Lo shipping ha registrato nel 2020 il più grande picco di container persi in mare negli ultimi 7 anni: oltre 3.000 container sono caduti in maree; più di 1.000 nel primo trimestre 2021

La perdita di container in mare da parte delle navi portacontainer è un fenomeno in grande crescita che ha raggiunto il suo picco a cavallo tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, con evidenti conseguenze in termini di inquinamento ambientale, interruzione della supply chain, danni alla nave e al carico, oltre a ingenti perdite di denaro e danni reputazionali per gli armatori.

Dopo un lungo periodo di silenzio il tema è tornato a galla il 24 novembre scorso per via dell’incidente occorso alla “Cosco Nagoya”, nave con una capacità di 4.500 teu, che ha dovuto interrompere il suo viaggio da Busan a Long Beach per la perdita di un gran numero di container finiti nel Pacifico a sud-est dell’isola di Iturup, nell’arcipelago di Kuril.

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Considerato che la maggior parte degli incidenti è frutto di sistemi di ancoraggio inadeguati e a condizioni meteorologiche particolarmente avverse che comportano gravi conseguenze sulla sicurezza dei container a bordo, Navis, società informatica specializzata nella realizzazione di software per il settore marittimo, ha lanciato un nuovo prodotto, chiamato Lashing Monitor, per ridurre il rischio di perdita e danneggiamento dei container in mare. Il nuovo software può essere utilizzato per esaminare in modo proattivo le condizioni di fissaggio dei container (lashing) che potrebbero potenzialmente danneggiare le navi portacontainer e il loro carico e per allertare gli equipaggi delle navi sui problemi di sicurezza in mare.

Il nuovo software può essere combinato con il sistema computerizzato per il caricamento di container sulle navi, denominato Navis Macs3, permettendo di esaminare le forze che si esercitano sui punti di fissaggio dei container in base alla misurazione del movimento della nave. Lo strumento informatico avvisa con un segnale sia visivo sia sonoro quando le forze che si esercitano sui container superano i limiti previsti ed emette un avviso anche se viene superato un angolo di oscillazione che possa diventare critico per la stabilità della nave.

In caso di condizioni meteorologiche avverse, la guida operativa del programma fornisce all’equipaggio assistenza decisionale su rotta e velocità al fine di evitare un impatto negativo sul fissaggio e garantire la stabilità della colonna di container.

Fra il 2008 e il 2019 la media annuale di container complessivamente persi dall’industria dello shipping era stata di 1.382, ma nel 2020 più di 3.000 container sono caduti in maree e oltre 1.000 nel solo primo trimestre 2021.

La forte crescita del numero di incidenti, che si sono concentrati soprattutto nell’oceano Pacifico, sono il riflesso dell’esplosione dei commerci durante la pandemia, che hanno favorito

L’accelerazione delle operazioni di caricamento delle navi, molte volte a scapito della sicurezza.