Il prodotto multiramo di Groupama punta alla flessibilità del fondo interno e alle opzioni di conversione in rendita

di Fausto Tenini e Alessandro Lazzari * (Assinews)

Groupama Dimensione Multivalore Target è un contratto multiramo sulla vita con partecipazione agli utili e di tipo unit linked a premio unico. Il prodotto prevede quattro opzioni di investimento prefissate, in cui l’investimento del premio unico ed eventuali premi aggiuntivi, al netto dei costi, viene ripartito tra il fondo interno ValorePiù Quota Medium Classe B, il cui valore dipende dalle fluttuazioni del valore delle attività finanziarie sottostanti, e la gestione separata ValorePiù. A seconda dell’opzione di investimento scelta, la parte di capitale investita nel fondo interno può variare da un minimo del 20% a un massimo del 70%. Il fondo interno investe aul mercato azionario, obbligazionario e monetario, mentre la gestione separata si prefigge rendimenti positivi e stabili poco legati alle oscillazioni dei mercati. Si tratta di un prodotto a vita intera che si conclude con il decesso dell’assicurato, ma nel corso della durata il cliente può esercitare il diritto di riscatto totale o parziale purché sia passato almeno un anno dalla data di decorrenza del contratto. Il premio unico deve dovrà essere di almeno 5 mila euro, ma non superiore a 500 mila euro. Il costo della copertura assicurativa è specificato e risulta pari allo 0,078% annuo del controvalore delle quote del fondo. La soluzione presa in esame si basa sulla combinazione d’investimento Dimensione Multivalore Moderato Target, dove il 70% del capitale viene investito nella Gestione separata ValorePiù e il rimanente 30% è destinato al fondo interno ValorePiù Quota Medium Classe B. Le prestazioni assicurate derivanti dall’investimento nella gestione separata sono contrattualmente garantite e si rivalutano annualmente in base al rendimento della stessa. Mentre le prestazioni assicurate derivanti dai fondo interno dipendono dalle oscillazioni delle attività finanziarie in portafoglio. La prestazione in caso di decesso prevede il pagamento di una prestazione pari alla somma del capitale rivalutato della gestione separata e del controvalore delle quote dei fondi interni alla data dell’evento, maggiorato del 7% oppure del 2% qualora l’età dell’assicurato al momento del decesso sia superiore a 80 anni. La maggiorazione non potrà però superare i 10 mila euro. Tra le opzioni contrattuali c’è conversione del valore di riscatto in rendita vitalizia, di tipo rivalutabile, pagabile fino a che l’assicurato è in vita, oppure pagabile in modo certo per i primi 5, 10 o 15 anni, o ancora pagabile fino al decesso dell’assicurato e successivamente reversibile, in misura totale o parziale, a favore di un secondo vitaliziando. La rendita vitalizia non potrà essere riscattata durante il godimento. Trascorso almeno un anno dalla decorrenza del contratto il cliente può chiedere di rimodulare l’investimento tramite switch nel rispetto delle combinazioni previste. Per quanto riguarda il motore finanziario sottostante alla polizza, la gestione separata ValorePiù ha reso nel 2018 il 2,92% al lordo dei costi, rispetto al 3,14% del 2017, mentre a fine settembre 2019 si fotografa un tasso medio di rendimento del 2,82%. Buona parte del portafoglio è allocata su titoli di Stato e obbligazioni in euro. Il fondo interno ValorePiù Quota Medium Classe B adotta invece uno stile di gestione flessibile e diversificato, senza un particolare benchmark di riferimento, per il quale viene indicata una volatilità media annua attesa inferiore all’8%. Il Kid è opportunamente indirizzato alla soluzione complessiva, che mixa le corrette percentuali di gestione separata e fondo interno per avere misure uniche di rendimento atteso e costo medio ponderato di ciascuna soluzione. Sull’orizzonte suggerito di 5 anni il Kid evidenzia un rendimento medio annuo atteso, al netto dei costi, dello 0,96% in uno scenario moderatamente favorevole (+2,87% nel caso più ottimistico), bilanciato dal -2,87% di perdita media annua netta se i mercati risulteranno fortemente sotto pressione. L’impatto medio annuo dei costi sul rendimento si colloca all’1,99%. (Riproduzione riservata)

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