A fine 2018 le cause civili e penali pendenti in ogni grado di giurisdizione sono  230.777, in calo del 6% rispetto al 2017 e del 24% rispetto al 2010.  A fronte di queste cause vi è un importo a riserva di 5,7 miliardi, pari al 32% della riserva complessiva dei rami r.c. auto e natanti. 

Lo riporta l’IVASS in una statistica sul contenzioso civile RCA e natanti tra il 2010-2018.

I dati sul contenzioso evidenziano una significativa conflittualità nel settore dell’assicurazione obbligatoria r.c. auto e natanti per controversie concernenti: la liquidazione dei sinistri, l’attribuzione della responsabilità, la quantificazione del danno ovvero rifiuti da parte delle imprese a concedere l’accesso agli atti del fascicolo del sinistro trattato. Il lento smontamento del contenzioso pendente di fatto penalizza i danneggiati, gli assicurati, le imprese e l’amministrazione della Giustizia.

L’elevato numero di cause pendenti, spesso anche ultraquinquennali, è dovuto alla elevata durata dei processi. Questa determina forti disagi per i danneggiati e richiede l’accantonamento per un lungo periodo di risorse finanziarie per coprire il pagamento dei sinistri, comprimendo ulteriormente i risultati del conto economico.  Gli elevati tempi di eliminazione del contenzioso pendente incidono negativamente anche sul livello dei premi e, eventualmente, sull’applicazione del “malus” al responsabile del sinistro, che consegue solo alla registrazione di un pagamento. 

Il contenzioso civile si è ridotto del 6% (nel 2018, il  numero delle cause pendenti è di 228.139) e facendo registrare il valore più basso nel periodo 2010-2018 e una contrazione del -24% rispetto al 2010.  Tuttavia continua ad essere condizionato dai  lunghi  tempi di costituzione e chiusura delle cause civili. 

Nel periodo 2010-2018 il numero dei sinistri a riserva si riduce del -36%, passando da 1.667.938 del 2010 a 1.069.774 del 2018, anche a causa della crisi economica che ha ridotto la circolazione dei veicoli, con una consistente diminuzione dei sinistri denunciati, e dei più sicuri sistemi di sicurezza della guida in dotazione sui nuovi veicoli e dalla nuova normativa sulle lesioni micro-permanenti (Legge n. 27/2012, del Governo Monti). La frequenza delle cause sui sinistri a riserva nel citato periodo è crescente per i primi cinque anni, dal 18,2% del 2010 al 24% del 2014, valore massimo, e si attesta al 21,6% nel 2018, una causa ogni 5 sinistri a riserva.

L’importo stanziato a riserva dalle imprese in previsione degli esborsi futuri relativi alle cause pendenti alla fine del 2018 è pari a 5,7 miliardi, con un peso del 32% rispetto alla riserva complessiva di bilancio dei rami r.c. auto e natanti relativa all’anno 2018.  Il riservato medio per le cause pendenti del 2018 è pari a 24.580 euro (25.353 euro nel 2017) mentre quello dei sinistri in causa a riserva (che possono essere comprensivi di più cause), ammonta a 24.845 euro.

Il contenzioso civile di 1° grado (216 mila cause in ambito nazionale) è concentrato in Campania (39%), in particolare Napoli (26%), e nel Lazio (14%). 

In termini di importo, le cause civili di 1° grado si chiudono con transazione per il 56%, soccombenza dell’impresa per il 32% e esito favorevole all’impresa per il 12%.

A fine del 2018 il numero delle cause penali pendenti è contenuto (2.638 nel 2018) e in crescita del 10% circa rispetto al 2017 (2.405). Si tratta quasi esclusivamente di cause per danni alla  persona, un terzo delle quali risalente a oltre 5 anni fa.

Il contenzioso assicurativo è un’importante area di rischio per le imprese. L’IVASS svolge un sistematico monitoraggio con l’obiettivo di sensibilizzare il mercato verso questo fenomeno che può essere causa di disagio per i consumatori/danneggiati e di valorizzare il patrimonio informativo, anche in un’ottica anti-frode. 

In allegato la statistica completa

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Contenzioso RCA