di Simona D’Alessio

Un avanzo gestionale pari a circa 1,1 miliardi di euro consentirà all’Enpam (l’Ente di previdenza ed assistenza dei medici e dei dentisti) di veder salire, a fine anno, il suo patrimonio a livelli elevati, ossia a «22,4 miliardi a valore civilistico», ma già oggi, sul mercato, i beni della Cassa pensionistica privata hanno oltrepassato la soglia dei 23 miliardi. E, nel frattempo, l’Ente dei «camici bianchi» vede impennarsi pure le uscite per coprire le prestazioni previdenziali, in una stagione nella quale crescono gli iscritti che vanno in quiescenza (in considerazione degli effetti, attesi, della riforma del sistema pensionistico, varata nel 2013), e la spesa nel 2020 è ritenuto raggiungerà quota 2,2 miliardi. Lo si legge nel bilancio preconsuntivo per il 2019 e nel budget relativo al prossimo anno, su cui il Parlamentino dell’Enpam ha appena accesso il semaforo verde; la più grande Cassa previdenziale del nostro Paese, che vanta 366 mila medici e odontoiatri attivi e 116 mila in pensione, prevede di chiudere i conti dell’annualità ventura con un avanzo di circa 850 milioni.
Al 31 dicembre 2020 è stimato le entrate contributive approdino a 2,9 miliardi, «anche grazie all’incremento di un punto percentuale delle aliquote delle gestioni della Medicina generale, degli specialisti ambulatoriali e dei liberi professionisti (la cosiddetta «Quota B»), malgrado il calo delle entrate per riscatti e ricongiunzioni», viene evidenziato; come accennato, inizierà progressivamente ad incurvarsi la «gobba» pensionistica (+27% tra i liberi professionisti e +14,5% nella medicina generale nell’ultimo anno), le cui caratteristiche erano state espresse nella scorsa primavera, al momento dell’approvazione del bilancio consuntivo per il 2018 dell’Ente (si veda ItaliaOggi del 30 aprile 2019).
Per il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti la stella polare da seguire è assicurare «la circolarità della funzione previdenziale, assistenziale e di welfare dell’Ente, a vantaggio di tutti gli iscritti attuali e futuri. Resta l’obiettivo primario di sostenere la professione, promuovendo iniziative a favore dei giovani, delle colleghe e delle aree di criticità professionale, anche con investimenti socialmente responsabili», ha concluso il numero uno della Cassa.
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