Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

In un contesto di tassi d’interesse ai minimi, che difficilmente si alzeranno nei prossimi mesi, per gli investitori l’imperativo categorico è quello di ricercare forme nuove di rendimento a ogni costo. Anche per gli assicuratori, protagonisti del decimo Global Insurance Report di BlackRock, visionato in anteprima per l’Italia da MF-Milano Finanza. Stando alle evidenze del rapporto, che ha coinvolto 362 dirigenti di compagnie assicurative in 26 mercati (per un totale 27 mila miliardi di dollari di asset investibili), il 60% degli operatori dell’industria prevede di aumentare la propria esposizione al rischio nei prossimi due anni: il valore più alto dal 2015.
I family office sono al centro dell’attenzione e in questa fase le loro mosse sono molto seguite perché grazie alla flessibilità nel muoversi riescono a cogliere con rapidità occasioni che si presentano sui mercati. E nel settore entrano nuovi player, come la società di consulenza Deloitte che a maggio 2018 ha lanciato il brand Deloitte Private. Il gruppo ha deciso di sponsorizzare a livello globale The European Family Office Report 2021, ricerca di Campden Wealth, pubblicata nei giorni scorsi, che si basa sull’analisi statistica di 385 family office intervistati in tutto il mondo, di cui il 28% in Europa.
Dalle polizze Salute al mercato Danni più classico, passando per il comparto Vita. Nel 2021 la febbre di aggregazione nel settore assicurativo è salita con forza, accelerando un processo già in atto da tempo che negli ultimi decenni ha visto compagnie più piccole finire inesorabilmente in gruppo più grandi, dalla Fondiaria Sai passata a Unipol a Toro e Ina-Assitalia, inglobate nel gruppo Generali, solo per fare qualche nome. L’ultima operazione siglata in questi giorni, frutto di un’acquisizione, è stata la nascita di Allianz Viva. L’operazione dell’anno è stata però indubbiamente quella che ha rivoluzionato la classifica del ramo Danni in Italia, con l’acquisizione della veronese Cattolica da parte di Generali. Un’offerta pubblica di acquisto, costata a Trieste complessivamente 1,24 miliardi, che ha consentito al gruppo guidato da Philippe Donnet di scavalcare la bolognese Unipol nella classifica degli assicuratori danni del Paese.
La parità di genere è non solo uno degli obiettivi del Pnrr ma anche un tema che sta molto a cuore al premier Mario Draghi. Nel 2022 un riflesso di questo clima potrebbe osservarsi anche nelle grandi partite finanziarie. Sinora ai vertici dei grandi intermediari italiani non si sono viste molte donne: a parte Stefania Bariatti e Patrizia Grieco a Mps, Flavia Mazzarella in Bper o Elena Goitini alla Bnl la lista non è molto lunga.
«Inoltre si è osservata nella prassi la scelta di attribuire un ruolo di coordinamento dell’intero processo al presidente del consiglio di amministrazione o ad altra figura a garanzia della trasparenza e obiettività dello stesso. Tale figura potrebbe, ad esempio, essere individuata nel presidente eventualmente indipendente o in altro amministratore che sia indipendente, quale il presidente del comitato nomine o l’eventuale lead independent director, ovvero potrebbero essere individuati più amministratori indipendenti». Questo paragrafo a pagina 5 del «Documento di consultazione riguardante la presentazione di una lista da parte del consiglio di amministrazione uscente per il rinnovo del medesimo consiglio – richiamo di attenzione» reso noto il 2 dicembre dalla Consob contiene un avverbio, «eventualmente», che può incidere nella procedura adottata fin qui dalle Assicurazioni Generali per la presentazione di una lista del consiglio uscente in vista del rinnovo dei vertici previsto nella primavera del 2022, lista su cui da mesi si combatte una battaglia senza esclusione di colpi tra Mediobanca da una parte e Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone più la Fondazione Crt dall’altra.
Quella di Unicredit è una storia complessa. Dopo quattro aumenti di capitale che in dieci anni hanno bruciato 27,5 miliardi (molto più dell’attuale capitalizzazione, che si attesta a 24,7 miliardi), dal 2017 il titolo della banca milanese non si è più risollevato. Anzi, complice lo choc pandemico, ha lasciato sul terreno quasi due terzi del proprio valore portandosi nell’autunno scorso ai minimi storici di 6,4 euro. Se a ciò si aggiunge la dieta forzata sui dividendi imposta dalla Bce, è comprensibile che molti azionisti abbiano manifestato seri malumori sull’evoluzione dell’investimento. In un report pubblicato nei giorni scorsi gli analisti di Mediobanca si sono divertiti a immaginare il libro dei sogni di un socio della banca. «Caro Babbo Natale», esordiva la ricerca, «due anni fa ti ho chiesto di farmi una sorpresa, di lasciare cioè un segno tangibile che ricompensasse la mia fedeltà
La polizza di Poste Vita ha una struttura lineare e si appoggia alla semplicità della gestione separata ValorePiù

Allianz migliora gli obiettivi triennali e annuncia la crescita del dividendo. Per il periodo 2022-2024 il colosso assicurativo tedesco punta a un incremento annuo dell’utile fra il 5 e il 7% e a un roe (return on equity) minimo del 13%. E questo in previsione di potenziali miglioramenti in tutte le aree di business, attraverso i centri di profitto lungo la catena del valore e con una gestione efficiente del capitale. Allianz è tradizionalmente attenta a gestire rigorosamente il capitale e intende proseguire lungo questo cammino. L’obiettivo è migliorare l’efficienza e ridurre la volatilità, grazie alla capacità di concentrarsi sulla riduzione dei rischi long tail del portafoglio. La stima è quella di generare capitale in eccesso per 12 miliardi di euro.
Sempre più spazio alla mediazione. Lo prevede la legge delega al Governo per la riforma del processo civile, approvata dalla Camera il 25 novembre scorso. «Abbiamo accolto con estrema soddisfazione l’approvazione del provvedimento ed in particolare il fatto che i principi che la nostra associazione propone da tempo siano divenuti cardine della riforma» commenta il presidente nazionale Lapet Roberto Falcone. La norma infatti, tra le altre novità, prevede l’incremento della misura dell’esenzione dall’imposta di registro, il riconoscimento di un credito d’imposta commisurato al compenso dell’avvocato che assiste la parte nella procedura di mediazione, l’estensione alla mediazione del patrocinio a spese dello Stato per i non abbienti e la riforma delle spese di avvio della procedura e delle indennità spettanti all’organismo di mediazione.
  • Edison Renewables, il 49% a Cr. Agricole Assurances
Edison e Crédit Agricole Assurances hanno firmato un accordo in base al quale la società francese partecipa allo sviluppo eolico e fotovoltaico di Edison Renewables diventandone azionista al 49%. La valutazione complessiva di Edison Renewables è superiore a 2 miliardi di euro. Edison mantiene il pieno controllo industriale e di governance della società e ne guiderà lo sviluppo nelle rinnovabili. Inoltre continuerà a consolidare integralmente Edison Renewables, che detiene asset rinnovabili per una capacità complessiva di 1,1 gigawatt. Il closing dell’operazione è previsto entro la fine dell’anno.

corsera

  • Allianz alza i target: utile per azione al 7%
Allianz nell’outlook strategico al 2024 ha alzato i propri target finanziari, puntando a una crescita annua dell’utile per azione del 5-7% e a un return on equity (Roe) minimo del 13%, si legge in una nota, «in previsione di potenziali miglioramenti in tutti i settori di business, attra-verso i centri di profitto lungo tutta la catena del valore presenti e futuri e mediante una gestione efficiente del capitale».

  • Banca Generali e risparmio gestito: il contropiano Del Vecchio-Caltagirone
E questo come logica conseguenza di una serie di eventi e di fattori che hanno scandito la vita del Leone negli ultimi anni. A partire dall’offerta targata Mediobanca per l’istituto guidato da Gian Maria Mossa, poi ritirata ma mai “digerita” fino in fondo, sia per i termini della proposta (un mix di contanti e carta che coinvolgeva sia titoli di Piazzetta Cuccia che di Generali) sia per la tempistica (a marzo 2020 in piena pandemia). Per proseguire con le occasioni mancate, tra le quali Pioneer e Finanza&Futuro, o quelle che non hanno dato i risultati sperati, come la francese Sycomore, rilevata nel 2019 ma non ancora decollata. E, per finire, più in generale la sensazione di una libertà di manovra “ridotta” dalla presenza “ingombrante” del socio Piazzetta Cuccia. Il patto di consultazione delle Generali, ormai a un passo dal 15% della compagnia, è partito da qui, ossia da ciò che a parer loro in questi anni non ha funzionato, per tracciare le linee guida per il futuro di Trieste.
  • Piano Allianz, dal 2021 cedola più ricca

  • Attenzione ai costi di fondi e polizze che possono affossare i rendimenti
Quando si investe a rate, per evitare che il Pac si trasformi in un “pacco”, è necessario fare estrema attenzione ai costi. Troppi oneri infatti riducono notevolmente il risultato del piano, soprattutto se l’orizzonte temporale prescelto è di medio lungo termine. Quasi tutti i fondi comuni prevedono la modalità di versamento rateale e nella scelta come sempre bisogna fare attenzione al costo dello strumento che si va ad alimentare.
  • Vigilanza. Banca d’Italia scende in campo contro le frodi online