Stimata per l’anno prossimo una crescita del volume d’affari del factoring tra il 5,68% e il 10,79%

Nonostante le incertezze legate alla quarta ondata del Covid, alle difficoltà di approvvigionamento di materie prime e all’inflazione, la variazione attesa del volume d’affari complessivo del factoring in Italia al 31 dicembre è prevista tra +9,12% e +11,88%. 

Gli operatori del settore confermano queste proiezioni: secondo un’indagine di Assifact, l’Associazione italiana per il factoring, le loro valutazioni “sul campo” portano ad esprimere attese di una chiusura del 2021 a +9,66%.

La pandemia e i lockdown hanno ancora una volta messo in evidenza la capacità del factoring, un business che vale il 14% del PIL, di cogliere e amplificare la ripresa economica ma anche, nell’ipotesi di scenari più pessimistici, essere comunque presente al fianco delle imprese, offrendo una risposta più che proporzionale alle esigenze di finanziamento e di gestione del capitale circolante, comprese le catene di fornitura.

Con la ripresa economica in atto, la crescita del factoring proseguirà anche nel 2022: le proiezioni basate su dati congiunturali, considerando il rapporto factoring/Pil, indicano per fine anno prossimo un tasso di crescita atteso del volume d’affari compreso tra +5,68% e +10,79%. Anche gli operatori si mostrano fiduciosi in uno sviluppo positivo nei prossimi dodici mesi: l’indagine Assifact per il 2022 conferma il dato previsionale, con le società del settore che indicano per fine anno un positivo +8,27%.

Secondo Alessandro Carretta, Professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università Tor Vergata di Roma e Segretario Generale di Assifact, “in un momento di forte discontinuità come quello attuale, caratterizzato dalla prosecuzione dell’emergenza sanitaria, dall’andamento dell’inflazione, dalle attese sui tassi di interesse e sugli effetti del PNRR, è sempre difficile fare previsioni. Queste riflessioni e questo confronto con gli operatori sono importanti e servono proprio per essere preparati alle incertezze e ai vari scenari possibili. È questo lo spirito che accompagna l’elaborazione e la presentazione del nostro rapporto Forefact”.

Con la pandemia il mercato del factoring a livello mondiale aveva registrato nel 2020 il primo calo dopo 10 anni di crescita ininterrotta. È accaduto anche in Italia, dove il segno negativo è stato tuttavia inferiore rispetto alle forme di finanziamento bancario a breve termine, e questo nonostante l’esclusione dei factoring dai primi provvedimenti di moratorie e garanzie pubbliche varati nell’emergenza. Dopo il primo lockdown nella primavera 2020 è quindi iniziato un progressivo recupero che non si è fermato neanche con il secondo lockdown, con una forte accelerazione a partire dal secondo trimestre 2021.

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