Jay Clayton, presidente della Sec, l’authority americana dei mercati borsistici, ha messo in guardia gli operatori dal pericolo di scommettere sulle criptovalute, uno strumento finanziario meno regolato rispetto ad altri asset. Nel mirino sono finite le operazioni di trading e soprattutto le Ico (Initial coin offerings), che potrebbero rappresentare una violazione delle leggi federali sugli strumenti finanziari. Clayton ha fatto intendere che la Commissione potrebbe presto intraprendere azioni contro tali offerte.

Lunedì è stato il giorno del debutto del future sul bitcoin al Cboe di Chicago. La partenza è avvenuta col botto: quello a gennaio ha toccato un massimo a 18.850 dollari (16.078 euro) dopo aver aperto gli scambi intorno a quota 15 mila. I future sono regolati da un’agenzia affiliata alla Sec, la Commodity Futures Trading Commission (Cftc), che ha dato via libera al debutto sul Cboe Global Markets. Il presidente della Cftc, Christopher Giancarlo, ha però ammesso di condividere le preoccupazioni di Clayton.

Intanto è emerso che dietro il balzo del bitcoin vi sono milioni di investitori asiatici. Il punto centrale del trading mondiale per volumi scambiati è l’Asia: in particolare la Cina, il Giappone e la Corea del Sud.

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