Il Regulator finanziario francese sottoporrà nel corso del 2020 banche e assicurazioni agli stress test sui cambiamenti climatici.

Lo ha comunicato il governatore della banca centrale Francois Villeroy de Galhau. Gli investitori stanno aumentando la pressione sulle aziende affinché muovano passi concreti nell’attuazione dell’Accordo di Parigi sul clima (COP21) del dicembre 2015, che ha stabilito il duplice obiettivo di contenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali (oggi siamo già a +1) e di mettere in campo azioni per limitare l’incremento a 1,5 gradi. Governi, imprese, cittadini devono dunque accelerare gli sforzi per scongiurare lo scenario peggiore. Anche perché, secondo le simulazioni dell’Ipcc, se il pianeta continua a riscaldarsi a questi ritmi, il limite di +1,5 gradi verrà raggiunto tra il 2030 e il 2052.

Insomma, le pressioni sono forti e il tema è molto avvertito in Francia, dove Villeroy ha annunciato nei giorni scorsi durante un evento pubblico, senza fornire alcun dettaglio, che nel prossimo anno “eseguiremo test di stress climatico su banche e assicurazioni, che saranno molto utili al fine di valutare il tipo di rischi climatici che già ora si stanno affacciando tra le pieghe dei bilanci degli istituti di credito e delle imprese di assicurazioni”. Villeroy ha aggiunto che le organizzazioni finanziarie francesi saranno sottoposte a stress test su due o tre scenari di cambiamento climatico e che i risultati saranno resi pubblici.

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