“L’attuale sistema di welfare italiano tende ancora a riflettere e ad alimentare lo squilibrio tra i generi nella ripartizione delle responsabilità familiari”.

Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, aggiungendo che “il sostegno alle famiglie, soprattutto nell’alleviare il peso dei carichi di cura attraverso l’offerta di servizi, resta poco generoso, nonostante i miglioramenti apportati negli ultimi anni. I dati Istat sottolineano che meno di un bambino su quattro ha la possibilità di frequentare un asilo nido pubblico; in presenza di forti carenze, quantitative e qualitative, di servizi pubblici e privati, andrà valutato quanto i sussidi monetari per il pagamento delle rette saranno in grado di incentivarne l’utilizzo”.

Il governatore ha ricordato come “si discute spesso dell’importanza di politiche volte ad agevolare la conciliazione dei tempi di vita familiare e lavorativa”. In Italia le donne sono le principali fornitrici dei servizi di cura e come tali sono ancora percepite. Secondo l’indagine dell’Eurobarometro su Gender Equality condotta nel 2017, nel nostro paese il 51% degli intervistati ritiene che il ruolo più importante della donna sia quello di accudire la famiglia e i figli; in Svezia questa quota è pari ad appena l’11%. “Non sorprende, quindi, che, rispetto alle donne degli altri paesi europei, le italiane siano molto più impegnate in famiglia nelle attività di cura piuttosto che nell’occupazione sul mercato del lavoro; vale esattamente il contrario per gli uomini italiani, che risultano più assenti da casa e più presenti sul posto di lavoro”, ha precisato Visco.

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