di Roberto Italia
I ricavi nel 2020 delle imprese italiane hanno subito rispetto all’anno precedente una contrazione del 3,8%, un calo minore rispetto al -4,1% fatto segnare tra il 2018 e il 2019. Nel 2020 sul 2019 l’ebitda è sceso di quasi il 10% così come il costo del lavoro (-9,3%). Discorso diverso per la liquidità delle imprese, che ha avuto un’impennata del 27,7%, e per la patrimonializzazione (+25% la crescita del patrimonio netto). È quanto emerso dall’analisi dei bilanci depositati nelle Camere di commercio condotta da SevenData, azienda martech basata a Milano, e concessa in esclusiva a MF-Milano Finanza.

In aggregato il mondo corporate si è dunque dimostrato resiliente durante la pandemia. Tuttavia, le dinamiche di crescita e calo sono state fortemente polarizzate a livello territoriale e settoriale. Nel 2020 la regione che più ha sofferto dal punto di vista del fatturato è stata la Lombardia (-12%). Prendendo in esame l’andamento dell’ebitda è spettato al Triveneto il primato negativo, segnando una ripida discesa (-27,7%), quasi tre volte il calo rilevato su scala nazionale. Positivi invece i dati delle entrate e della redditività nel Sud e nelle isole. Secondo SevenData, «la marcata differenza di trend tra Nord e Sud è soprattutto da attribuire alla congenita diversità del tessuto economico, che vede nelle regioni meridionali una più estesa presenza delle pubbliche amministrazioni e di settori che hanno dimostrato più resilienza nella pandemia, quali tutta la filiera agricola e dell’alimentare». A livello settoriale hanno avuto le performance peggiori in termini di fatturato e marginalità l’horeca, i servizi ricreativi e il commercio al dettaglio. All’estremo opposto, i comparti che hanno fatto meglio su tutta la linea sono stati le materie prime per l’industria alimentare e farmaceutica, il commercio dei prodotti base e l’ict.

Fabrizio Vigo, co-fondatore e ceo di SevenData, ha sottolineato l’aumento lo scorso anno della dimensione della posizione finanziaria netta delle imprese (+7,4%). Quest’ultimo dato «evidenzia come l’aumento della liquidità sia dovuto all’aumentato accesso al credito bancario favorito dai provvedimenti del governo, che ha permesso alle aziende di costituire riserve di liquidità finanziate dal credito bancario. Da notare poi anche come l’aumento della liquidità media e del patrimonio netto nel 2020 sia diffuso in tutti i settori economici analizzati e in tutte le aree del Paese», ha commentato Vigo. (riproduzione riservata)
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