Il prezzo effettivamente pagato per la garanzia RCA rilevato per i contratti stipulati nel terzo trimestre del 2021 è in media pari a 367 euro secondo il bollettino Iper dell’Ivass

Il 50 per cento degli assicurati paga un prezzo RCA di meno di 328 euro, il 90 per cento meno di 583 euro e solo il 10 per cento meno di 193 euro, secondo quanto riporta l’IVASS.

Il premio medio diminuisce di circa 22 euro (-5,6 per cento) su base annua, ma risulta in lieve aumento su base trimestrale (+1,9 per cento), in linea con la stagionalità osservabile nel terzo trimestre di ogni anno. Il prezzo medio si è ridotto di circa 122 euro (-25 per cento) rispetto al terzo trimestre del 2014.

Il trend del prezzo presenta una marcata riduzione nel biennio 2020-2021, caratterizzato dalla diminuzione della sinistrosità in conseguenza delle restrizioni alla circolazione dovute al Covid-19.

I nuovi rischi costituiscono il 6,6 per cento del campione e sono caratterizzati da un livello del prezzo medio superiore rispetto ai contratti già in essere (499 contro 358 euro), a cui si accompagna una più significativa contrazione del premio rispetto all’anno precedente (-9,1 per cento contro -4,8 per cento).

Nel terzo trimestre del 2021 la flessione del premio medio su base annua è in lieve decelerazione per i rischi già presenti (-4,8 per cento contro -5,1 per cento del 2020) mentre è in aumento sui nuovi rischi (-9,1 per cento contro -6,9 per cento del 2020).

La distribuzione dei prezzi

La dispersione dei prezzi, misurata dalla deviazione standard, è pari a 182 euro, in calo del -4,2 per cento su base annua.
Il confronto tra la distribuzione dei prezzi dei contratti stipulati nel terzo trimestre del 2021 e quelli del 2014 evidenzia il significativo calo del premio medio e una riduzione della dispersione: si riduce la distanza interquartile (da 241 a 190 euro), evidenza di una riduzione del premio applicato sia per i contratti più esosi che per quelli meno costosi.
La distribuzione dei prezzi si presenta asimmetrica, caratterizzandosi per una maggiore lunghezza della coda destra, segnale di una maggiore variabilità tra i contratti più costosi.

LE VARIAZIONI DI PREZZO RCA TRA LE IMPRESE

Nel terzo trimestre del 2021 le variazioni del prezzo RCA rispetto al terzo trimestre del 2020 sono ampiamente diversificate tra le imprese e si collocano tra il -10,6 per cento e il +1,1 per cento.
La riduzione del prezzo medio RCA è particolarmente significativa (oltre il -5 per cento) per 15 tra le imprese considerate; la flessione del prezzo è compresa tra il -5 e il -3 per cento per 10 imprese. Solo quattro imprese registrano un incremento del livello medio del prezzo, in controtendenza rispetto al mercato.

Nell’ultimo anno anche le prime cinque imprese per quota di mercato8 hanno applicato riduzioni di prezzo differenziate tra loro: le variazioni di prezzo tra le prime imprese sono comprese tra il -1,2 per cento e il -4,4 per cento.

I PREZZI RCA NEL TERRITORIO

I prezzi RCA risultano fortemente differenziati tra le macro-aree del territorio nazionale.
Nel terzo trimestre del 2021 il differenziale di prezzo tra la macro-area più costosa (Sud) e meno costosa (Nord Ovest) è pari a 64 euro (405 contro 341 euro): gli assicurati del Sud pagano circa il 19 per cento in più di quelli del Nord-Ovest.
Tale differenziale è in forte riduzione rispetto al 2014, anno in cui gli assicurati del Sud hanno pagato oltre il 35 per cento in più di quelli del Nord-Ovest (585 contro 432 euro).

La significativa riduzione delle differenze geografiche rispetto al terzo trimestre del 2014
riflette la maggiore flessione del premio registrata nelle aree con prezzi più elevati (Fig.5): il premio medio si è ridotto di circa il 31 per cento al Sud, di poco più del 30 per cento nelle Isole e di oltre il 24 per cento al Centro, a fronte di un calo più contenuto al Nord (-21 per cento al Nord-Ovest e -19 per cento al Nord-est).
Ne risulta che un contributo importante alla riduzione dei prezzi su base nazionale sia da attribuire al forte trend di flessione nelle province del Sud.

I prezzi risultano ancora fortemente differenziati tra le province. La segmentazione dei mercati locali può essere sintetizzata dall’andamento del differenziale tra il premio medio imponibile10 di Napoli e Aosta, storicamente le province più e meno costose.
Nel terzo trimestre del 2021 il premio RCA medio imponibile a Napoli è pari a 450 euro contro i 239 euro di Aosta: il differenziale tra le due province, pari a 211 euro, è in riduzione del -7,1 per cento su base annua e del -40,2 per cento rispetto al 2014.
Il premio RCA medio imponibile a Napoli si è ridotto di circa 175 euro rispetto al terzo trimestre del 2014 (625 contro 450 euro), a una velocità più che doppia (-28 per cento) rispetto alla flessione registrata ad Aosta nello stesso periodo (-12,5 per cento).

Nell’ultimo anno, nessuna provincia registra aumenti di prezzo. Il premio medio si riduce di oltre il -4 per cento su base annua per gran parte delle province italiane, con variazioni pari o superiori al -6 per cento per oltre un quarto di esse.
Le province interessate dalle più ampie riduzioni di prezzo su base annuale sono: Roma (-8,9 per cento), Vibo Valentia (-8,3 per cento), Catania (-8,0 per cento), Milano (-7,9 per cento), Crotone (-7,7 per cento), Massa-Carrara (-7,6 per cento) e Latina (-7,5 per cento).
Il premio medio si riduce in misura inferiore al -2 per cento solo a Benevento (-1,6 per cento), Imperia e Campobasso (-1,7 per cento).

LA BLACK BOX

Il 21,2 per cento delle polizze stipulate nel terzo trimestre del 2021 prevede una clausola con effetti di riduzione del premio legata alla presenza di scatola nera.
Il tasso di penetrazione della scatola nera è in calo di 2 punti percentuali rispetto al terzo trimestre del 2020 e sembra profilarsi una sua riduzione di medio-lungo periodo.

La riduzione della diffusione della scatola nera si colloca in un contesto di significativa diminuzione del premio medio registrato nel periodo della pandemia, che potrebbe aver ridotto la profittabilità della scatola nera per via dei suoi costi di acquisto e installazione.
Il tasso di penetrazione della scatola nera risulta eterogeneo tra le province: i valori più elevati si registrano a Caserta (65,1 per cento), Napoli (53,8 per cento) e Reggio Calabria (38,2 per cento); il valore minimo a Bolzano (3,9 per cento).

Il calo del tasso di penetrazione della scatola nera è più accentuato nelle province del Centro-Sud Italia, generalmente caratterizzate da una più ampia diffusione della black box rispetto alla media nazionale: Crotone (-7,1 per cento), Catania (-6,4 per cento) e Caltanissetta (-6,1 per cento).
Il tasso di penetrazione della scatola nera aumenta lievemente in un numero limitato di province localizzate al Centro-Nord tra cui Cuneo (+1,6 per cento) e Savona (+0,5 per cento).

Nel terzo trimestre del 2021 la differenza del tasso di penetrazione della scatola nera tra Napoli e Milano è pari a 37,5 punti percentuali, in riduzione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-2,3 punti percentuali). La diffusione della black box nella provincia campana è in significativo calo rispetto all’anno precedente (-3,9 per cento) mentre più limitata è la flessione a Milano (-1,6 per cento).
Il tasso di penetrazione della scatola nera a Napoli si conferma più che triplo rispetto a quello di Milano (53,8 contro 16,3 per cento).

RCA