IL GOVERNO RECEPISCE LA DIRETTIVA UE. L’EX MISE TERRÀ L’ELENCO DELLE ASSOCIAZIONI DI CONSUMATORI CHE POTRANNO FARE CAUSA
di Andrea Pira
La class action europea passa al ministero delle Imprese e del Made in Italiy. Sarà l’ex Mise a tenere e comunicare alla Commissione europea l’elenco dei soggetti legittimati a presentare e mettere in atto azioni rappresentative collettive a tutela dei consumatori. E sarà sempre il dicastero guidato da Adolfo Urso a verificare almeno ogni cinque anni i requisiti per essere ammessi e restare nell’elenco. È quanto previsto dal decreto legislativo atteso domani in Consiglio dei ministri che recepisce la direttiva europea 1828 del 2020 in tema di protezione dei consumatori. La normativa comunitaria stabilisce una serie norme destinate a garantire che tutti gli Stati membri rendano disponibile una procedura di azione rappresentativa da intentare nei confronti di professionisti per violazioni di determinate disposizioni del diritto dell’Unione, prevedendo adeguate garanzie per evitare l’abuso del contenzioso. Il decreto inserisce nuove disposizioni al titolo II del codice del consumo. La class action può essere presentata congiuntamente anche da associazioni ed enti di diversi Stati membri della Ue. Allo stesso tempo, il decreto prevede che un Paese o la stessa Commissione Ue possa sollevare riserve sull’iscrizione all’elenco di questa o quella associazione. Gran parte del processo è affidato ai tribunali. Nell’ambito delle class action le associazioni e gli enti potranno anche chiedere provvedimenti inibitori, ad esempio la cessazione o il divieto di reiterare le condotte illegittime, per rispettare le quali sono state studiate «misure di coercizione indiretta», benché minime. Vale a dire multe tra 1.000 e 5.000 euro per ogni giorno di mancato adempimento dei provvedimenti inibitori.

L’intero processo è incentrato sulla trasparenza. Le associazioni a tutela dei consumatori dovranno infatti dare conto sui propri siti delle class action intentate. In cdm è atteso anche il decreto per introdurre il kid europeo, il nuovo documento con le informazioni chiave per gli investitori da allegare alle comunicazioni Consob da parte degli Oicvm. (riproduzione riservata)
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