di Anna Messia

È stato approvato ieri dalla commissione Bilancio della Camera l’emendamento di Scelta Civica al ddl Stabilità, riformulato dai relatori, con le nuove norme sulla consulenza finanziaria. L’articolo prevede il tanto atteso via libera al nuovo albo dei consulenti, chiamato a vigilare sulla categoria (con la supervisione di Consob) e articolato in tre sezioni: dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede (gli attuali promotori finanziari), dei consulenti finanziari autonomi (gli attuali consulenti indipendenti) e delle società di consulenza finanziaria.

Si tratta di una riforma che il settore attende da anni e che sta procedendo su più binari.

In commissione Finanze della Camera è stato infatti depositato anche un disegno di legge di riforma, già approvato al Senato, che dà il via al riassetto dell’Apf, l’organismo di tenuta dell’albo dei promotori finanziari presieduto da Carla Rabitti Bedogni. Ma a questo punto l’emendamento alla legge di Stabilità, se riuscirà a passare il voto di Camera e Senato, è destinato naturalmente ad assorbire l’intera riforma del comparto.

Questa sembra la volta buona anche se va ricordato che già nella legge di Stabilità dello scorso anno si tentò di introdurre la riforma, scomparsa però a sorpresa nel maxi-emendamento presentato dal governo. Nel testo approvato ieri sono previste due importanti novità rispetto al ddl di riforma arrivato alla commissione Finanze della Camera. La prima è che i consulenti finanziari non sono più definiti «indipendenti» ma «autonomi», accogliendo in parte le richieste dei promotori finanziari e in particolare dell’Anasf. Inoltre è prevista l’apertura del nuovo albo agli agenti di assicurazione (come persone fisiche), che potranno iscriversi superando una prova valutativa semplificata rispetto a quella standard alla luce della loro conoscenza del settore assicurativo. (riproduzione riservata)