Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Dopo aver chiesto di esercitare la call sulla joint venture assicurativa con Cattolica, dando il via a un dissidio con il gruppo veronese, ieri Banco Bpm ha annunciato di aver sottoscritto un amendment agreement con Crédit Agricole sa e Crédit Agricole Consumer Finance sa per consolidare la partnership già attiva nell’ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato, di cui il gruppo milanese guidato dall’amministratore delegato Giuseppe Castagna, detiene il 39% e il partner francese il 61%. Agli accordi sottoscritti a fine 2018 fra le due parti sono state apportate alcune modifiche, che prevedono nuove opportunità per Agos Ducato di espandere la propria base di clientela e migliorare il costo del funding, insieme con l’estensione fino a ulteriori 24 mesi, e quindi fino al 31 luglio 2023, del termine per l’esercizio dell’opzione di vendita (put option) riferita a una quota del 10% del capitale di Agos Ducato detenuta da Banco Bpm al prezzo di esercizio già concordato per 150 milioni di euro.
La partita per l’individuazione del banchiere che dovrà prendere il posto di Jean Pierre Mustier alla guida di Unicredit è entrata nel vivo. E se, come noto, il pallino è nelle mani del comitato nomine, presieduto da Stefano Micossi, e del cacciatore di teste Spencer Stuart, ci sono anche altri attori, oltre alle authority, che sono interessati alla vicenda e che, in qualche modo, intendono avere voce in capitolo. Anche perché la prossima primavera dovrà essere rinnovato l’intero board, presidenza compresa. Così, secondo quanto ricostruito in ambienti finanziari, chi vuole avere un ruolo è Leonardo Del Vecchio. Il primo socio di Mediobanca (11%), nonché azionista di peso di Generali (4,8%) detiene da anni una partecipazione che sfiora il 2% (1,925%) nel capitale della banca milanese. Il secondo uomo più ricco d’Italia, secondo quanto si apprende, mantenendo pur sempre una posizione defilata vorrebbe coalizzare il fronte italiano chiamando a raccolta le fondazioni bancarie presenti nel capitale, a partire da Crt: un fronte che somma il 3,5% e che assieme alla partecipazione di Delfin arriva al di sopra della soglia del 5%. L’intenzione sarebbe quella di dare voce, e soprattutto rappresentanza, al côté non solo per la scelta della nuova guida operativa di Unicredit ma anche per avere poi dei rappresentanti nel nuovo board.
  • Anima prevede utili almeno in linea con l’anno scorso
Anima holding ha fatto sapere che «sulla base dei dati previsionali sin qui elaborati» l’utile netto consolidato atteso per l’esercizio 2020 è previsto «quantomeno in linea con il dato di 145,8 milioni di euro registrato nell’esercizio 2019». Anima segnala anche che il consensus degli analisti finanziari per questa voce per l’esercizio 2020 risulta pari a 134,3 milioni di euro (fonte: Bloomberg al 16 dicembre 2020)». Kepler Cheuvreux ha confermato il prezzo obiettivo a 5 euro sul titolo (che ieri in borsa ha ceduto l’1% a 3,87 euro) rilevando che le indicazioni preliminari sul risultato netto 2020 sono superiori alle attese del consenso, così come Mediobanca Securities (prezzo obiettivo a 4,5 euro) che precisa trattarsi almeno dell’8% al di sopra del consenso
  • In Manovra passa il Salvabilanci

Legge di Bilancio all’ultimo miglio, con l’inizio della la discussione in Aula prevista per stamani. Tra le maggiori novità, approvate nella nottata tra domenica e lunedì, la norma per scongiurare i fallimenti e quella che prevede un credito d’imposta per le minusvalenze sui Pir. Molti anche i microbonus, da quello per le cargobike a quello occhiali e lenti.
Le norme anti-fallimento.
Approvata una norma, sponsorizzata dall’Iv Camillo D’Alessandro e dal Pd Gianni Dal Moro, che cerca di scongiurare la probabile ondata di fallimenti dovuti alle perdite registrate dalle aziende nel 2020. Le perdite non spariranno ma saranno contabilizzate in un’apposita voce di bilancio, solo che invece di imporre la ricapitalizzazione o la liquidazione, potranno essere ripianate nei cinque anni successivi. Passata anche la previsione, sponsorizzata sempre dal Dal Moro, con la firma anche di Massimo Garavaglia (Lega) della possibilità di rivalutare anche i beni immateriali dell’impresa.

Il credito d’imposta per le minusvalenze sui Pir. Passata anche la previsione di un credito d’imposta per le eventuali minusvalenze registrate sugli investimenti nei Pir, per i piani costituiti dal 1º gennaio prossimo e sottoscritti entro la fine dell’anno, se le quote saranno detenute per cinque anni. Il credito però non potrà superare il 20% dell’investimento sottoscritto.

Anticipo Fir al 100%. Portata dal 40 al 100% la somma dei rimborsi anticipabili ai risparmiatori prima della definizione dei fondi di riparto.

La cig partite Iva e l’anno bianco per gli autonomi. Per la prima volta si introduce un sostegno al reddito per le partite Iva iscritte alla gestione separata dell’Inps, per sei mesi e un importo tra i 250 e gli 800 euro. Si chiamerà Iscro e per ora viene introdotto in via sperimentale per il biennio 2021-2023. Per accedere a questo sostegno sarà necessario aver registrato un calo del 50% della media dei redditi dei tre anni precedenti, avere un reddito non superiore a 8.145 euro, essere in regola con i contributi e avere la partita Iva da almeno quattro anni. Previsto anche una sorta di «anno bianco» di esonero dei minimali contributivi per tutte le partite Iva e professionisti, finanziato con uno stanziamento di 1 miliardo. Potrà accedervi chi ha registrato una perdita di fatturato del 33% e un giro d’affari complessivo inferiore ai 50 milioni.

Incentivi auto e superecobonus 
Prorogati rispettivamente al 2022 e 2021 il superecobonus al 110% e gli ecoincentivi auto, anche per le Euro 6 e non solo per elettriche e ibride. Portato da 10 mila a 16 mila euro il bonus mobili ed elettrodomestici.

Aeroporti. Per i gestori di scali e servizi di handling è stato stanziato un fondo da 500 milioni., dei quali 350 milioni immediatamente erogabili.

Microbonus e sovvenzioni. Si va dai mille euro più mille per l’acquisto di rubinettieria antispreco di acqua e filtri al bonus occhiali e lenti a contatto (per isee fino a 10 mila euro) al credito d’imposta fino per l’acquisto di cargobike. Tra le sovvenzioni spiccano il fondo da 3 milioni per i festival musicali, 1,3 milioni per le celebrazioni degli 800 anni del presepe e quella da 5 milioni per finanziare i rifugi per cani randagi.


L’innovazione tecnologica incide fortemente sullo sviluppo del lavoro e pone dinanzi a noi grandi sfide. Tra queste vi è sicuramente la necessità di garantire un’equa distribuzione dei benefici che tale trasformazione è in grado di apportare.
In questo scenario, emerge sempre più l’importanza del welfare che, come dimostrato da diversi studi, impatta positivamente sulla relazione tra individuo e impresa, sulle prestazioni delle aziende e sulla loro reputazione. Ma non solo. Sono state rilevate delle correlazioni molto forti anche tra l’attivazione di percorsi di welfare e la presenza di processi aziendali innovativi.
«Il momento storico che viviamo, con migliaia di professionisti vittime del Covid, impone una veloce approvazione del disegno di legge sulla malattia e gli infortuni dei professionisti. In modo da dare una risposta concreta a quanti ogni giorno si adoperano per tutelare imprese e cittadini coinvolti, anche loro, in una crisi sanitaria ed economica senza precedenti». Così il Comitato unitario delle professioni e la rete delle professioni tecniche, per voce di Marina Calderone e Armando Zambrano, a nome dei Consigli nazionali degli ordini e dei collegi ai quali sono iscritti oltre 2 milioni di lavoratori intellettuali, intervengono per sostenere la necessità di un iter veloce di approvazione del disegno di legge 1474. Il ddl è all’esame della Commissione Giustizia del Senato che il 15 dicembre avrebbe potuto scegliere la sede deliberante (evitando dunque il passaggio in Aula), come condiviso anche dalla presidente di Palazzo Madama, Maria Alberti Casellati, riconoscendo al provvedimento la necessità di una corsia privilegiata in forza dell’attuale situazione emergenziale. Ma così non è stato e il 16 dicembre la commissione ha stabilito il nuovo termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge sul differimento delle scadenze a carico del professionista ammalato o infortunato (senza sanzioni per il cliente) per l’8 gennaio 2021.
Niente aumenti per le pensioni nel 2021. Lo conferma l’Inps con la circolare 148/2020. Il consueto decreto che anticipa la cosiddetta perequazione automatica, con il compito di fissare un indice provvisorio da conguagliare all’inizio dell’anno successivo, prevede un indice d’inflazione 2020 pari a zero. Il provvedimento (ministero dell’Economia e delle Finanze) del 16 novembre, pubblicato nella G.U. del 24 novembre, fissa in misura definitiva il tasso di adeguamento all’inflazione dei trattamenti erogati nell’anno 2020 rispetto al 2019 e indica, in via previsionale, la misura dell’inflazione da applicare dal 2021 rispetto al 2020. Il decreto ha fissato la rivalutazione per il 2020 in misura pari all’0,5% contro il dato previsionale dello 0,4% individuato nel dm del 16 novembre2019 e ha fissato allo 0,0% il tasso previsionale di inflazione da applicare sulle pensioni dal 1° gennaio 2021. A dire il vero, il tasso previsionale è stato registrato in negativo dello 0,3% ma il valore, come noto (grazie al famoso decreto Poletti, ex ministro del lavoro), non può risultare inferiore a zero.
Nuova class action rinviata al 19 maggio 2021. Con l’art. 31 ter del decreto Ristori 137/2020 convertito in legge dalle Camere slitta ancora la data di operatività della azione collettiva, rivisitata dalla legge 31/2019. L’efficacia delle norme deve, dunque, fare conto con continui differimenti. Ad occuparsi del tema è l’art. 7, comma 1 della legge n. 31 del 2019. La disposizione in origine prevedeva che le novità sull’azione di classe sarebbero entrate in vigore decorsi dodici mesi dalla pubblicazione (in data 18 aprile 2019) della stessa legge nella Gazzetta Ufficiale. I 12 mesi sono diventati 18 per effetto del decreto-legge 162/2019 (versione iniziale), allungati a diciannove proprio nel corso dell’esame parlamentare dello stesso decreto legge 162/2019.
Dopo il bonus bici arriva il bonus cargo bici: un credito d’imposta massimo del 30% delle spese sostenute per comprare cargo bike e cargo bike a pedalata assistita. Sparisce, invece, nel 2021 l’ecotassa per l’acquisto di veicoli con emissioni tra 161 e 190 gr/Km. E caleranno gli importi anche per le altre fasce inquinanti. Confermati invece i contributi statali per l’acquisto di auto ibride, elettriche ed euro 6. Mentre nasce un nuovo aiuto statale per l’acquisto di veicoli nuovi di categoria N1 (fino a 3,5 tonnellate) per il trasporto merci e per gli autoveicoli speciali; ma lo shopping di questi ultimi andrà fatto tra gennaio e fine giugno 2021. Sono alcune delle novità sul trasporto persone e merci, previste dagli emendamenti alla manovra, approvati in commissione bilancio.

Al superbonus sei mesi in più

Il Superbonus del 110% trova la proroga definitiva ma soltanto di sei mesi. La detrazione maggiorata sarà applicabile, infatti, sulle spese sostenute nell’intervallo tra l’1/7/2020 e il 30/6/2022, rispetto al termine attualmente previsto del 31/12/2021. Detrazione estesa, inoltre, agli interventi per la coibentazione del tetto e per l’eliminazione delle barriere architettoniche e alle unità possedute da un unico proprietario. E previsto aumento del 50% dei limiti di spesa per la ricostruzione degli edifici danneggiati da eventi sismici. Queste le principali novità introdotte in commissione alla Camera al ddl Bilancio 2021 in tema di detrazione maggiorata del 110%, di cui agli articoli 119 e 121 del dl 34/2020.
Una raffica di microbonus si abbatte sulla legge di Bilancio 2021. Dal bonus idrico per la sostituzione dei sanitari e dei rubinetti dei bagni, a quelli per la digitalizzazione (bonus cellulare e acquisto di tv), fino ad arrivare al bonus cuochi, ai fondi per i rimborsi agli studenti fuori sede ed alla maggiorazione del bonus mobili. Sono numerosissimi gli emendamenti approvati al disegno di legge di Bilancio 2021 in commissione Bilancio alla camera e all’esame dell’aula di Montecitorio oggi, che introdurranno una serie di agevolazioni, alcune delle quali con stanziamento fisso e con probabile rischio di click day in arrivo.
L’Economic Outlook sullo stato dell’economia mondiale, recentemente pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), traccia una situazione veramente molto preoccupante. E, siccome si basa su dati precedenti alla seconda ondata della pandemia, le prospettive per l’anno 2021, purtroppo, sono peggiori di quanto analizzato. Ciò a prescindere dall’arrivo e dall’utilizzo del vaccino anti Covid. Il Pil mondiale dovrebbe ridursi del 4,25% nel 2020 e dovrebbe ricuperare tale percentuale nel 2021. Le perdite maggiori nell’economia americana e in quella della zona euro, stimata intorno al 7,5%, sarebbero parzialmente compensate dalla crescita cinese del 3,5% di quest’anno. Mediamente, i Paesi cosiddetti avanzati e quelli emergenti alla fine del 2022 potrebbero aver perso l’equivalente di 4-5 anni di crescita attesa per il reddito procapite reale.
  • Allianz, al via la campagna per augurare Buone Feste agli italiani
Allianz augura Buone Feste a tutti gli italiani con uno spot natalizio di 40” in onda da domenica scorsa sulle principali emittenti televisive. La campagna riprende la metafora dello scorso anno che vedeva protagonisti piccoli elfi al lavoro durante la magica notte di Natale. L’ambientazione quest’anno è totalmente diversa: non più all’ultimo piano della Torre Allianz, sede della compagnia assicurativa guidata dall’amministratore delegato Giacomo Campora, ma gli elfi lavorano ciascuno nella propria abitazione, uniti dalla stessa passione, creatività e magia, rendendo speciale la festa natalizia. Una metafora che rappresenta, nell’attuale contesto, i valori di Allianz e di tutti i dipendenti, agenti e financial advisors che si sono impegnati con passione per tutto il 2020 al fine di continuare a costruire certezze per le famiglie e le imprese italiane. La campagna natalizia di Allianz porta gli auguri agli italiani dal 20 al 26 dicembre sulle principali reti televisive nazionali e satellitari e sarà visibile a tutte le ore ma in particolare durante il prime time, con un messaggio dedicato ai grandi e ai bambini, segnando un’importante presenza pubblicitaria nel momento più magico dell’anno. Nello stesso periodo, la versione dello spot di 90” è visibile sul sito di Allianz www.allianz.it e sul canale YouTube di Allianz Italia.  La produzione è di Filmmaster Productions e, come l’anno scorso, la creatività è stata realizzata grazie al lavoro del regista Roberto Badò, dell’executive producer Andrea Ciarla e della producer Elena Marabelli. La fotografia è di Alessio Viola e la post-produzione e computer generated imagery di Edi Effetti Digitali Italiani.

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  • Tre operai morti nella fabbrica che recupera gli esplosivi
L’esplosione improvvisa, le fiamme alte che in un attimo divorano tutto, la disperazione di non poter fare nulla per salvare quelle vite mentre invece bisogna fare in fretta, fuggire perché si temono esplosioni a catena e, come stabilito in questi casi dal protocollo, bisogna allontanarsi portandosi a distanza di sicurezza dall’accaduto. Tre le vittime, morte sul colpo: Carlo Spinelli di Casalbordino, 54 anni; Paolo Pepe di Pollutri, 45; Nicola Colaneo di Guilni, 45 anni. Tutti originari della zona. Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, una cassetta di razzi di segnalazione per il soccorso in mare sarebbe esplosa per autocombustione mentre gli operai la stavano spostando. Una di quelle operazioni ripetute chissà quante volte in una delle casematte dell’azienda, posizionate nei circa 20 ettari di terreno della sede e distanziate tra loro proprio per ragioni di sicurezza. L’intera area, nel raggio di tre chilometri di distanza dal punto dell’esplosione, è stata evacuata. Statale 16 interrotta e traffico ferroviario interdetto fino alle 19, evacuate una stazione di servizio e altre abitazioni considerate a rischio. Attivata per sicurezza la vigilanza dei droni con termocamera notturna dei Vigili del fuoco.
  • Megatruffa da 120 milioni Denunciato un hacker 
In quella sorta di forzie-re virtuale erano custo-diti 120 milioni. Un tesoro svanito improvvisa-mente dopo l’assalto di misteriosi hacker capaci di aggirare i sistemi di sicu-rezza delle criptovalute, mettere a segno il più grande attacco cyber-finanziario d’Italia e far emergere dall’oscurità digitale quella che per la Procura di Firenze e la Polizia postale è la più clamorosa delle truffe hi-tech con 230 mila rispar-miatori rimasti al verde. C’è un sospettato. Si chiama Francesco Firano, in arte «The Bomber», 34 anni, fiorentino, ex pro-grammatore, mago del computer riconvertito ai segreti delle criptovalute. Era stato lui a dare il via alle indagini raccontando alla Postale quello che appariva già un furto super milionario. «Hanno rubato i soldi dei nostri clienti sfruttando un bug della criptovaluta», aveva raccontato. Dopo due anni di indagini Firano è stato denunciato per frode informatica, auto-riciclaggio e bancarotta fraudolenta con tanto di notifica della misura cautelare del divieto di esercitare attività d’im-presa. Firano ha sempre negato ogni responsabilità e ieri via Facebook ha fatto sapere «di non essere stato arrestato», che «i giornali scrivono scioc-chezze» e che «la polizia si è data alla macchia invece di rettificare gli articoli». La polizia è invece convin-ta che «The Bomber» abbia gravi responsabilità: non avrebbe impedito le incursioni di misteriosi hacker ancora non individuati.
  • Credito, sussidi e niente cassa La carica delle aziende «zombie»
Fra marzo e settembre, hanno gettato la spugna in Italia quasi novemila aziende in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Da quando sul Paese è disceso il primo lockdown, secondo stime della Banca d’Italia, in ogni settimana le cessazioni d’impresa sono state meno che nella stessa settimana di un anno prima. Intanto però l’economia crollava di circa il 10%, zavorrata dalla pandemia come mai prima nel dopoguerra. Solo nei prossimi mesi si inizierà a capire quante delle imprese tenute in piedi nel 2020 non sono morte, ma non sono neanche vive. Sono zombie: incapaci di generare la cassa necessaria per andare avanti; tenute in vita solo tramite una continua erogazione di credito garantito dal governo per ripagare i vecchi debiti o grazie alla moratoria dei rimborsi da fare alle banche, ai ristori pubblici o a sempre nuove ondate di cassa integrazione. Non è affatto chiaro che quelle imprese, in tempi (quasi) normali, sarebbero in grado di sopravvivere.

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  • Ponte Morandi, l’accusa dei periti “Crollato per decenni di incuria”
«Le cause profonde dell’evento possono individuarsi nella vita del ponte, nei controlli e negli interventi manutentivi che non sono stati eseguiti correttamente». È il passaggio più forte – che suona quasi come una sentenza – delle 467 pagine scritte dai periti del giudice Angela Nutini che ha in mano il procedimento sul disastro del Ponte Morandi. La consulenza tecnica, 14 capitoli fatti di parole, numeri e immagini, è stata depositata ieri, a quasi due anni e mezzo dalla strage. E le conclusioni sono forti: scarsa manutenzione del viadotto. In particolare, nel capitolo 10 i periti non hanno dubbi: il crollo è stato determinato dal cedimento di uno strallo, per «il fenomeno di corrosione a cui è stata soggetta la parte superiore del tirante Sud- lato Genova della pila 9». Al centro dello studio è il reperto “132”: il capitello del pilastro che avrebbe ceduto per primo e che è stato analizzato attentamente dai laboratori dell’Empa di Zurigo, confermando l’elevata corrosione dei trefoli di ferro, ridotti a fili. Il documento è stato redatto nell’ambito del secondo incidente probatorio, che deve stabilire le cause del crollo. A sua volta aperto nell’ambito dell’indagine per omicidio colposo plurimo, crollo doloso e disastro colposo, reati per i quali i pm Massimo Terrile e Walter Cotugno hanno indagato 73 manager, dirigenti, tecnici di Autostrade, Spea (gemella di Aspi, delegata al monitoraggio), del Provveditorato alle opere pubbliche della Liguria e del Ministero delle Infrastrutture. Per individuare le cause, il gip ha posto 40 quesiti, ai quali hanno risposto i periti Giampaolo Rosati, Massimo Losa, Renzo Valentini e Stefano Tubaro. Il loro giudizio è pesante nei confronti della concessionaria. Tant’è che in uno dei capitoli si legge che «i controlli e le manutenzioni, laddove mancanti, fossero stati eseguiti correttamente, avrebbero interrotto la catena causale e l’evento non si sarebbe verificato». Non sarebbero morte 43 persone.

  • Pensioni, il pacchetto sale a 1,4 miliardi fino al 2023
Con i ritocchi approvati dalla commissione Bilancio della Camera arriva a sfiorare gli 1,4 miliardi nei prossimi tre anni il mini-pacchetto pensioni della manovra. Agli 1,27 miliardi già destinati alla proroga di Ape sociale e di Opzione donna si aggiungono ora i quasi 100 milioni fino al 2023 (che salgono a 115,1 milioni a tutto il 2026) per la nona salvaguardia di 2.400 esodati. Che però, dopo essere entrata in extremis nella maratona di votazioni sulla legge di bilancio, rischia di essere rivista repentinamente, se non addirittura bloccata, prima che il testo cominci ad essere esaminato, nel pomeriggio di oggi, dall’Aula di Montecitorio.
  • Cedole, per l’Esrb serve ancora cautelaEiopa decide a breve

  • Un assicuratore di Gibilterra ottiene l’autorizzazione ad operare in Francia
Millennium, assicuratore costruzioni con sede a Gibilterra, potrà trasferire il suo portafoglio clienti nella nuova entità sotto la sorveglianza dell’Auhority francese. Senza questa autorizzazione il suo futuro sarebbe stato compromesso, dal momento che la Brexit gli avrebbe fatto perdere il passaporto che gli permetteva di operare nella UE il LPS