di Pasquale Quaranta 

Dopo giorni di attesa la Camera ha approvato i pareri della Commissione giustizia e affari costituzionali alla legge sulla responsabilità professionale. Nello specifico la Commissione giustizia si è espressa positivamente sui temi relativi alla sicurezza delle cure, al rischio sanitario, sulle caratteristiche dei procedimenti giudiziari aventi ad oggetto la responsabilità sanitaria, sull’obbligo di assicurazione e sull’istituzione di un fondo di garanzia per i soggetti danneggiati da responsabilità sanitaria. In ogni caso, la medesima commissione, ha evidenziato alcune criticità riguardanti gli esercenti le professioni sanitarie. Questi dovranno attenersi, nell’esecuzione delle prestazioni sanitarie, alle buone pratiche clinico-assistenziali e alle raccomandazioni previste dalle linee guida indicate dalle società scientifiche e dagli istituti di ricerca iscritti in apposito elenco, istituito, con decreto del ministro della salute. Inoltre, sempre l’esercente la professione sanitaria, dovrà essere oggetto a pene più severe nel caso di responsabilità colposa per morte o lesioni personali. In ultimo, la commissione giustizia chiede che le compagnie assicurative e le strutture sanitarie siano obbligate a comunicare all’esercente la professione sanitaria l’instaurazione del giudizio promosso nei loro confronti dal danneggiato.

Situazione differente per quanto riguarda i profili di costituzionalità. Infatti, il parere approvato dalla Commissione affari costituzionali, chiede semplicemente che si preveda l’attribuzione della funzione di Garante per il diritto alla salute all’ufficio del Difensore civico come facoltà e non come obbligo in capo alle Regioni. Si attende quindi, solo il parere della Commissione finanze il cui esito, secondo indiscrezioni, non dovrebbe essere ostativo. In questo modo, a gennaio, la legge sulla responsabilità professionale potrà essere approvata dall’Aula della Camera per poi essere trasmessa, per la lettura finale, all’alto ramo del Parlamento .