Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Fineco guarda avanti ripartendo dal modello pionieristico digitale con cui era nata alla fine degli anni 90 e che, in una fase di compressione dei costi come l’attuale, permette di avere quella flessibilità necessaria per arrivare agilmente in nuovi mercati. Come il Regno Unito. La Brexit infatti per il gruppo guidato dall’ad e dg Alessandro Foti è, più che una minaccia, un’opportunità su cui fare leva anche per affrontare altre possibili sfide internazionali. Senza trascurare l’Italia dove, come racconta il vice dg e responsabile global business di Fineco , Paolo Di Grazia, c’è un enorme bacino di risparmi ancora da servire soprattutto sul fronte delle esigenze di investimento, compreso il risparmio per i figli o per la pensione. Proprio in quest’ottica si basano le novità che il gruppo ha in rampa di lancio. Progetti che, dopo l’uscita di scena di Unicredit  dal suo capitale, sono in forte accelerazione per permettere al gruppo di esprimere le sue potenzialità finora probabilmente rimaste sopite proprio per il fatto di avere alle spalle un socio bancario forte, anche se restano sullo sfondo i rumors su una nuova unione con un altro gruppo, ora che Fineco  è una public company.
Una boccata d’ossigeno per le famiglie, con risparmi che andranno dal 30 al 40%, come dice il governo? Oppure una batosta che interromperà in un solo colpo il calo dei prezzi che le polizze stanno registrando ininterrottamente dal 2012, come sostiene Ania, l’associazione delle compagnie di assicurazione? La norma sulle polizze RcAuto, contenuta nel decreto Fiscale, che consente a tutti i componenti di una famiglia di beneficiare della classe di merito più vantaggiosa, motorini e moto compresi, ampliando il raggio d’azione della legge Bersani del 2007, ha sollevato molte polemiche.
Le gestioni separate delle polizze vita di ramo I hanno attraversato il 2019 navigando con il solito rimo tranquillo che le caratterizza, realizzando in media un rendimento lordo del 3,3%. Un numero che sembra basso se confrontato con le performance record messe a segno quest’anno da borse e titoli obbligazionari. Ma che va letto, tenendo conto delle peculiarità di questo strumento che, invece, proprio nel 2018 non aveva tradito le attese dei risparmiatori, distinguendosi come uno dei pochi prodotti che avevano dato in quel caso un ritorno positivo. Non lascia così stupiti il fatto che proprio in un anno d’oro per borse e azioni siano state le polizze a rappresentare il 90% della raccolta delle reti in prodotti del risparmio gestito, dato che emerge dall’ultimo rapporto di Assoreti. Certo non si è trattato soltanto di pure gestioni separate, ma spesso di prodotti misti che combinavano Ramo I e unit linked.
I fondi di tipo Pir (Piani individuali di risparmio) stanno chiudendo l’anno in bellezza, con rendimenti che nei casi migliori superano il 50% (dati elaborati da Fida per MF-Milano Finanza). I migliori 20 della categoria (72 prodotti), nata nel 2017 con la prima legge dedicata agli investimenti nelle pmi italiane quotate, agevolati sotto il profilo fiscale per chi investe, vedono ritorni sul capitale compresi fra il 52% di Anthilia e il 28% di Anima , passando per Credit Suisse, Allianz , Arca, AcomeA. Sono positivi tutti i fondi, pure gli ultimi in classifica, che hanno comunque conseguito un aumento di almeno il 5%. I Pir sono appunto piani di investimento con bonus fiscale che nella versione 1.0 avevano raccolto 11 miliardi nel 2017, 3,49 miliardi di afflussi netti nel 2018, mentre quest’anno sono in rosso per 546 milioni (al 30 settembre).
Generali Rinnova Valore punta alla stabilità e si affida alla Gesav. Si tratta in sostanza di un prodotto d’investimento assicurativo a premio unico a vita intera, che prevede il pagamento di una capitale rivalutabile. Il premio, al netto dei costi, viene investito nella gestione separata Gesav o alternativamente Geval/$, gestite secondo una politica d’investimento come sempre prudente per questa tipologia di prodotto. Non è prevista una data di scadenza prefissata e la durata del contratto coincide con la vita dell’assicurato. Generali Rinnova Valore è riservato ai clienti che abbiano già in vigore uno o più contratti di assicurazione con Generali Italia.
Credem Investire Sicuro è un contratto di assicurazione mista sulla vita, di tipo rivalutabile a premio unico. Per questo prodotto è contemplato il pagamento di un unico premio di importo non inferiore a 5 mila euro e non superiore a 30 milioni di euro, che verrà investito in una gestione separata per dare stabilità alla perfomance. Le prestazioni assicurate da Credem Investire Sicuro sono contrattualmente garantite dalla compagnia Credemvita e si rivalutano annualmente sulla base del rendimento della gestione separata Credemvita II.

 

  • Il welfare per Unipol e Ambrosetti
Circa 200 invitati si sono ritrovati a Roma per il tradizionale appuntamento del Welfare Italia Forum, l’iniziativa del gruppo Unipol realizzata quest’anno per la prima volta in collaborazione con The European House-Ambrosetti e diventata un punto di riferimento per gli stakeholder del mondo delle istituzioni, di finanza, imprese, associazioni e parti sociali. In dieci anni di attività Welfare Italia ha organizzato convegni pubblici, tavoli di discussione e workshop di formazione, pubblicato rapporti di ricerca e paper di discussione tematici, con l’obiettivo di creare un centro di condivisione di idee ed elaborazione di scenari di policy. Primo round la sera del 3 dicembre a Palazzo Venezia con un cocktail più cena a porte chiuse: sotto la conduzione di Paola Saluzzi, gli ospiti di Carlo Cimbri e Pierluigi Stefanini, group ceo e presidente di Unipol, hanno assistito all’introduzione di Valerio De Molli, managing partner e ceo di The European House-Ambrosetti, seguito dal keynote speech di Thomas Bollyky del Council on Foreign Relations, per poi chiudere con l’intervento del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Il dibattito sul futuro di pensioni, sanità e assistenza sociale è proseguito la mattina successiva con la presentazione del Rapporto 2019 del think tank promosso dai due organizzatori, in cui è stato tracciato lo scenario evolutivo dell’Italia al 2050 e le proposte di azione anche con l’integrazione tra pubblico e privato. Coordinati da Antonio Polito, si sono alternati in tavole rotonde e interventi, tra gli altri,Carlo Blangiardo, Tiziano Treu, Giuseppe Guzzetti, Veronica De Romanis, Walter Ricciardi e Stefano Scarpetta, oltre a una serie di case history internazionali

Nelle apparecchiature digitali per la sanità, l’ultima generazione di scanner per imaging a risonanza magnetica (Mri, magnetic resonance imaging) utilizza l’intelligenza artificiale con il doppio vantaggio di ricostruire più rapidamente le immagini e di velocizzare le analisi per arrivare a diagnosi ancora più precoci. E, dunque, ridurre i ritardi nelle cure, a tutto beneficio dei pazienti e delle performance degli ospedali che investono in questi macchinari di nuova generazione. Grazie all’intelligenza artificiale queste apparecchiature computerizzate possono analizzare immagini, comprendere comandi vocali, interagire in modi naturali e creare previsioni usando i dati.
I media influenzano l’umore degli italiani, dichiara il Censis. E nel rapporto sulla situazione sociale del paese presentato ieri a Roma il centro studi fondato da Giuseppe De Rita e diretto da Massimiliano Valerii sottolinea che «nell’attuale conformazione del sistema dei media, il primato della dimensione emotiva del linguaggio si coniuga con il primato degli schermi: da quello per antonomasia, la tv, fino ai touch screen degli smartphone». Così, anche per il «profondo rosso» dei giornali, «con un numero di copie vendute quotidianamente in picchiata», scrive il Censis, «oggi assistiamo a un deragliamento della parola: significato e significante si allontanano sempre di più, le parole sembrano più adatte all’invettiva che non al dialogo, a discapito della comprensione reciproca e con l’effetto di indebolire lo strumento primario della conoscenza».
Swiss Re venderà le quote nella controllata britannica ReAssure a Phoenix per 3,25 miliardi di sterline (3,86 mld euro). Il gruppo elvetico di riassicurazione ricaverà 1,2 miliardi in contanti e il resto in azioni del gruppo Phoenix: otterrà così una partecipazione fra il 13 e il 17% nella società britannica, oltre ad almeno un rappresentante nel cda. In base all’accordo, che dovrebbe essere perfezionato entro giugno 2020, Swiss Re riacquisterà il 25% delle quote possedute da Ms&Ad Insurance in ReAssure per un valore di un miliardo di sterline (1,19 mld euro). Inoltre Swiss Re fornirà aggiornamenti sull’impiego dei proventi insieme alla performance relativa all’intero esercizio.
Novità per i professionisti iscritti alla gestione separata Inps. Con la circolare n. 141 del 19 novembre 2019 l’Inps ha fornito le prime indicazioni per la determinazione dell’indennità giornaliera di malattia e di degenza ospedaliera per gli iscritti alla gestione separata, con riferimento agli eventi verificatisi dal 5 settembre 2019 (giorno di entrata in vigore del dl 101/2019 convertito con legge 128/2019). Le modifiche normative hanno, in particolare, ampliato le tutele in favore degli iscritti alla predetta gestione, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, prevedendo che le indennità vengono corrisposte a condizione che nei confronti dei lavoratori interessati risulti attribuita una mensilità (non più tre) della contribuzione dovuta nei 12 mesi precedenti la data di inizio dell’evento o di inizio del periodo indennizzabile.
In novembre la raccolta netta totale di Banca Mediolamun si è posizionata a 306 milioni di euro. In particolare la raccolta in risparmio gestito è stata positiva per 142 milioni. L’a.d. Massimo Doris ha evidenziato la conferma dell’andamento positivo dell’anno, con 3,3 miliardi di flussi totali e oltre 2,5 mld in risparmio gestito. «L’ottima performance delle nostre soluzioni di investimento si è ulteriormente consolidata a novembre, mese nel quale i clienti hanno beneficiato di prese di profitto per circa 150 milioni tra polizze unit linked per il breve periodo e certificati. In funzione della fiducia che i clienti continuano ad accordarci», ha continuato Doris, «ci attendiamo che queste masse verranno gradualmente reinvestite in altri prodotti gestiti. Sono molto soddisfatto anche delle altre iniziative commerciali quali l’erogazione del credito, che con 2,4 miliardi da inizio anno cresce del 2,1%, in netta controtendenza rispetto al settore. Continua, inoltre, la nostra attività di sensibilizzazione dei risparmiatori in merito alla protezione dai grandi rischi».
Fineco ha registrato in novembre una raccolta netta di 384 milioni di euro, in crescita dell’87% su base annua. L’asset mix è stato positivo: la conversione della clientela verso il risparmio gestito è evidenziata dal raddoppio a 352 milioni della componente gestita. La raccolta amministrata è stata invece negativa per 148 milioni. La raccolta diretta ha raggiunto 180 milioni. A sostenere la componente gestita ha contribuito il risultato di Fineco Asset Management, con una raccolta retail di 199 milioni, con un forte interesse per Fam Target. A fine novembre 2019 Fam gestiva masse per 13,4 miliardi, di cui 8 nella componente retail (+30%) e 5,4 mld in quella istituzionale (+29,9%). «Gli eccellenti dati di raccolta di novembre evidenziano l’efficacia delle strategie messe in atto per favorire la conversione degli asset della clientela verso forme di risparmio gestito, in particolare per quanto riguarda la componente dei Guided products», ha commentato l’a.d. Alessandro Foti. «Da evidenziare il contributo di Fineco Asset Management, con i prodotti di nuova generazione che si confermano in grado di attrarre l’interesse della clientela».

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  • Milano, la metropolitana inchioda ancora Passeggeri in ospedale, freni sotto accusa
Una brusca frenata del metrò all’ora di punta in pieno centro a Milano. Uno scossone improvviso che ha fatto cadere molti passeggeri a bordo. Sono 17 le persone visitate sul posto e nove i trasportati in ospedale — tra cui una bambina di 10 anni — per contusioni e traumi lievi. È il secondo caso in città nel giro di poco più di una settimana. L’episodio è di ieri alle 18,10, a bordo di un treno della linea Rossa a San Babila diretto a Sesto San Giovanni. Il convoglio stava arrivando in banchina e poco prima ha inchiodato bruscamente. Intorno alle 18,20 la circolazione è stata bloccata prima su tutta la linea poi tra Cairoli e Palestro per poi riprendere a funzionare regolarmente un’ora dopo. Un testimone ha raccontato che il treno si è «letteralmente inchiodato » facendo cadere i passeggeri. Il più grave è un uomo di 57 anni, al Fatebenefratelli in codice giallo con contusioni. Cosa abbia fatto scattare la frenata d’emergenza è da capire e Atm lo stanno accertando. Sembra molto meno probabile, però, che si sia trattato di un errore umano.
  • Cattolica, il cda diffida l’ex numero uno Minali “Violata la riservatezza”
Il consiglio di amministrazione della compagnia veronese ha inviato una lettera di diffida all’ex amministratore delegato Alberto Minali, defenestrato a sorpresa il 31 ottobre scorso con una votazione a larga maggioranza. Nel documento – questa volta approvato all’unanimità ad eccezione dell’interessato in una riunione di consiglio che si è tenuta due giorni fa – si fa riferimento a «iniziative e notizie di stampa in relazione all’avvenuta revoca delle deleghe operative con l’effetto di scendere nel merito di fatti gestionali che dovrebbero essere di principio riservati, al di là delle personali valutazioni al riguardo ». Nella lettera indirizzata a Minali e che Repubblica ha potuto consultare è scritto: «Non possiamo non farle presente e formalmente rammentarle, ovviamente stante la sua carica di consigliere di amministrazione oltre che in qualità di socio… il suo dovere fiduciario di corretto svolgimento del rapporto di amministrazione e, quale sua prima declinazione, l’obbligo di riservatezza sui fatti gestionali, al di là del suo diritto di opinione che, nella sua situazione deve essere subordinato a quel dovere». La lettera prosegue, quindi, con la diffida in senso stretto: «La invitiamo, quindi, a una consona interpretazione del suo ruolo nell’interesse primario della società, dovendoci riservare, in caso contrario le opportune iniziative ». «Le ragioni della revoca delle deleghe – si legge ancora nella lettera – sono state e restano quelle espresse in sede di consiglio di amministrazione, come a lei noto perché partecipante alla delibera, a larghissima maggioranza e che attengono in sostanza al venire meno, oggettivamente, dell’imprescindibile fiducia dell’organo delegante verso il delegato e quindi nei suoi confronti ».

  • Reputazione fragile, una vita per costruirla5 minuti per distruggerla
  • «Oggi la disintermediazione, che ha già messo in crisi la politica, è entrata anche nelle imprese. Ci si trova quindi a ripensare il ruolo dei comunicatori. Ma sono proprio i professionisti della comunicazione ad assumere una nuova centralità all’interno delle strategie aziendali e della creazione del brand purpose, la ragione che sta alla base della nascita dell’azienda, del suo rapporto con gli stakeholder e della sua organizzazione». Così Gianluca Comin, docente di strategie di comunicazione e tecniche pubblicitarie alla facoltà di economia e management dell’Università Luiss e a capo di Comin & Partners, società di consulenza strategica con sede a Roma e Milano. «Viviamo tempi complessi che richiedono risposte complesse: i cittadini e i consumatori sono più connessi ed esigenti, rifiutano le intermediazioni tradizionali e si informano in modalità sempre più indipendenti. A questa realtà le imprese e le istituzioni più avvedute rispondono con un approccio strategico, che analizza i bisogni di informazione e utilizza tutti gli strumenti utili a raggiungere i propri stakeholder. Solo una comunicazione integrata è in grado di rispondere alla complessità».

La raccolta di Fineco, Anima e Mediolanum

A novembre la raccolta netta di Fineco è stata pari a 384 milioni di euro, +87 per cento rispetto a novembre dell’anno scorso. Per Anima è stata positiva per circa 132 milion, per un totale da inizio anno positivo per circa 171 milioni. per Banca Mediolanum la raccolta netta di novembre è salita a 306 milion, di cui 142 per il risparmio gestito.
  • Liti con banche e assicurazioni senza obbligo di mediazione
Riduzione da tre riti a uno per le controversie decise dal giudice monocratico con eccezione delle cause davanti al giudice del lavoro, estensione o esclusione delle materie sottoposte al passaggio obbligatorio della mediazione o della negoziazione assistita e sanzioni rafforzate per cause e querele infondate. Sono alcune novità contenute del disegno di legge delega che punta a una maggiore efficienza del processo civile e a rivedere la disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie. Un testo che ha ottenuto, nella notte tra giovedì e venerdì, l’ok del Consiglio dei ministri, ma che è ora atteso alla prova del Parlamento. Per raggiungere l’obiettivo primario di tagliare in tempi, si comprimono i termini per lo svolgimento delle varie fasi e si prevede l’obbligo per il giudice di predisporre un calendario per le udienze. Per l’ udienza di prima comparizione non si possono sforare i 120 giorni, mentre il tempo per le parti non può andare al di sotto degli 80 giorni.

 

  • Polizze in crescita, ma il 90% dei campi non è assicurato
Oltre a ridisegnare la mappa delle coltivazioni, spostando sempre più a Nord la linea di confine di molte produzioni, il cambiamento climatico sta modificando in profondità anche il mercato delle assicurazioni in agricoltura. Nessun settore è forse più direttamente esposto agli effetti degli eventi metereologici estremi sempre più intensi e frequenti: oltre il 25% dei danni da catastrofi naturali riguarda l’agricoltura, percentuale che sale all’80% nel caso delle prolungate siccità. A novembre in Italia ci sono stati sei nubifragi al giorno, l’eccezionalità degli eventi atmosferici estremi è diventata la norma e, secondo la Coldiretti, è costata all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi in un decennio tra perdite di produzione e danni a strutture e infrastrutture nelle campagne.
  • Nel 2019 valori al sicuro per oltre 8 miliardi
I primi numeri del 2019 confermano la crescita del mercato delle polizze agricole agevolate. Quest’anno, in base ai dati ancora provvisori anticipati dal ministero delle Politiche agricole, si è arrivati per la prima volta a superare la soglia degli 8 miliardi in termini di valori assicurati, comprensivi delle polizze sulle strutture aziendali e sulla zootecnia, con un aumento del 3,2% rispetto al 2018. Nel comparto delle colture vegetali spicca il dato positivo delle regioni del Mezzogiorno, dove le polizze agevolate sono cresciute del 29%. Migliora anche la capacità di risposta della Pubblica amministrazione, con 771 milioni di euro di contributi liquidati a fine novembre relativi a quattro campagne assicurative (dal 2015 al 2018), corrispondenti all’82% degli impegni di spesa programmati.

 

  • Finanza verde Quei pochi che fanno sul serio
La settimana della Cop25 di Madrid ha certificato le tante chiacchiere e i pochi fatti sul contenimento del riscaldamento globale da parte degli Stati. Ce n’è però anche per i big della finanza. Influence Map, centro studi britannico tra i più accreditati nel settore della sostenibilità, ha fatto emergere chi veramente si è impegnato, senza se e senza ma, per l’approvazione della bozza di tassonomia (classificazione) europea sulle attività economiche sostenibili. «La ricerca di Influence Map ha analizzato 50 fra i più grandi gruppi finanziari europei, verificando che soltanto un piccolo gruppo di società ha attivamente e in modo trasparente difeso una tassonomia più robusta». I nomi di quelli bravi è il seguente: Aviva, gruppo Bpce, Bnp Paribas, Bbva, Axa e Allianz. «La maggioranza delle società esaminate o non si è impegnata sulla tassonomia o non si è impegnata in modo trasparente», viene specificato nel report. Ci sono infine i gruppi finanziari che hanno fatto soltanto delle dichiarazioni pubbliche di sostegno.