Si assottigliano le tredicesime 2020 che complessivamente sono inferiori all’ammontare del 2019 (41,2 miliardi contro 43,3 dello scorso anno) prevalentemente a causa del calo dell’occupazione e della Cig. Parallelamente, cala pertanto anche la quota destinata a consumi di circa il 12% con una riduzione di spesa per famiglia dell’11,1%, scesa a 1.334 euro rispetto ai 1.501 euro del 2019. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio sulle spese di dicembre e del Natale.

Il direttore dell’Ufficio studi della confederazione, Mariano Bella ha commentato i dati dicendo che “sembra delinearsi  una situazione in cui la macroeconomia pesa certamente sulle spese di dicembre e sul Natale, ma non intacca il desiderio di reagire, durante le festività, alle avversità che hanno accompagnato gli italiani per quasi un anno- Infatti, il mese di dicembre, che per i consumi commercializzabili vede ridursi il suo valore economico da 81 a 73 miliardi, resta comunque il mese più importante dell’anno. E potrebbe valere ancora di più se ci fossero condizioni più favorevoli di contesto e di fiducia: molti italiani potrebbero spendere le risorse involontariamente accumulate durante il lockdown per mancanza oggettiva di opportunità di consumo. I risparmi detenuti in forma liquida sono cresciuti di 80 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2020 rispetto alla prima parte del 2019. Nel complesso, dunque, il prossimo mese di dicembre sarà una reazione vitale per l’oggi e una promessa per il futuro: come già accaduto nel terzo trimestre dell’anno, le famiglie sono pronte a fare la loro parte, quando la fiducia migliorerà”.

Confcommercio