Il car-sharing, a circa otto anni dal lancio del progetto pilota di car2go a Ulma, in Germania, ha assunto un ruolo sempre più centrale nella vita di tutti i giorni non solo trasformando il paesaggio urbano di molte città ma diventando anche un vero stile di vita. Ma quale sarà il suo futuro?

A rispondere alla domanda è Thomas Beermann, amministratore delegato di car2go Europe GmbH, la controllata di Daimler capace di arrivare ad avere circa 14 mila vetture condivise in tutto il mondo.

Per il dirigente tedesco sono sei le assunzioni fondamentali per delineare il futuro di un servizio che secondo la maggior parte degli esperti del settore e non solo avrà una crescente influenza sul concetto stesso di mobilità. Beermann sottolinea innanzitutto come il car sharing sia solo all’inizio dello sviluppo perche’ tutte le tendenze socio-economiche di oggi giustificano la condivisione di veicoli: urbanizzazione crescente, digitalizzazione progressiva e desiderio delle nuove generazioni di accedere ad un servizio anziché possederlo.

In secondo luogo il car sharing è destinato a crescere ancora. Se car2go ha ormai superato i due milioni di utenti, un recente studio di Frost&Sullivan prevede che gli abbonati a servizi analoghi in tutto il mondo aumenteranno di cinque volte entro il 2025 passando dagli attuali 7,9 a 36,7 milioni iscritti.

Un terzo tema è rappresentato dalla necessità per le città di aver servizi di car sharing. Infatti, secondo la World Bank, entro il 2045 le persone che vivranno in città aumenteranno di circa 1,5 volte rispetto ad ora arrivando a sei miliardi ma già oggi la mobilità privata ha raggiunto i suoi limiti nei conglomerati urbani come dimostrato da ingorghi, mancanza di parcheggi e inquinamento e il car-sharing rappresenta una delle soluzioni più utili. Un recente studio dell’Università di Berkeley ha dimostrato, infatti, che ogni veicolo car2go elimina ben 11 auto private, riducendo così la congestione da traffico, consentendo di liberare spazio prezioso per il parcheggio e migliorando la qualità dell’aria.

Il quarto aspetto affrontato da Beermann è il futuro elettrico del car sharing. Se le flotte del car sharing fossero completamente composte da veicoli elettrici, l’effetto positivo sulla qualità dell’aria nei centri urbani aumenterebbe in modo sostanziale. Nella sola Madrid, i 123.000 clienti car2go risparmiano un totale di 775 tonnellate di Co2 all’anno grazie alla flotta 100% elettrica.

La tecnologia del car sharing, basata su connessione e geolocalizzazione dei veicoli, consente inoltre l’implementazione di nuovi servizi. E’ il caso del servizio di consegna lanciato Daimler “smart ready to drop”, che ha trasformato la collocazione dell’auto in un indirizzo di consegna del pacco e il baule della vettura in una casella postale.

Infine non poteva mancare un accenno alla guida autonoma. Ogni veicolo autonomo verrà utilizzato più volte portando alla conseguente riduzione della flotta di auto a disposizione che sarà in grado, comunque, di soddisfare la stessa quantità di richieste.

Beermann è, quindi, convinto che “il car sharing free-floating di car2go è pronto a continuare la sua strada affermandosi come elettrico, autonomo e connesso. Il nostro servizio sarà una parte fondamentale della mobilità sostenibile nel futuro e permetterà di migliorare la qualità della vita nelle città di tutto il mondo”.

Fonte: MF Dowjones} else {