle normative e alle risorse pubbliche stanziate per la protezione sociale, incoraggiando le aziende -anche le più piccole- a impegnarsi a sostegno delle famiglie. Da un’analisi realizzata con Cerved è emerso come le imprese con welfare più evoluto ottengano performance di produttività superiori alla media. Nel 2021 l’utile sul fatturato delle realtà con livello elevato di welfare è stato doppio rispetto a quello di aziende a livello base: 6,7% contro 3,7%. «Il welfare aziendale è un fattore strategico per le imprese e una priorità per il paese, anche per raggiungere gli obiettivi del Pnrr attraverso una partnership tra settore pubblico e privato», ha commentato il country manager e ceo di Generali Italia, Giancarlo Fancel. (riproduzione riservata)
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