di Valerio Testi
Il clima positivo di borsa ieri ha fatto da terreno ricettivo e fertile per i buoni risultati di raccolta offerti agli investitori da tre società quotate del risparmio gestito. Banca Generali di gran lunga il titolo migliore grazie a un balzo del 13,5% a 22,22 euro dopo alcune sospensioni per eccesso di rialzo. La società guidata dal dg Gian Maria Mossa ha registrato a novembre una raccolta di 420 milioni che porta il totale da inizio anno a 4,9 miliardi, che significa il 24% in più rispetto a un anno fa. Sul fronte del gestito il saldo è stato positivo per 248 milioni (da gennaio una crescita di 3,4 miliardi, mantenendo i livelli d’eccellenza del 2015). «Ci avviamo verso un finale d’anno straordinario», ha osservato il dg, «a ridosso della soglia di 5 miliardi di raccolta e su livelli mai registrati nella storia della banca». Secondo Mossa il dato assume ancor più valore se si considera che è maturato «in un clima di incertezza per le vicende politiche nazionali e internazionali e senza alcun contributo di masse istituzionali o dal mondo online, ma unicamente dal lavoro dei nostri professionisti al fianco delle famiglie e del retail».

Di buon livello anche il saldo registrato da Banca Mediolanum la cui raccolta a novembre è ammontata a 293 milioni, portando il totale da inizio anno a 4,54 miliardi, anche in questo caso l’incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso è stato del del 23%. Limitatamente ai soli fondi comuni invece la raccolta netta è stata di 307 milioni. L’ad Massimo Doris ha sottolineato che l’attività in generale è proseguita «con regolarità e grande qualità», facendo notare che a fine novembre è già stata eguagliata la raccolta dell’intero 2015. «Ma quello che più ci rende felici quest’anno è stata la capacità dei clienti di sposare appieno la nostra strategia, contrapponendo metodo e ottica di lungo periodo all’insicurezza e volatilità dei mercati». Ieri ha comunicato il dato di raccolta netta di novembre anche FinecoBank , pari a 209 milioni (-29% sul novembre 2015), al netto del pagamento record di imposte pagate dalla clientela, pari a 296 milioni, «a conferma che Fineco è sempre più utilizzata dai suoi clienti come banca di riferimento», ha commentato l’istituto che fa capo al gruppo Unicredit . «Si conferma il solido dato di raccolta delle soluzioni di cyborg-advisory», ha aggiunto l’ad e dg Alessandro Foti, «a testimonianza del ruolo chiave della consulenza finanziaria professionale nella gestione dei risparmi della clientela». Da inizio anno la raccolta è stata di 4,14 milioni (-5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Nello scorso mese la raccolta gestita è stata di 28,1 milioni, l’amministrata di 36,6 e la diretta di 144,1 milioni. La raccolta tramite la rete di consulenti finanziari è stata di 3,64 miliardi, in calo del 9%, da inizio anno sono stati acquisiti 100.256 nuovi clienti per un totale al 30 novembre di 1.112.556, in crescita del 7% rispetto a 12 mesi prima. Il patrimonio totale è di 58 miliardi (+5% sul novembre 2015).

Seduta di borsa positiva anche per gli altri titoli del risparmio gestito presenti a Piazza Affari: Azimut ha guadagnato il 5,2% a 15,25 euro e Anima il 2.6% a 5,2 euro. Su quest’ultima Mediobanca Securities ha confermato il prezzo obiettivo a 6 euro, secondo cui dopo l’allontanamento di Pioneer «pensiamo che una possibile fusione tra Anima e Aletti Gestielle torni a essere uno scenario molto probabile». Così come non si sente di escludere un deal con Arca. (riproduzione riservata)
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