DA VERONA PREVISTE SINERGIE PER 120-130 MILIONI AL 2025 ANZICHÉ PER 80 MILIONI AL 2026
di Anna Messia
Da Cattolica Assicurazioni arriveranno più sinergie del previsto, mentre i nuovi principi contabili, Ifrs17 e Ifrs9, che prenderanno avvio dal 2013, faranno emerge meglio il valore che c’è in Generali. Parola del group general manager della compagnia di Trieste, Marco Sesana, e del group cfo, Cristiano Borean, che hanno chiarito i numeri in occasione dell’investor update di Generali. Per quanto riguarda le sinergie con la compagnia assicurativa di Verona, su cui Generali ha lanciato un’opa nel 2021, il gruppo prevede di raggiungere entro il 2025 sinergie stimate tra 120 e 130 milioni, al lordo delle tasse.

Numeri dunque che sono più alti rispetto alla stima di 80 milioni di euro attesi entro il 2026, che era stata precedentemente indicata nel prospetto informativo dell’offerta pubblica di acquisto. «Il processo di integrazione, che contempla anche la creazione di un portafoglio prodotti semplificato e centralizzato con Generali Italia, sta procedendo in modo rapido ed efficace, confermando così l’evidente valenza strategica che era stata illustrata al momento dell’offerta pubblica», ha dichiarato Sesana. Il gruppo si attende ora un utile netto normalizzato al 2024 delle attività core di Cattolica di almeno 145 milioni. Rispetto alle attese iniziali questo si tradurrebbe in un contributo addizionale di 0,4 punti percentuali da parte di Cattolica alla crescita dell’utile per azione nel periodo 2021-2024 nell’ambito del piano strategico «Lifetime Partner 24: Driving Growth». Il gruppo prevede inoltre che le attività core di Cattolica, nel 2025, registrino un utile netto fra 171 milioni e 178 milioni.

In merito all’impatto dei nuovi principi contabili internazionali l’effetto sarà positivo ha spiegato Borean, perché «miglioreranno in modo significativo la visibilità e la prevedibilità degli utili generati nel segmento Vita, senza alcun impatto sulla generazione di cassa e capitale, sul net holding cash flow, sui dividendi e sulla Solvency» e quindi sui target del piano al 2024. Il patrimonio netto atteso dal gruppo, sotto i nuovi principi contabili, è invariato rispetto a fine 2021. «Ciò riflette le scelte contabili prudentemente adottate dal gruppo nell’applicazione dell’attuale principio contabile Ifrs4, in particolare per quanto concerne le riserve, i costi di acquisizione e la valutazione degli attivi immobiliari», ha aggiunto il cfo, spiegando che il contractual Service Margin (Csm), la passività assicurativa che rappresenta il valore attuale degli utili futuri, è atteso a circa 33 miliardi al momento della transizione a Ifrs17, riflettendo la profittabilità del business Vita. Nel caso del ramo Danni il combined rtio salirà di 2 punti e potrebbe registrarsi una maggiore volatilità del risultato operativo, ma anche in questo caso l’impatto atteso è limitato e ieri Equita ha ribadito il giudizio hold su Generali. (riproduzione riservata)
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