di Anna Messia
Risarcimenti Rc Auto negati senza spiegarne il motivo al danneggiato. Si tratta di un fenomeno crescente che l’Ivass, l’istituto di controllo del settore, sta riscontrando nel mercato assicurativo italiano, tanto da essere arrivato nei giorni scorsi a scrivere una lettera alle compagnie per richiamarle all’ordine. La missiva è stata spedita giovedì scorso e gli uomini guidati da Salvatore Rossi hanno sottolineato il fatto che «l’Istituto sta rilevando un numero ricorrente di casi in cui i danneggiati di sinistri Rc Auto, che hanno presentato richiesta di risarcimento, lamentano di aver ricevuto dall’impresa una comunicazione di diniego dell’offerta (risarcitoria, ndr) non adeguatamente motivata». Non solo; si sono registrati anche casi in cui, dopo successivi approfondimenti, le motivazioni del rifiuto non risultato sostenute da specifici accertamenti.
Insomma, alcune compagnie sembrano aver chiuso troppo frettolosamente ai risarcimenti Rc Auto, senza adeguate verifiche e senza spiegare il motivo agli assicurati. Un atteggiamento che rischia di danneggiare l’intero mercato, anche chi ha invece fatto della velocità dei rimborsi un elemento di distinzione rispetto ai concorrenti, indebolendo il rapporto di fiducia verso le assicurazioni. «La carenza di adeguate motivazioni e l’assenza di concreti riferimenti alle risultanze istruttorie in possesso dell’impresa impedisce al danneggiato di comprendere i motivi del diniego, genera situazioni di malcontento e sfiducia nell’operato dell’assicuratore e può alimentare il contenzioso», osservano dall’Ivass.
Quello di Rossi non è certo un invito a rimborsare anche i frodatori, visto che anzi l’Istituto è da tempo in prima linea nella lotta alle frodi Rc Auto e ha potenziato recentemente la propria banca dati per rilevare situazioni anomale. L’Ivass chiede semplicemente alle assicurazioni di essere più chiare con i danneggiati. «La trasparenza nei confronti del danneggiato non contrasta con l’esigenza di adottare, in presenza di fondati indizi di fraudolenza, le dovute iniziative antifrode, nell’interesse dell’impresa e della collettività», si legge nel documento dell’Istituto.
L’istituto semplicemente chiede alle imprese di assicurazione di comunicare al danneggiato «specificatamente i motivi per i quali non ritiene di fare l’offerta». Anche perché in più di qualche caso, dopo che il fascicolo era arrivato sulla scrivania dell’autorità, i cordoni della borsa si sono miracolosamente riaperti. «L’istruttoria di queste segnalazioni evidenzia peraltro che in diversi casi, a seguito di reclamo del danneggiato e dell’intervento dell’Ivass, l’iniziale diniego dell’offerta viene superato con l’acquisizione di elementi probatori che portano la società a rivedere la posizione e a disporre il risarcimento», è scritto ancora nella lettera indirizzata al mercato.
Tale comportamento non corretto di alcuni operatori (i nomi non sono ovviamente indicati nella lettera al mercato) ha provocato un intervento a tappeto dell’Ivass, che ha chiesto a tutte le imprese di verificare se ci siano criticità nei loro processi liquidativi e, se necessario, di rivederli. Con due obiettivi da tenere al mente: da una parte «garantire la comunicazione al danneggiato degli specifici motivi del diniego del risarcimento», dall’altra verificare la coerenza del rifiuto al risarcimenti «con gli elementi istruttori in possesso dell’impresa». Gli interventi di revisione dei processi andranno attuati entro il prossimo 30 aprile, ha chiarito l’Ivass, dandone anche comunicazione al mercato. Perché «le azioni correttive, previa approvazione dei consigli di amministrazione, dovranno essere descritte nelle relazioni semestrali sui reclami relative al primo semestre 2017», hanno chiarito dall’Ivass. (riproduzione rservata)
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