A OTTOBRE IL COSTO MEDIO DEI PRESTITI HA TOCCATO IL LIVELLO PIÙ ALTO DEGLI ULTIMI 8 ANNI
di Giuliano Palieri
Stangata mutui a ottobre. Il tasso di interesse praticato dalle banche sui prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni si è attestato al 3,23%, in netto rialzo rispetto al 2,65% di settembre, posizionandosi sul livello più alto dal settembre 2014, quando era pari al 3,27%. I depositi diminuiscono su base annua dello 0,1%, registrando il primo calo dal gennaio 2021, a fronte di un aumento del 2,1% di settembre. Continuano a crescere gli impieghi a famiglie e imprese, pur registrando una frenata rispetto ai mesi precedenti.

E’ quanto emerge dal comunicato «Banche e moneta: serie nazionali» della Banca d’Italia. Aumentano anche i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,94% (8,83 nel mese precedente) e quelli sui nuovi prestiti alle imprese che sono stati pari al 2,54% (1,99 nel mese precedente). I tassi su prestiti per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 3,14%, mentre quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 2,19%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,37% (0,34 nel mese precedente). Quanto alla raccolta bancaria, quella obbligazionaria è diminuita del 6,4% sullo stesso periodo dell’anno precedente (-7,4 in settembre). Sul fronte dei prestiti, pur mantenendo una crescita sostenuta, a ottobre gli impieghi al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema europeo delle banche centrali, risultano in frenata con una crescita che si ferma al +3,4% sui 12 mesi, a fronte del +4% del mese precedente. I prestiti alle famiglie sono aumentati del 4% sui 12 mesi, in decelerazione rispetto al 4,2 di settembre, e quelli alle imprese del 3,1% (contro il 4,4% nel mese precedente).

Reagiscono le associazioni dei consumatori. «Dopo la decisione della Bce di alzare ulteriormente i tassi avevamo previsto l’aumento dei mutui e le conseguenze negative per le famiglie», spiega il presidente di Codacons Carlo Rienzi. In base alle stime del Codacons, «considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125 mila e i 150 mila euro, ossia l’importo più richiesto, la rata mensile è salita a ottobre tra 40 e 50 euro. Se si contano tutti gli incrementi imposti dalla Banca centrale europea negli ultimi mesi, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile aumenta complessivamente tra 120 e 150 euro rispetto a quanto pagato lo scorso anno, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra 1.440 e 1.800 euro all’anno». (riproduzione riservata)
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