Nei primi nove mesi del 2018 i casi di infortunio denunciati all’Inail sono stati 469.008, in diminuzione dello 0,5% rispetto all’analogo periodo del 2017.

I dati rilevati lo scorso 30 settembre hanno evidenziato, a livello nazionale, una diminuzione dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 401.474 a 398.759 (-0,7%), mentre quelli in itinere hanno fatto registrare un incremento pari allo 0,3%, da 70.044 a 70.249.

Tra gennaio e settembre il numero degli infortuni denunciati è diminuito dello 0,5% nella gestione Industria e servizi (dai 375.499 del 2017 ai 373.670 casi del 2018), del 2,4% in Agricoltura (da 25.219 a 24.610) e del -0,1% nel Conto Stato (da 70.800 a 70.728).

L’analisi territoriale evidenzia una sostanziale stabilità delle denunce di infortunio sul lavoro nel NordOvest (-0,01%), una diminuzione al Centro (-2,0%), al Sud (-0,5%) e nelle Isole (-3,1%), e un lieve aumento nel Nord-Est (+0,4%).

Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Provincia autonoma di Trento (-9,2%), la Valle d’Aosta (-5,0%) e l’Abruzzo (-4,1%), mentre gli incrementi maggiori sono quelli rilevati in Friuli Venezia Giulia (+4,1%), nella Provincia autonoma di Bolzano (+4,0%) e in Molise (+2,4%). Il decremento è legato quasi esclusivamente alla componente femminile, che registra un calo pari all’1,5% (da 167.631 a 165.145), rispetto al -0,01% di quella maschile (da 303.887 a 303.863). La diminuzione ha interessato gli infortuni dei lavoratori italiani (-1,7%) e di quelli comunitari (-0,4%), mentre per i lavoratori extracomunitari l’aumento è stato dell’8,0%.

Dall’analisi per classi di età emergono decrementi per i lavoratori delle fasce 30-44 anni (-4,1%) e 45-59 anni (-1,4%). Viceversa, le classi fino a 29 anni e 60-69 anni registrano un aumento pari, rispettivamente, al +3,5% e al +5,2%.

Fonte: INAIL