IL FONDO POTREBBE RICOMPRARE LA COMPAGNIA CHE AVEVA CEDUTO NEL 2017 A CINVEN
di Anna Messia
A poche settimane dall’insediamento del nuovo vertice la partita per la vendita di Eurovita sembra sbloccarsi con una mossa che ha il sapore di déjà vu. A farsi avanti per l’acquisto della compagnia Vita, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è infatti il fondo di private equity Jc Flowers, che nel 2017 vendette la compagnia all’attuale proprietario, ovvero al fondo di private equity Cinven.

Ritorno di fiamma, quindi, che si è verificato a pochi giorni dall’arrivo alla presidenza di Eurovita di Camillo Candia, ex vicepresidente di Cattolica e manager di lungo corso nelle assicurazioni; in passato ha contribuito alla trasformazione del business di Zurich in Italia e prima ancora è stato ad di Allianz Italia.

La partita Eurovita appare piuttosto complicata, considerando il pressing in atto da mesi da parte dell’Ivass. L’autorità di controllo ha chiesto una ricapitalizzazione della compagnia di oltre 200 milioni per risollevare velocemente l’indice di solvibilità, sceso sotto il livello di guardia, oltre a una serie di manovre per aumentare la stabilità e ridurre la volatilità.

Di queste ultime operazioni si sta occupando Giuseppe Sica (già direttore finanziario del Monte dei Paschi di Siena e prima ancora managing director Investment banking di Morgan Stanley), che lo scorso ottobre ha preso le redini di Eurovita.

Il passaggio più arduo è però indubbiamente quello della vendita, con Cinven che cerca da tempo di monetizzare il suo investimento con un mandato che era stato affidato a Citi e Deutsche Bank. Ora a sorpresa è spuntato appunto il fondo Jc Flowers, che ritrova però una compagnia molto diversa da quella che cedette nel 2017, visto che oggi Eurovita è il frutto della fusione con le altre assicurazioni che Cinven ha rilevato in Italia in questi anni, da Erg a Old Mutual fino a Pramerica Life, con una nuova produzione 2021 di 1,48 miliardi e un utile 36,3 milioni.

L’offerta che JcFlowers starebbe mettendo a punto è ancora di tipo «non vincolante» e in queste settimane altri possibili pretendenti potrebbero riaprire il dossier, che circola da mesi, a partire da GamaLife. La compagnia controllata dal fondo di private equity Apax Partners e che di recente ha visto tra l’altro l’ingresso di Raffaele Agrusti (ex top manager Generali) è pronta a crescere in Italia, dove per ora è rimasta alla finestra. A farsi avanti potrebbe essere anche il gruppo assicurativo Athora, che in Italia ha già rilevato Amissima e che sembrerebbe però più interessato a rilevare portafogli piuttosto che compagnie.

La scadenza per arrivare a una scelta in ogni caso resta quella di fine gennaio, ultima proroga concessa da Ivass alla compagnia Eurovita per procedere con il maxi-aumento. (riproduzione riservata)
Fonte: logo_mf