di Simona D’Alessio

La libera professione vanta sempre più «appeal» tra gli psicologi: nel 2019, infatti, si stima che gli iscritti all’Ente previdenziale di categoria (Enpap) varcheranno la soglia delle «62.612 unità, con un incremento netto prudenziale di circa 2.100» associati (+3,48%, rispetto agli oltre 60 mila previsti alla fine di quest’anno). E, intanto, prosegue l’impegno della Cassa per «rimpinguare», al di sopra della media quinquennale del pil, i montanti contributivi della platea (la rivalutazione è stata «pari al 2,9708% per il 2015 e al 3,0831% per il 2016»), poiché complessivamente sono stati accreditati 42 milioni di euro, riversando, così, pressoché integralmente il risultato positivo disponibile della gestione finanziaria.

È quanto emerge in seguito all’approvazione da parte del Cig (Consiglio di indirizzo generale) dell’Ente del bilancio tecnico attuariale al 31 dicembre 2017 e del budget relativo al prossimo anno; il primo documento, stilato con cadenza triennale, promuove l’Enpap, attestando come, nell’arco temporale dal 2018 al 2067, l’equilibrio tecnico finanziario per il periodo di 50 anni (la sostenibilità tra entrate ed uscite degli Enti di previdenza privati è disciplinata dalla legge 214/2011, che ha alzato l’asticella dai 30 anni precedenti, ndr) sia da ritenersi «ampiamente prudenziale». Nel 2019 si stima un avanzo economico pari a 11,5 milioni, mentre il risultato finanziario, ossia il flusso della gestione reddituale, sarà di 123,1 milioni; la Cassa presieduta da Felice Damiano Torricelli, poi, vede un patrimonio netto contabile messo a budget di 152,3 milioni, mentre il complesso dei beni (la componente mobiliare ed immobiliare) investiti vale 1,39 miliardi. A dar vigore alla «stampella» assistenziale degli psicologi, inoltre, 17 milioni impiegati per «l’indennità di maternità e altri interventi di welfare», tra cui sussidi per malattia ed infortunio, assistenza sanitaria integrativa ed azioni «mirate a sostegno della professione». Per dare «sprint», infine, alla contribuzione aggiuntiva (affinché, cioè, si comprenda che versando meno del 20% del reddito si avranno pensioni basse) l’Enpap ha sperimentato il sistema del «nudge», per elevare la consapevolezza previdenziale degli iscritti (si veda ItaliaOggi di ieri).

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