Oltre 5.600 le denunce registrate nel settore metallurgico per il 2014, con un calo del 34% rispetto al 2010, superiore a quello registrato nell’intera Industria e servizi (-26%).

Elevata è la percentuale degli accertati positivi e avvenuti nell’esercizio effettivo dell’attività lavorativa (4.602 casi): raggiunge circa il 93%, contro l’84% dell’Industria e Servizi. Si tratta di un settore in cui la presenza maschile è predominante: quasi il 98% (4.499 casi) ha riguardato, infatti, gli uomini.

Un infortunio su quattro (1.022 casi) ha interessato i lavoratori stranieri; oltre il 90% si è verificato nelle aree produttive del Nord (924 casi), territori nei quali gli immigrati hanno trovato un’opportunità di lavoro come sbavatori di metalli, manovali di fonderia, fonditori di alti forni. Il 17% degli accertati positivi (857 casi) si è verificato nella fascia oraria notturna (dalle 22 alle 7 del mattino), percentuale più alta rispetto a quella registrata nell’Industria e servizi (11%), proprio per la forte presenza di aziende che operano a ciclo continuo, come acciaierie e fonderie: il 38,6% circa (330 casi) nella Siderurgia, oltre il 22% (190) nelle Fonderie (ghisa e acciaio), il 15,2% (130) nella Fabbricazione di tubi e condotti, il 13,9% (119) nella Produzione di metalli, il 10,3% (88) nella Fabbricazione di altri prodotti dell’acciaio.

Degli 8 casi con esito mortale avvenuti nel 2014 e accertati positivamente, 5 sono avvenuti in occasione di lavoro e in particolare 3 di questi hanno interessato i lavoratori della Siderurgia. Cinquecento le malattie professionali protocollate nel 2014 (92 casi in meno rispetto al 2010), di cui 1/3 (152) ha riguardato principalmente quelle del sistema osteoarticolare e del tessuto connettivo, il 20% (101 casi) quelle dell’orecchio e apofisi, il 19% (95) le malattie del sistema respiratorio e il 16% (80 casi) i tumori.

Fonte: DATI INAIL