Istat ha pubblicato i dati sulle imprese agricole per l’anno 2020, derivate dal Registro Asia Agricoltura. Tale registro amplia il campo di osservazione del registro delle imprese attive Asia, estendendo la copertura anche al settore di attività economica dell’Agricoltura, Silvicoltura e Pesca. Per la peculiarità che presenta il settore agricolo, tale registro è diffuso separatamente dal registro Asia-Imprese.

Nel 2020, sono oltre 401mila le imprese che svolgono attività principale nel settore agricolo e l’82,4% (330mila) di esse è costituito da imprese individuali.

Rispetto al 2019, si ha una lieve diminuzione in termini di unità (meno dell’1%), dello stesso tenore risulta la diminuzione in termini di SAU (-0,77%); per quest’ultima, il Registro integra le informazioni censuarie, mentre per l’anno di riferimento precedente era frutto di integrazione di fonti amministrative, in particolare Agea e Catasto. Le regioni dove si hanno variazioni negative più significative in termini di SAU tra i due anni di riferimento risultano essere il Trentino Alto Adige (-13%) e la Liguria (-16%), mentre in Abruzzo e in Lazio si hanno variazioni più marcate in termini positivi, con valori di circa il 18% (sempre in termini di SAU) nel primo caso e di circa il 7% nel secondo, nonostante una riduzione della numerosità sia in Lazio (circa il -4%) che in Abruzzo (circa il -6%)

Con una dimensione media di circa 2 addetti, Puglia (circa 12%), Veneto e Sicilia (entrambe circa il 10%) sono le tre regioni con il numero maggiore di Imprese agricole.

L’89% (circa 355mila) delle imprese ha una azienda agricola associata, specializzata in coltivazioni e/o allevamenti, con una dimensione media di 22,92 ettari per azienda nel 2020, leggermente superiore rispetto al 2019 (21,75 ettari per azienda).