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I dati della Banca d’Italia relativi ai finanziamenti erogati a ottobre
In rialzo il costo dei mutui per le famiglie e dei prestiti per le imprese. L’aumento è contenuto ma può segnare una tendenza per i prossimi mesi se non cala il rischio sovrano
Oggi il cda voterà la modifica dello statuto per eliminare il vincolo dei 70 anni
L’assemblea sarà chiamata a cambiare gli articoli che riguardano il cda. Galateri verso la conferma al vertice della compagnia triestina. Il voto contrario di Pellicioli. La questione del direttore generale
Molti segnali indicano che questa rivoluzione è stata avviata. Anzitutto la normativa gioca un ruolo favorevole: l’Idd, la recente direttiva europea sulla distribuzione assicurativa, impone alle imprese di disegnare i prodotti per market target. La stessa competizione sta poi spingendo in questa direzione. Le imprese assicurative hanno iniziato a differenziare le strategie di offerta: Allianz ha lanciato prodotti a struttura modulare per il mass market; Reale Mutua ha proposto soluzioni per aree di bisogno del welfare familiare; Generali ha lanciato una soluzione articolata per profili familiari e stili di vita; UnipolSai ha puntato sull’integrazione delle coperture con servizi tecnologici. Ma il segnale più recente di innovazione viene dalla bancassurance. I maggiori gruppi bancari, a partire da Intesa Sanpaolo , si sono resi conto che la protezione può divenire per essi la principale area di espansione e di redditività. Certo non è facile: si tratta di integrare l’assicurazione danni nella cultura e nel core business della banca, e di potenziare le capacità di offerta delle reti; ma anche di innovare l’offerta, distinguendola da quella assicurativa tradizionale.
Arriva una nuova proposta per tentare di rafforzare lo scuso anti-spread per le compagnie di assicurazione italiane. Ad avanzarla è Roberto Gualtieri, presidente della commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Ue (Econ), che in una lettera inviata il 6 dicembre al vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis ha proposto una soluzione alternativa in tema di Solvency ll.
L’amministratore delegato di Unipol Carlo Cimbri, ha confermato le indiscrezioni riportate nei giorni scorsi da MF-Milano Finanza secondo cui Bper si sta muovendo per conquistare Unipol Banca. L’istituto modenese «è uno dei possibili destinatari» di Unipol Banca, la controllata del gruppo assicurativo bolognese da tempo destinata a essere ceduta.

 

  • Raccolta Azimut a 355 mln
Il gruppo Azimut ha registrato strato nel mese di novembre una raccolta netta di 355 milioni, raggiungendo circa quota 4.2 miliardi da inizio anno. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si attesta a fine novembre a 52,2 miliardi, di cui 40,9 miliardi fanno riferimento alle masse gestite. «I risultati del mese», commenta il eco Sergio Albarelli, «rafforzano l’andamento positivo della raccolta totale del gruppo e in particolare i flussi di risparmio gestito riflettono la qualità delle soluzioni proposte e la capacità dei consulenti finanziari di affiancare i clienti quotidianamente, ricorrendo a un approccio integrato di lungo terni ne anche nei periodi di turbolenza dei mercati».

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«L’arbitro bancario e finanziario è un’esperienza di successo: lo scorso anno ha ricevuto più di 30 mila reclami. Un analogo sistema per il settore assicurativo, l’arbitro assicurativo, dovrebbe essere avviato presumibilmente all’inizio del 2020»: lo ha annunciato il direttore generale di Bankitalia e presidente dell’Ivass, Salvatore Rossi. «La regolamentazione finanziaria e un’efficace vigilanza non possono bastare», ha aggiunto Rossi, «se i consumatori non sono in grado di comprendere i propri bisogni finanziari e non sanno far valere i propri diritti. In’adeguata alfabetizzazione finanziaria è una competenza cruciale affinché i soggetti possano compiere scelte finanziarie coerenti con le proprie esigenze, personali e famigliari».
Salto di qualità del welfare per i professionisti, «motore» di sviluppo della cultura previdenziale (chiarendo che i versamenti non sono «una tassa», bensì un «investimento sul futuro»), veicolo per elevare le competenze, individuare le opportunità da cogliere dei fondi Ue, nonché per favorire l’accesso al credito, attraverso accordi delle Casse con enti, fondazioni e istituti bancari per «garantire un portafoglio di strumenti finanziari agevolati per i propri iscritti». È l’orizzonte tracciato dal libro bianco sul welfare, illustrato a Roma, nel corso dell’iniziativa dell’Adepp (l’Associazione degli Enti pensionistici) nella quale è stato presentato dal presidente Alberto Oliveti l’VIII rapporto sulla previdenza privata (i cui contenuti erano stati anticipati ieri da ItaliaOggi); gli esiti del questionario cui hanno risposto 16 Casse su 20, un campione rappresentativo di «circa l’80% degli 1,6 milioni di associati», rimarcano l’ampia copertura sul fronte della salute, poiché 11 offrono un rimborso delle spese mediche totalmente auto-finanziato, 9 la Long term care in caso di non autosufficienza, 8 la copertura per infortunio.
  • Allianz Partners e GoEuro insieme per offrire una migliore esperienza ai viaggiatori.
Allianz Partners, azienda attiva a livello mondiale nell’assistenza, nell’assicurazione viaggi e nei servizi alla persona, ha siglato una partnership con GoEuro, piattaforma per la prenotazione online di treni, autobus e aerei in Europa, offrendo alla clientela del portale copertura assicurativa in caso di cancellazione, smarrimento bagaglio, mancata coincidenza. Italia, Spagna, Francia e Germania saranno i primi Paesi a testare la collaborazione che verrà poi estesa nel corso del 2019 agli altri mercati.

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  • Pensioni d’oro, tagli dal 10 al 40%
C’è accordo sulle pensioni d’oro, superiori ai 90 mila euro lordi annui. La lunga trattativa sembra ormai planare verso il contributo di solidarietà: a tempo, secondo 5 aliquote a scaglioni (10- 20- 25- 30- 40%), per finanziare le pensioni più basse. Gettito medio annuo stimato: 130 milioni. Su 40-45 mila pensionati “d’oro”, il gruppo più numeroso – circa 31 mila – ricade in prima fascia: tra 90 e 130 mila euro lordi annui. Il sacrificio in questo caso varierà da 100 a 4 mila euro all’anno. Ovvero da 8 a 330 euro al mese ( al lordo delle tasse).

 

  • Galateri ” si blinda” alla presidenza delle Generali
La più antica (1831) e tradizionalista tra le grandi aziende italiane punta sulla continuità anche per il rinnovo del vertice, in agenda il 7 maggio 2019. Compreso il presidente Gabriele Galateri, in sella dal 2011. Per farlo pare pronta a rimangiarsi i limiti anagrafici inseriti nello statuto Generali sei anni fa, per svecchiare gli amministratori e lasciarsi definitivamente alle spalle presidenti ingombranti — non solo per età — come Cesare Geronzi e Antoine Bernheim. Ne discuterà un cda dell’assicuratore triestino oggi, con la prospettiva di deliberare la cancellazione delle soglie introdotte allora per volere di Mediobanca, da decenni primo azionista con un attuale 13% circa delle quote.

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  • Generali, spinta dei soci per togliere il limite d’età
Generali si avvia a proporre il cambio di statuto con l’eliminazione del limite di età — 70 anni — per l’incarico di presidente. La riforma dello statuto, anche per adeguarlo ai nuovi regolamenti Ivass che richiedono che il presidente non abbia poteri esecutivi, è una necessità comune, almeno secondo i principali soci italiani, ed è vista con favore dagli investitori istituzionali. La modifica è stata sollecitata in una lettera dai consiglieri Francesco Gaetano Caltagirone, Romolo Bardin, Ornella Barra, Sabrina Pucci, Roberto Perotti e Paola Sapienza. Oggi se ne discuterà al board. L’orientamento di Mediobanca (13%), Caltagirone (4,7%), Del Vecchio (3,7%), Benetton (3%), De Agostini (1,7%), che in vista dell’assemblea del 7 maggio presenteranno la lista per il board confermando l’attuale ceo Philippe Donnet, sarebbe di cancellare il limite di età per lasciare all’assemblea mani libere sulla scelta del numero uno. In corso ci sarebbero ancora discussioni sul limite al numero dei mandati. In ballo c’è la conferma o meno dell’attuale presidente, Gabriele Galateri, che è in carica da 8 anni e compirà 72 anni l’11 gennaio. La discussione non è ancora nel vivo, anche se ieri in una nota Mediobanca Securities dava per «estremamente probabile» la conferma.

 

  • La città produce il 10% di tutta l’indifferenziata «Adesso qui si rischia il disastro ambientale»
La discarica che l’altra notte è andata a fuoco a Roma sulla via Salaria trattava 600 tonnellate al giorno, circa 200 mila tonnellate di rifiuti l’anno, indifferenziati. Ovvero circa il 20 per cento dei rifiuti indifferenziati che ogni anno vengono prodotti nella Capitale. Sono enormi i numeri dei rifiuti prodotti a Roma (secondo i dati di Legambiente): 4 mila e 700 tonnellate al giorno. Circa 1,7 milioni di tonnellate l’anno, di cui un milione sono i rifiuti indifferenziati che finiscono negli impianti Tmb, ovvero impianti di trattamento meccanico biologico, come quello che è andato a fuoco ieri a Roma. Per capire: in tutta Italia le tonnellate di rifiuti destinate agli impianti Tmb sono 11 milioni, poco più che dieci volte quelli di Roma. Gestire così tanta immondizia non è certo semplice e non è un caso che la Capitale si collochi al terzo posto tra le province con maggior numero di denunce per il trattamento illegale di rifiuti, con 180 infrazioni accertate in un anno, seconda soltanto a Napoli e a Foggia, prima di Palermo.

  • Allarme cybersecurity, aziende senza specialisti
Formazione del personale e investimenti per innalzare il livello di sicurezza del perimetro aziendale, dei dati e dei sistemi interconnessi tra cui quelli per l’industria 4.0. Sono queste le priorità su cui si concentreranno gli investimenti delle grandi e medie aziende italiane nel mirino degli hacker all’attacco per scatenare offensive con diverse forme di phishing e malware. In quest’ultimo caso non si mira ai segreti aziendali o bloccare l’attività ma a “rubare” la potenza di calcolo poi usata per l’estrazione delle criptovalute. Ecco i “nuovi” tipi di aggressioni emergenti nel corso degli ultimi 18 mesi mentre i casi di ransomware, il sequestro dei dati, sono quasi dimezzati.
È quanto rivela il rapporto «Barometro cybersecurity 2018» che oggi viene presentato a Milano e Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare.

 

  • Azimut, raccolti 355 milioni a novembre
Il Gruppo Azimut ha registrato nel mese di novembre 2018 una raccolta netta positiva per circa 355 milioni di euro, raggiungendo così circa 4,2 miliardi da inizio anno. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si attesta a fine novembre a 52,2 miliardi, di cui 40,9 miliardi fanno riferimento alle masse gestite.

 

  • Se ai fondi pensione aderisce chi è più tutelato
Con 155mila nuove adesioni (+5,5%), quasi 3 milioni di iscritti, ed oltre 51 miliardi di patrimonio (+3,5%) i fondi pensione negoziali sono una quota rilevante della previdenza complementare (8 milioni di iscritti in totale e 1 67 miliardi di patrimonio). Dall’assemblea di Assofondipensione ieri è emerso un quadro in chiaro scuro: l’apporto maggiore della crescita delle posizioni (130mila) arriva dai fondi pensione con attivi meccanismi di adesione contrattuale, segno di un ritardo nella diffusione del secondo pilastro previdenziale.
  • Banche, con le nuove regole europee parte la corsa alla cessione del quinto
Oggi è solo una fetta della grande “torta” del credito al consumo. Ma da domani il segmento dei prestiti garantiti da una quota di stipendi e pensioni – fino al 20%, la cosiddetta “cessione del quinto” – si prospetta come la nuova frontiera verso cui banche e intermediari potrebbero muoversi per rilanciare il mercato dei finanziamenti personali.
Il merito è di una novità regolamentare approvata nei giorni scorsi quasi sotto traccia a Bruxelles, e che oggi sta generando un forte interesse tra banche e finanziarie. La norma approvata dall’Ecofin è semplice: l’assorbimento di capitale associato a questa tipologia di prestiti è stato abbassato dall’attuale 75% al 35% della attività ponderate per il rischio. Per capire: ogni diecimila euro prestati, la banca dovrà accantonare 300 euro circa in meno rispetto al passato.
  • Casse, sempre più over 60 Redditi nominali in crescita
Il 2018 è l’anno del sorpasso, gli over 60 hanno superato gli under 30: i primi rappresentano 28,7% della popolazione italiana, mentre i secondi il 28,4 per cento.
Lo ha ricordato ieri Alberto Oliveti, presidente dell’Adepp, l’associazione degli enti di previdenza privati,durante la presentazione dell’ottavo rapporto sul mondo delle Casse di previdenza. «Le Casse – sottolinea Oliveti – cercano di leggere e interpretare questi cambiamenti, e il rapporto ci fornisce i dati per svolgere con efficacia questa nostra funzione».
Anche gli iscritti Adepp riflettono questo fenomeno demografico: la quota di iscritti “under 40” è diminuita dal 41% del 2005 all’attuale 28,5%, mentre il numero degli “over 60” è cresciuto dal 10 al 18 per cento. L’altro aspetto, legato all’invecchiamento della popolazione, riguarda l’età media dei lavoratori che a livello nazionale è di 43,8 anni (nel 2005 era il 39,8) mentre per l’Adepp è di 47,7 (contro i 44,3 del 2005).
  • Cimbri: Bper è un possibile destinatario di Unipol Banca
Lo scenario di un deconsolidamento di Unipol Banca sembra farsi più concreto. E «Bper è uno dei possibili destinatari» interessati ad acquistare Unipol Banca, ha confermato l’ad di Unipol Carlo Cimbri a margine del convegno Welfare Italia Forum 2018.
Cimbri ha detto di non voler commentare quanto riportato nei giorni scorsi dalla stampa secondo cui Unipol potrebbe sceglie un advisor per la vendita di Unipol Banca a Bper entro la fine dell’anno.