Il costo delle catastrofi naturali e dei disastri resta rilevante, ma nel 2015 è stato inferiore rispetto agli ultimi anni.

Secondo un’anticipazione di Swiss Re, le perdite economiche globali sono pari a 85 miliardi di dollari  contro i 113 miliardi del 2014 e i 192 miliardi che costituiscono la media degli ultimi 10 anni.

Catastrofi e disastri hanno provocato 26mila morti nel 2015, e tra di loro vi sono i numerosi migranti morti nel tentativo di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Europa.

In base allo studio, i costi derivanti da catastrofi naturali è stato pari a 74 miliardi di dollari, mentre i disastri provocati dall’uomo, come gli incidenti industriali, hanno causato perdite economiche per 11 miliardi.

Di queste cifre, circa 32 miliardi di danni erano coperti da assicurazioni.

Il disastro più costoso dovrebbe essere quello del mega-incendio nel porto cinese di Tianjin, ma le stime sui risarcimenti a carico delle compagnie restano incerte, nella misura in cui vari tipi di attività e coperture sono coinvolti. Le prime stime suggeriscono, tuttavia, che la ‘fattura’ per le compagnie potrebbe totalizzare almeno due miliardi di dollari, il che renderebbe l’incendio il disastro più costoso a cui gli assicuratori hanno mai dovuto far fronte in Asia.

La catastrofe naturale più costosa dell’anno per gli assicuratori è stata invece la tempesta invernale che ha colpito gli Stati Uniti a febbraio e ha provocato perdite economiche per 2,7 miliardi di dollari, per 2,1 miliardi coperte da polizze assicurative.

Per contro è stata relativamente calma la stagione degli uragani nell’Atlantico del Nord e questo ha permesso di contenere i costi per gli assicuratori. Il terribile terremoto in Nepal, che ha causato 9.000 morti e distrutto circa 500mila case, con costi economici per oltre 6 miliardi di dollari ha invece avuto un impatto relativamente limitato in termini assicurativi. Dati i bassi livelli di copertura assicurativa del Paese, i costi per le compagnie sono stimati a 160 milioni di dollari.

A causare incendi e altri disastri sono state quest’anno anche le elevatissime temperature e la siccità che hanno colpito molte regioni. Swiss Re stima che oltre 5.000 persone siano morte a causa delle temperature estreme in India, Pakistan, Europa, Africa del Nord e Medio Oriente. In India e Pakistan le temperature sono salite oltre i 48 gradi, il livello più elevato mai registrato dal 1995, provocando oltre 3.000 vittime.

Come ha sottolineato Kurt Karl, capo-economista di Swiss re, “l’impatto economico di questi avvenimenti è stato devastante per le regioni Spesso si tratta di Paesi meno attrezzatati’ per fare fronte a questi eventi e ‘con un basso livello di assicurazione”.