Dalla manovra del cambiamento al cambiamento di manovra. La battuta sul destino della prima legge di Bilancio del governo pentaleghista non fa che ricalcare il destino di un testo, modificato in profondità con un maxiemendamento che di fatto recepisce l’intesa raggiunta con l’Unione europea. Dalla A alla Z ecco tutti i contenuti
Il 2018 è stato l’annus horribilis del risparmio gestito con quasi tutte le asset class in territorio negativo e fosche previsioni macroeconomiche all’orizzonte. Le poche luci sono per i gruppi che si sono mossi con prudenza e hanno scommesso sulle piazze internazionali più strategiche. È il caso di Eurizon, l’asset manager di Intesa Sanpaolo , che sotto la guida dell’ad Tommaso Corcos ha rafforzato la propria presenza in Europa e in Cina, con nuovi presidi e alleanze mirate.
Le grandi compagnie italiane sono pronte a lanciarsi nel mercato della instant insurance. La divisione assicurativa del gruppo Intesa Sanpaolo guidata da Nicola Maria Fioravanti nel 2019 lancerà la prima polizza istantanea per la casa, da acquistare anche solo per un giorno al prezzo di 5 euro, come aveva raccontato il numero uno della compagnia nell’intervista a MF-Milano Finanza il 24 novembre. Mentre alle Poste Italiane sono al lavoro per offrire in tempo reale un prodotto assicurativo viaggi, da sottoscrivere in pochi secondo tramite una app, grazie alla collaborazione con la fintech Neosurance. La stessa che, già da qualche mese, lavora anche con Axa in Italia per offrire in appena dieci secondi, una copertura per il rimborso delle spese mediche in viaggio e per l’assistenza 24 ore su 24 ai 25 mila utenti della community di Tiassisto24, una piattaforma web e mobile che ha come obiettivo la cura dell’auto, aiutandoli a risolvere i propri problemi quotidiani.
Anche Mansutti, storico broker assicurativo italiano, è pronto a lanciarsi nel mondo dell’insuretch con una nuova piattaforma che consentirà l’acquisto di polizze in maniera rapida e flessibile. Per strutturare al meglio l’offerta ha pure commissionato una ricerca al dipartimento di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma, utile a capire quali siano le esigenze e le aspettative dei clienti.
L’analisi è ad ampio raggio. Si guarda a Est Europa, Asia e pure al Sud America. Generali Assicurazioni ha iniziato a scandagliare le opportunità sul mercato per far crescere i premi, pari oggi a 63 miliardi, ma soprattutto per far aumentare la produttività. «I prezzi per chi vuole comprare stanno iniziando a scendere», dice a MF-Milano Finanza il general manager di Generali , Frédéric de Courtois.
Se da una parte il mercato e gli assicurati richiedono sempre più spesso prodotti semplici e chiari, da acquistare in pochi secondi, dall’altra le nuove regole europee sulla distribuzione assicurativa (Idd), partite lo scorso ottobre, stanno cambiando la fase di messa a punto delle polizze, spesso complicando le cose. Secondo la normativa europea, per ogni nuovo prodotto, le compagnie devono redigere il pog, acronimo di Product Oversight Governante, o governo del prodotto, che sintetizza il processo di creazione del prodotto.
Nel 2019 partirà il provvedimento Quota 100 per le pensioni anticipate. Ma le finestre mobili di tre-sei mesi, previste per ridurre la spesa, creano evidenti distorsioni tra i lavoratori
Come sottolinea la Covip nella propria Relazione annuale i giovani rimangono ai margini del sistema di previdenza complementare, anche per effetto delle difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro con continuità di rapporto e adeguatezza di retribuzione. Potrebbe essere utile valutare l’opportunità di introdurre schemi di incentivazione dei contributi che prevedano la possibilità di riportare ad anni di imposta successivi i benefici che non si sono utilizzati in una fase di incapienza fiscale al fine di aumentare il grado di inclusione previdenziale per le fasce più deboli della popolazione a maggior rischio povertà nella fase terminale della vita lavorativa. In attesa di eventuali modifiche normative un primo passo, utilizzando le regole vigenti, può essere stimolato dalla rete di protezione famigliare.

Metodo di calcolo retributivo applicato dalla Cassa di previdenza forense per la pensione in regime di cumulo gratuito dei contributi per chi ha l’anzianità necessaria per andare in quiescenza nello stesso Ente degli avvocati (34 anni di contributi dal 1° gennaio 2019, parametro che salirà a 35 anni, a regime, dal 2021). E, invece, chi vanterà un periodo associativo inferiore ai 34 anni, vedrà la prestazione determinata col sistema contributivo, tuttavia il computo «non potrà esser inferiore a quello che si avrebbe utilizzando lo strumento della totalizzazione», perciò, si tratterebbe di un meccanismo contributivo meno «rigido», più vicino, cioè, al metodo reddituale.

  • Pensioni, stop rivalutazioni da 10 miliardi in dieci anni
Durerà solo un triennio, fino al 2021, ma garantirà oltre dieci miliardi di risparmi in dieci anni. Il nuovo schema di rivalutazione delle pensioni che scatterà a gennaio sale a sette fasce, rispetto alle quattro attuali, con la conferma della copertura al 100% per gli assegni fino a tre volte il minimo (1.521 euro mensili). La misura, prevista nel maxiemendamento alla manovra, arriva dopo sei precedenti blocchi, uno dei quali giudicato incostituzionale nel 2015. Al termine del triennio, la schema dovrebbe decadere per tornare alle tre fasce previste dalla legge 388/2000. Ma dai sindacati arriva subito uno stop contro quello che viene ritenuto un taglio al potere di acquisto dei pensionati.

 

  • I Pir e l’impegno su oneri e Pmi con i risparmiatori
I Pir continuano a sostenere la raccolta del risparmio gestito in Italia, ne rappresentano ormai il 40%. Un dato importante che dimostra come questo strumento di successo sia piaciuto a risparmiatori e società di gestione per le agevolazioni fiscali previste sui capital gain allo scadere dei 5 anni d’investimento.
Plus24, che cura mensilmente l’osservatorio del Sole 24 Ore sui piani individuali di risparmio, dedica la sua copertina al bilancio 2018 dei Pir. Uno strumento finanziario che è stato acquistato da 800mila sottoscrittori, la metà dei quali si è affacciata per la prima volta al mondo del risparmio gestito.
  • I «piani» si avviano a chiudere l’anno a quota 4 miliardi
Continuano a crescere ma a ritmo meno sostenuto, mentre le performance sono in caduta libera. Così potrebbe essere sintetizzato l’andamento dei Pir nel corso del 2018, anno decisamente meno brillante di quello di esordio, vale a dire il 2017. Certo, lo scenario all’epoca era completamente diverso: i mercati viaggiavano con il vento in poppa mentre oggi gli indici di Piazza Affari sono indirizzati verso il basso e da gennaio hanno perso in media il 18% (con picchi del 26% per il segmento delle small cap). Nel periodo considerato solo i settori alimentari (+8,9%) e retail (+3,63%) del mercato principale hanno portato a casa risultati positivi. In questo scenario anche le Ipo hanno rallentato, interrompendo così l’afflusso di capitale in arrivo dalle casse dei Pir e quindi all’economia reale.
Ma nonostante l’andamento negativo del listino italiano nel suo complesso, i piani individuali di risparmio hanno comunque tenuto la rotta: secondo l’Osservatorio di Plus24 a novembre hanno incassato poco meno di 70 milioni (erano 16,2 a ottobre) e si avviano ad archiviare l’anno con flussi che si aggirano sui 4 miliardi, un terzo dei 12 incassati nel 2017.
  • Pir e polizze: la raccolta premia CreditRas e Poste
L’estate dei Pir assicurativi è durata poco. Dopo un iniziale secondo semestre 2017 incoraggiante, per le polizze Pir compliant, a ottobre 2018 è arrivata una doccia fredda, complici probabilmente i mercati, con una contrazione del 76% rispetto a quanto raccolto nel mese di ottobre dello scorso anno. Secondo le statistiche Ania infatti i nuovi premi relativi ai contratti Pir a ottobre (ultimo dato disponibile) sono stati par i a 72 milioni di euro, ammontare ancora in netto calo rispetto agli importi emessi nei primi sei mesi dell’anno e più che dimezzato rispetto a ottobre 2017. È migliore il bilancio da inizio anno, le iniziative Pir di natura assicurativa hanno raggiunto un ammontare di premi pari a 1,9 milioni di euro in aumento del 57,4% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, quando, tuttavia, il collocamento è stato realizzato solo nella seconda parte dell’anno: l’industria è rimasta infatti ferma fino a giugno in attesa di chiarimenti fiscali. Il settore pesa comunque solo il 3% sul totale del business Vita assicurativo.
  • Hdi crea il primo Pir sostenibile
Hdi Assicurazioni ha deciso di puntare sulla sostenibilità e ha lanciato il 10 dicembre il primo Pir italiano che investe con criteri Esg (acronimo di environmental, social and governance). A parlarne è Fabio Rogato, vice direttore di Hdi assicurazioni che fa parte del gruppo Talanx di Hannover (terzo assicuratore tedesco).
  • Novità che non piace più di tanto agli agenti
Come si può vedere dai numeri le iniziative assicurative non hanno avuto per ora un grande successo. Colpa della partenza ritardata di quasi un anno, colpa dei mercati che hanno raffreddato gli entusiasmi iniziali. Ma anche di motivi strutturali.«A differenza dei fondi Pir proposti da Sgr, i Piani assicurativi hanno avuto più difficoltà nel decollo essenzialmente per tre motivazioni -spiega Luca Ferrari Trecate di Nctm Studio Legale che ha recentemente curato uno studio dedicato agli strumenti Pir con la collaborazione di JeMe Bocconi e Deloitte–. In primis per molti emittenti i Pir sono un prodotto che è entrato in concorrenza diretta con gli analoghi prodotti Ucits. Per le reti di vendita inoltre la polizza Pir non aggiunge molto valore rispetto agli altri prodotti assicurativi già in collocamento (multiramo e unit) che sono comunque esenti da tasse di successione e che sono generalmente meno rischiosi.