Nel suo primo documento ufficiale il Consiglio di Amministrazione dell’Epap, l’Ente di previdenza pluricategoriale di attuari, chimici, dottori agronomi, dottori forestali e geologi, lancia la sfida che il nuovo Presidente Stefano Poeta e i neoeletti consiglieri si impegnano ad affrontare a beneficio degli iscritti: “garantire l’adeguatezza delle pensioni e un sistema di welfare integrato”. Si è così inaugurato il nuovo metodo di lavoro condiviso tra gli organi di governo dell’ente, fortemente voluto dal Presidente Stefano Poeta.

L’obiettivo primario per il nuovo mandato è indicato nella relazione programmatica che accompagna il bilancio di previsione per il 2016, predisposto dal Consiglio di Amministrazione – grazie anche all’apprezzato lavoro di squadra dei dipendenti di Epap – approvato dal Consiglio di Indirizzo Generale (CIG) visto il parere positivo espresso dai Comitati dei Delegati. Il CdA traccia le linee-guida sulle quali i nuovi amministratori intendono articolare la loro proposta, aperta a integrazioni e approfondimenti “nel rispetto dei principi di partecipazione e condivisione” e nel quadro di “una gestione amministrativa improntata su principi di garanzia, trasparenza, efficacia” sottolinea il Presidente Stefano Poeta.

Migliorare l’adeguatezza delle pensioni degli iscritti è per i nuovi amministratori dell’Epap la più importante delle priorità. Una situazione già di per sé grave è stata peggiorata da una congiuntura economica che negli ultimi anni ha visto ridursi enormemente il tasso di rivalutazione dei montanti individuali, legato al Pil, sino al paradosso di un tasso di rivalutazione nullo per il 2014. Senza contare che l’attività libero-professionale, “soggetta per sua natura a forti oscillazioni di reddito e buchi contributivi”, può generare a sua volta una riduzione significativa del tasso di sostituzione, cioè del rapporto percentuale tra l’assegno pensionistico e l’ultimo reddito. Nel bilancio di previsione è stato assunto come obiettivo per il 2016 un rendimento netto pari all’1,68%, ritenuto “coerente” con l’attuale allocazione degli investimenti e tale da consentire di far fronte alle preventivate rivalutazioni dei montanti contributivi dello 0,184% e del fondo pensione del 2,5%. 

Nella determinazione dell’obiettivo di rendimento il CdA ha valutato “un possibile aumento del rendimento finanziario da utilizzare per il consolidamento del patrimonio dell’Ente, accantonando a riserva l’1,3% del patrimonio investito proprio in vista di un utilizzo dell’extrarendimento per rivalutare i montanti. Si tratta di una valutazione prudenziale che tuttavia tiene conto dell’attuale contesto macroeconomico e dei mercati finanziari “.

Importanti opportunità” sono state aperte dalla recente sentenza del TAR del Lazio, che ha annullato il provvedimento con il quale il Ministero del Lavoro aveva bocciato una modifica del regolamento, proposta dall’Epap, che prevedeva di destinare una parte dei rendimenti finanziari dell’Ente alla rivalutazione dei montanti.

Con la possibilità di effettuare questa rivalutazione in funzione dei risultati della gestione finanziaria, “si dovrà necessariamente, fatti salvi gli obblighi di garantire la sostenibilità dell’Ente nel lungo periodo e di mantenere saldo il principio generale della prudenza, adeguare gli obiettivi di risultato degli investimenti”.

Alla data della Relazione del Bilancio previsionale di Epap il portafoglio era investito per il 52,45% in obbligazioni (rating medio singola A, scadenza media 7,68 anni, cedola media 1,84%), per il 31,23% in azioni, il resto in fondi (10,97%), polizze (3,09%) e liquidità (2,27%).

Nella consapevolezza che comunque questi interventi non potranno risolvere il problema dell’adeguatezza delle pensioni “si renderà necessario affiancare un sistema integrato di welfare agli iscritti che favorisca le fasce più deboli e svantaggiate e affianchi tutta la popolazione degli iscritti con interventi di assistenza mirati”.

Un’importante fonte di finanziamento per queste iniziative potrà derivare, nelle intenzioni del nuovo vertice dell’Epap, dal recupero dell’evasione contributiva. Il contrasto a questo fenomeno è considerato un elemento fondante dell’azione amministrativa. Recependo le indicazioni del Consiglio di Indirizzo Generale dell’Ente, il Consiglio di Amministrazione preannuncia un progetto operativo di lotta all’evasione contributiva.

La rivisitazione completa della comunicazione verso gli iscritti attraverso la messa a punto di un piano di comunicazione integrata sarà elemento caratterizzante l’azione politica dei nuovi organi.  “Agli iscritti va garantita la totale trasparenza sull’attività degli amministratori – sottolinea il Presidente Poeta –  la possibilità di percepire la reale valenza dell’Ente anche al fine di far apprezzare le opportunità in essere e quelle di nuova programmazione”.