L’indagine sul Welfare aziendale, a cura di ASAM – Assiteca e propedeutica all’assegnazione del Premio, ha coinvolto oltre 230 aziende e rivela che le agevolazioni che riscuotono il più largo consenso sono i servizi sanitari (da quelli infermieristici al dentista), il food (mense, bar aziendali, ticket), i servizi alla famiglia (asili nido, borse di studio, badanti, congedi parentali) e quelli assicurativi e bancari (rimborsi, convenzioni, coperture assicurative). 

Sono 8 le aziende premiate da Assiteca per l’edizione 2015 (la sesta) del Premio Assiteca “La gestione del rischio nelle imprese italiane” dedicato, quest’anno, al Welfare in azienda.

Si tratta di ZETASERVICE (paghe e contributi), per la categoria Grandi Imprese del Nord-Ovest; ACTIONAID (Onlus, lotta alla povertà e promozione diritti), per la categoria PMI del Nord-Ovest; COOP Adriatica (grande distribuzione) per la categoria Grandi Imprese del Nord-Est; GIMA (assemblaggio e confezionamento) per le PMI del Nord-Est; TELECOM ITALIA (Media e Tlc) per il Centro; Gruppo CMS (costruzioni meccaniche e lavorazione conto terzi) e MASMEC (tecnologie di precisione, robotica, meccatronica, biomedicale) per la categoria aziende familiari, rispettivamente Grandi e PMI; NEOMOBILE (mobile commerce) per la categoria Community (cioè aziende segnalate sul sito dedicato al Premio).

In occasione del Premio, ASAM – Associazione per gli Studi Aziendali e Manageriali dell’Università Cattolica di Milano ha condotto una survey approfondita sul tema del Welfare in azienda, intervistando le 231 imprese che hanno concorso.

Per la prima volta la ricerca ha anche affrontato aspetti inediti come le percezioni sul welfare, l’utilizzo di tecnologie dedicate, i percorsi realizzativi effettuati e soprattutto gli obiettivi futuri dichiarati. Quello che emerge è tuttavia l’utilizzo ancora assai modesto di piattaforme tecnologiche, una situazione budgetaria molto precaria, metriche inesistenti, un’ampia gamma di soluzioni organizzative in termini di funzioni e di organici scarni, motivazioni e beneficiari assai differenti, pochi programmi dichiarati e formalmente esistenti, sistemi di comunicazione interna da sviluppare.

I risultati generali della ricerca e il modello di gestione del welfare in azienda

La situazione italiana delle aziende in tema di welfare aziendale è percepita per il 48% come “ostile” (così così, pessima) e per il restante 52% “amichevole” (discreta, buona e propositiva).

Le principali motivazioni che hanno spinto le aziende ad attuare politiche di welfare aziendale sono “aumentare il benessere organizzativo” (per il 23% del campione), “migliorare la relazione tra azienda e dipendenti” (17%) e “fidelizzare i dipendenti” (14%). Altri fattori (sgravi fiscali, riduzione assenteismo, miglioramento della reputazione aziendale, ecc.) sono dispersi tra il 3% e il 7%.

I beneficiari delle politiche di welfare aziendale risultano essere in grandissima maggioranza (86%) tutti i dipendenti. Carenti purtroppo sia l’esistenza di un “documento di impegno” sul welfare con un programma dichiarato da parte di chi governa e gestisce questa leva manageriale (redatto solo dal 26% delle imprese rispondenti), sia un piano di comunicazione interna (presente solo per il 42% del campione).

Fra gli “oggetti” rilevanti del welfare, e dunque fra le aree agevolate, il 73% del consenso degli intervistati va nei confronti di un “pacchetto” composto da sanità, food, famiglia e assicurativo-bancario. In termini analitici rappresentano le agevolazioni più rilevanti:

– sanità: infermeria, dentista, assicurazione sanitaria, assistenza sociale, consultori, convenzionati, estensione alla famiglia;
– food: servizi mensa, bar, distributori bevande e snack, ticket;
famiglia: nursery, asili nido, badanti, borse di studio (scuola, università) e rimborso testi scolastici per i figli, permesso di maternità/paternità retribuito, flessibilità dei tempi a sostegno della gestione familiare, congedi parentali, agevolazioni per figli e parenti disabili; 
– assicurativo/bancario: rimborso su mutui e prestiti, convenzioni con banche e assicurazioni, coperture vita, infortuni, invalidità, long term care.

Ancillari (tra il 5% e il 7%) risultano gli altri quattro oggetti: wellness, assistenza amministrativa, mobilità, tempo libero.