Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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Tra dicembre 2018 e giugno 2019 lo stock totale di credito alle imprese è passato da 759 miliardi a 737 miliardi, riducendosi di altri 21 miliardi, pari al 2,8%. Questi i dati dell’ultimo rapporto pubblicato dalla Banca d’Italia per le economie regionali. Quindi come finanziarie le imprese e la catena dei fornitori in un periodo in cui i cordoni della borsa del credito bancario sono sempre più stretti? La risposta, stando ai dati, è nel factoring, lo strumento principe per la gestione dei crediti e delle fatture in bonis, che cresce ancora, in Italia, ma non solo. Grazie alle operazioni di cessione, infatti, le aziende possono incassare subito i propri crediti commerciali e ottimizzare la gestione del capitale circolante, anche attraverso anticipi, a costi competitivi rispetto ai finanziamenti bancari, senza rischiare di perdere liquidità causa ritardi dei pagamenti.
Dopo l’infortunio al dipendente scatta la sanzione penale ai manager e alla società perché tollerano prassi pericolose nelle lavorazioni. Gli amministratori delegati succedutisi al timone dell’azienda rispondono per lesione colposa aggravata dalla violazione delle norme antinfortunistiche: senza le carenze organizzative a livello generale, infatti, il sinistro non si sarebbe verificato. A carico dell’ente, poi, si configura la responsabilità amministrativa ex decreto legislativo 231/01: non risulta adottato un modello organizzativo per prevenire il rischio specifico, anzi l’azienda si avvantaggia del ciclo produttivo più snello e rapido a spese della sicurezza dei lavoratori. È quanto emerge dalla sentenza 48779/19, pubblicata dalla quarta sezione penale della Cassazione.

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Prova di forza: Allianz, la più grande compagnia europea e una delle prime del mondo occidentale, aprirà una propria compagnia danni in Cina facendo tutto da sola, ovvero senza passare attraverso una Joint venture con un gruppo cinese, come tutti gli stranieri hanno fatto fino a poco tempo fa. Sia Axa che Generali avevano già un’importante postazione nel mercato dei Dragone ed entrambe avevano dovuto obbedire alle regole imposte dalle autorità locali, ovvero mettersi insieme a una società cinese.
Fondi comuni e sicav restano tra i prodotti preferiti dal mercato sul quale impattano le incertezze del momento e il conseguente trend dei risparmiatori verso la liquidità. Assoreti tira le somme dell’anno
I 2019 delle reti di consulenza si avvia alla conclusione e i dati sinora consuntivati dalle società aderenti ad Assoreti fanno pensare che sarà un anno positivo, anche se verosimilmente non si arriverà ai livella record dl raccolta toccati nel 2017.
Itas, la compagnia mutua assicuratrice più antica d’Italia, ha varato il primo dicembre un prodotto “ad alta convenienza” nel mercato dei Fondi di previdenza complementare. Un milione di soci azionisti partecipano attivamente.  “Per dare un’idea il vantaggio potrebbe raggiungere, per un aderente che versa per 35 anni 2.500 euro di contributi annui, un incremento tra l’offerta di Itas e quella media di mercato di più di 25.000 euro, con delle punte che possono raggiungere un accumulo superiore ai 50.000 euro. Questi benefici si potrebbero quindi sostanziare in pensioni integrative finali annue di circa 8.000 euro contro una media di 6.700. L’offerta è estesa anche ai figli e al nipoti minori dei nostri soci assicurati”.
Sorprende pertanto che Cattolica Assicurazioni, terza compagnia italiana, a vent’anni dalla quotazione in Borsa, anche nella sua ultima assemblea dell’aprile scorso abbia fatto una strenua difesa e l’elogio del voto capitario, del limite alle deleghe, del blocco dei diritti voto per partecipazioni oltre il 3% (anche se il 21% del flottante è detenuto da quattro Investitori Istituzionali che superano questa soglia) e del valore dei radicamento territoriale, con tanto di omaggio (verbalizzato) alla presenza in assemblea di Sindaco, Prefetto, Questore, Comandanti della Finanza e dei Carabinieri dl Verona, e dei vertici locali dl Verona Fiere, Confcommercio, Aeroporto Catullo, Apindustria. Passano sei mesi e l’amministratore delegato Alberto Minali, capace manager di lungo corso nel settore assicurativo, in Cattolica solo dal giugno 2017, viene improvvisamente defenestrato per ragioni non precisate da un consiglio di amministrazione con un presidente da una vita in Coldiretti, sei dottori commercialisti, tre docenti di materie aziendali, due avvocati. un dirigente bancario, tre industriali, e un presidente di Fondazione.

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  • I fallimenti pesano 105 miliardi sullo Stato
È un numero talmente enorme che si fa fatica a raffigurarlo: 105,7 miliardi di euro. Sono i crediti che il Fisco non è ancora riuscito ad incassare dalle società fallite o in amministrazioni straordinarie ancora in corso. Parliamo di imposte sui redditi, Iva, ritenute d’acconto, contributi previdenziali, tasse locali ecc. I dati dell’Agenzia delle Entrate sono impietosi. Su 161,7 miliardi di euro di domande di ammissione al passivo, finora il Fisco ha recuperato appena 2,6 miliardi, ovvero l’1,6%. Praticamente niente.

 

  • Undici vittime nel fine settimana. La strage dei giovanissimi sulle strade
Due auto stanno percorrendo la stessa strada ma in direzioni opposte. In una ci sono due donne, madre e figlia. Nell’altra c’è un giovane di 22 anni. Sono le dieci di sera, è sabato. Un errore di calcolo, una distrazione, forse un’imprudenza. L’impatto è forte, le due auto si scontrano frontalmente. La Peugeot 206 si capovolge diverse volte sull’asfalto, finisce distrutta: madre e figlia muoiono sul colpo. L’altra auto è una Golf: il ventiduenne di Albaredo, che era al volante, soccorso dagli operatori sanitari di Verona, è ricoverato in gravissime condizioni. Le due donne, romene di 52 e 28 anni, sono due delle undici vittime di incidenti stradali nell’ultimo fine settimana. Un bilancio pesante che riporta statisticamente alle stragi del sabato sera di inizio anni Novanta. Quando le numerose morti di giovanissimi portarono il fenomeno all’attenzione dell’opinione pubblica. Secondo dati Asaps (Associazione sostenitori Polstrada) solo tra ottobre e novembre nel fine settimana si sono registrati 50 decessi e 166 feriti. Sempre in Veneto, un altro frontale tra San Donà di Piave e Noventa ha causato la morte di tre giovanissimi.

Nuovi soci per le Assicurazioni Generali. Dopo il via libera da parte dell’assemblea degli azionisti dello scorso maggio, la compagnia ha dato corso a We Share, il piano di azionariato per i dipendenti che durante le tre settimane dedicate, in ottobre, ha visto l’adesione di oltre 21 mila partecipanti distribuiti in 31 paesi. Un tasso di partecipazione superiore al 35%.
Sono quasi tredici milioni gli italiani (il 29% degli utenti della Rete di età compresa tra i 18 e i 74 anni) ad aver utilizzato, nel 2019, almeno un servizio Fintech e Insurtech, con piena soddisfazione. Il 20% dei clienti bancari ormai si collega al proprio istituto da smartphone o tablet, il 48% da pc. Per comunicare con il proprio istituto, il 10% utilizza i Chatbot. Oltre cinque milioni usano regolarmente il telefonino per pagare bar, ristoranti, negozi e fare prelievi di contante.

  • Oristano al sicuro da furti, rapine e violenze
Vince nella classifica di tappa relativa a «Giustizia e sicurezza» con parecchie performance positive: Oristano, infatti, non solo è la provincia italiana nella quale vengono denunciati meno reati, ma vanta il minor numero di furti in abitazione (sempre riportati alle forze dell’ordine) ed è sul gradino più basso del podio sia per quota sia di rapine sia di violenze sessuali. Subito dietro, nella classifica generale, ci sono Treviso, Aosta e Belluno. Quest’ultima, che l’anno scorso era in cima alla classifica, è la provincia meno litigiosa di tutta Italia: le cause civili iscritte nel 2018 sono state solo 1.340 ogni 100mila abitanti, contro le oltre 4mila della Capitale e le circa 3.600 di Milano.