LO PREVEDE LO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO CHE DÀ ATTUAZIONE ALLA DIRETTIVA UE 2020/1828
Antonio Ciccia Messina
Rivitalizzate le azioni collettive per la tutela dei consumatori. Partiranno dal 25 giugno 2023, serviranno per chiedere misure inibitorie e provvedimenti compensativi. Si chiamano azioni rappresentative e interesseranno 66 materie che variano dal settore bancario, finanziario e assicurativo ai trasporti, dal turismo alla sanità, dalla privacy agli alimenti e così via.

Lo schema del procedimento è quello usato per le class action; c’è un ente rappresentativo che si propone di agire per tutti, anche senza delega individuale, dando l’opportunità ai singoli di aderire al risultato utile, senza, il più delle volte, rischiare, questi ultimi, di pagare spese legali.

La disciplina ha radici nel diritto europeo e precisamente nella direttiva 2020/1828, da cui scaturisce lo schema di decreto legislativo di recepimento, approvato in via preliminare dal consiglio dei ministri del 9 dicembre 2022, trasmesso alla camera per il parere (“atto del governo n. 014”).

Le azioni rappresentative viaggeranno, dunque, in parallelo con le azioni di classe (class action) disciplinate dal codice di procedura civile (articoli 840-bis e seguenti), le quali, ultime, a dire il vero contano pochi casi.

Tra il 2020 e il 2021, stando a quanto risulta sul portale del ministero della giustizia dedicato alle class action, risultano attivate solo otto procedure, di cui una estinta e due dichiarate inammissibili, con un risultato netto di cinque procedimenti pendenti.
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