Le falle di sicurezza nei dispositivi IoT possono essere una facile porta d’accesso per gli attacchi degli hacker: sono sempre di più i cyber-criminali che si insinuano nei dispositivi della Iot, come i sistemi di sorveglianza e allarme per la smart home, tramite l’utilizzo di software malevoli.

E’ quanto emerge dal Nokia Threat Intelligence Report 2019, lo studio basato sui dati aggregati dal monitoraggio del traffico generato sulle reti quest’anno su scala mondiale da oltre 150 milioni di device in cui viene impiegato il Nokia NetGuard endpoint security, una suite di prodotti che fornisce protezione contro bot e malware e include il rilevamento di anomalie nei comportamenti degli oggetti Iot.

Il report mostra che l’attività botnet Iot ha rappresentato il 78% degli eventi malware rilevati sulle reti dei fornitori di servizi di comunicazione (Csp) nel 2018,un netto incremento rispetto al 33% registrato nel 2016, quando hanno cominciato a diffondersi i botnet Iot.

Nel 2018, i bot Iot hanno rappresentato il 16% dei dispositivi infettati sulle reti dei Csp, contro il 3,5% osservato nel 2017.

Un altro indicatore del moltiplicarsi delle minacce, sottolinea Nokia, è l’allargamento a macchia d’olio delle infezioni legate al processo di mining delle criptovalute, con cui le transazioni con monete virtuali sono elaborate e inserite nei sistemi blockchain: il report indica che il mining infettato da malware si sta espandendo dai server di fascia alta, con processori specializzati, verso i device Iot, gli smartphone e i web browser.

Il nodo della sicurezza nella Iot va prontamente affrontato perché la diffusione degli oggetti connessi conoscerà un boom con l’avvento del 5G, lo standard mobile di nuova generazione. Gli analisti notano che l’ampiezza di banda, la possibilità di impiego su larga scala e la bassissima latenza del 5G facilitano enormemente la connessione delle cose a Internet, ma questi miliardi di oggetti connessi includono molti dispositivi sensibili come le automobili, i sistemi per la smart home, i droni e le apparecchiature mediche, che non ammettono compromessi sulla sicurezza, tanto più che gli hacker usano tecniche sempre più sofisticate e affinano le loro competenze.