SI COLLOCA AL PRIMO POSTO ASSOLUTO IN EUROPA E NEL MONDO È ACCANTO SOLO A INDIA E MALI
Italia maglia nera in Europa e nel mondo per gli infortuni sul lavoro
di James Hansen
Ci piace considerare i disastri come eventi rari ed eccezionali. Sfortunatamente, non è così, sono invece la norma. Una recente e molto estesa ricerca (il World Risk Poll, condotto dalla Gallup per conto della Lloyd’s Register Foundation) ha rilevato che, su un campione di oltre 125 mila persone intervistate in tutto il mondo, il 27% degli interpellati ha riferito di avere avuto almeno un’esperienza diretta con un disastro naturale negli ultimi cinque anni. Le più comuni di queste disgrazie sono le alluvioni (globalmente vissute dal 10% del campione), seguite da uragani e cicloni (7%) e dai terremoti (5%), ma la varietà dei possibili disastri naturali è molto più ampia. La lista prosegue con la siccità (0,8%), gli incendi incontrollati (0,7%), i temporali violenti (0,7%), i tornado (0,6%) e le bufere di neve (0,5%).

Dal punto di vista geografico, le zone tendenzialmente più disgraziate sono il Medio Oriente (particolarmente afflitto dai terremoti, con cui il 19% dei rispondenti ha avuto un coinvolgimento diretto nell’ultimo quinquennio) e il Sudest asiatico, colpito un po’ da tutto, ma in particolar modo dalle alluvioni (15%) e dagli uragani (8%).

Tendiamo a utilizzare la parola disastro in modo lasco per descrivere ogni evento nefasto, ma i disastri naturali sono per l’appunto naturali, spesso imprevedibili (almeno con precisione) e fuori dal controllo umano.

Lo studio della Gallup tiene conto anche di altri tipi di rischi, compreso uno che è sentito, almeno secondo i dati riportati, in maniera assolutamente anomala in Italia: gli infortuni sul lavoro.

Nel 2021, quasi un quarto (il 24%) del campione globale studiato ha dichiarato di avere subito personalmente un infortunio occupazionale oppure di conoscere una persona a cui è capitato.

Malgrado ciò, le popolazioni dei paesi ad alto reddito dove simili rischi sono più comuni tendono a curarsene poco, con una sola e drammatica eccezione: l’Italia.

Qui, il 36% dei lavoratori interpellati per il Risk Poll ha riferito di avere subito un serious harm (un danno grave) sul lavoro nei due anni precedenti, «di gran lunga la percentuale più alta tra i paesi europei», secondo Gallup. Il dato rende l’Italia, insieme con l’India e il Mali, uno dei soli tre paesi nel mondo ad avere superato il 30%. In Belgio, solo il 3% degli intervistati ha dichiarato di avere avuto un danno simile sul lavoro.

Forse è in questo sorprendente contrasto che troviamo una chiave di lettura: a volte, il disastro degli uni è solo un infortunio per gli altri.

Un po’ ciò che distingue un terremoto da una nevicata…
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