di Lucio Sironi
Non solo gli oltre 1.100 tra dipendenti e consulenti di Azimut stanno puntando sul titolo della loro società attraverso un piano di acquisti con cadenze mensili. E’ la stessa holding del risparmio gestito a spingere sul tema e da tempo e a investire sempre più su se stessa, approfittando di prezzi delle azioni che il management, a partire dal presidente Pietro Giuliani e dall’ad Sergio Albarelli, considera particolarmente convenienti. Così il cda ieri ha dato il via a un’ulteriore tranche di acquisto di azioni proprie per un controvalore fino a 50 milioni, dopo che nei mesi scorsi ne aveva portate a termine altre due per un importo di 25 milioni ciascuno. Sommate a quest’ultima, si tratta quindi di 100 milioni che Azimut sta mettendo sul piatto non già per sostenere il titolo, quanto -nelle intenzioni di Giuliani e dei più stretti collaboratori- per cogliere un’occasione di mercato ritenendo il titolo in questa fase particolarmente sottovalutato: circa 16 euro, al di sotto delle stime della maggior parte degli analisti e sideralmente distante dagli obiettivi fissati dal presidente, che si pone l’obiettivo ambizioso di quota 50 euro entro due anni. La società detiene ora 12.063.037 azioni proprie, l’8,4% del capitale, e ha facoltà di salire fino al 19,55%. Ai prezzi attuali, i nuovi 50 milioni a disposizione possono consentire l’acquisto di circa 3 milioni di azioni, vale a dire una quota circa del 2,1% del capitale che consentirebbe alla società di salire al 10,5% di se stessa. A beneficio degli altri soci di Azimut , per i quali l’effetto è un aumentato del monte dividendi che andrà in distribuzione.
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