NELL’ANNO DELLA PANDEMIA IL RITORNO SUL CAPITALE È STATO IL DOPPIO DELLE BANCHE
di Anna Messia
Nell’anno di esplosione della pandemia le compagnie di assicurazioni hanno registrato il migliore return on equity nel ramo Danni degli ultimi 15 anni e anche i risultati del comparto Vita sono stati da primato (12,8%), il quarto migliore traguardo dal 2006. A scattare la fotografia è stata l’Ania che ha analizzato il trend del roe delle compagnie italiane negli ultimi anni. I dati sono sorprendenti. Grazie anche al lockdown, che ha fatto crollare la circolazione e i sinistri auto, nel 2020 la redditività del comparto è esplosa (un dato analogo c’era stato solo nel 2007). Benefici che in parte le aziende hanno riassegnato ai clienti (con sconti sulle nuove polizze o su altri prodotti), ma i loro bilanci ne hanno comunque risentito positivamente. «La redditività dell’industria assicurativa e oggi circa il doppio di quella bancaria», osserva Giuseppe Latorre, partner di Kpmg Advisory, responsabile dei servizi finanziari della società di consulenza, aggiungendo che nel ramo Danni «c’è stato un aumento di efficienza nella gestione sia delle coperture auto sia degli altri rischi. Numeri che collocano l’Italia tra i tre mercati assicurativi più profittevoli d’Europa, sui livello di Spagna e Francia».

Anche nel ramo Vita il return on equity è da primato. «Nonostante la fetta più importante del mercato Vita sia distribuita tramite il canale bancario, con costi distributivi significativi, e nonostante il fatto che siano ancora molte le polizze tradizionali di ramo I con rendimenti e capitale garantito, le compagnie assicurative continuano a registrare alti indici di redditività», osserva Latorre. Nel ramo Danni, per giunta, nuova spinta alla crescita e alla profittabilità potrà arrivare dallo sviluppo del welfare e della salute, che appare la nuova frontiera del settore. Il comparto assicurativo italiano, insomma, continua a distinguersi per la sua alta redditività e anche per il 2021 le previsioni sono decisamente positive, benché il risultato record del Danni sarà difficilmente replicabile, visto il ritorno alla normalità sul fronte dei sinistri con la ripresa economica in atto. Mentre nel ramo Vita non è escluso che il la redditività del 2020 possa essere replicata, se non addirittura incrementata. «Sul fronte del ramo Danni i rischi di una contrazione della redditività sono legati alla competizione tariffaria in atto nel comparto auto, con l’ingresso nel mercato di broker e comparatori», aggiunge Latorre, «mentre nel Vita una possibile ripresa dei tassi d’interesse potrebbe avere invece un effetto positivo sulla redditività del settore. Il vero tema è legato alla sempre maggiore presenza del canale bancario, che cattura i flussi commissionali con una cannibalizzazione tra polizze Vita e risparmio gestito. Mentre dall’altra il regolatore richiede sempre maggiore capitale». (riproduzione riservata)
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